(Sesto Potere) – Cesena – 7 novembre – Negli ultimi dieci anni in Italia sono oltre 21 mila i bar che hanno cessato l’attività e nel solo primo semestre del 2025 il saldo tra aperture e chiusure è stato negativo per 706 unità.
Si tratta di un trend che evidenzia la fragilità di un comparto caratterizzato da un tasso di sopravvivenza pari al 53% a cinque anni dall’apertura. Un bar su due chiude dunque prima di cinque anni dall’apertura.
Lo ha rimarcato Fipe Confcommercio nazionale.
“Anche nel Cesenate ci sono difficoltà – afferma il presidente Fipe locale Angelo Malossi – e si tratta di andare a leggere nel dato del turn over, con attività che certamente aprono, ma che a volte resistono poco tempo nel mercato e vengono avvicendate, oppure no. Affiancando le aspiranti imprese rimarchiamo che deve esserci un progetto valido iniziale, evitando l’avventurismo sul mercato”.
“Il settore dei bar è molto esposto a questo fenomeno del turn over. Conciliare sostenibilità economica ed elevati standard di servizio sta diventando sempre più difficile per un comparto del fuori casa”: come è stato rimarcato nell’evento “Il futuro del bar italiano”, alla fiera internazionale dell’accoglienza e della ristorazione.
L’evento ha avuto nel confronto tra il presidente Fipe Lino Enrico Stoppani, e quello di Illycaffè, Andrea Illy.
“Le evidenze sullo stato di salute dei bar italiani o come sia necessario un ripensamento del modello di business del comparto – prosegue Malossi -. Con il cambiamento delle abitudini di consumo, la sfida di oggi è quella di trovare un nuovo punto di equilibrio per la sostenibilità economica delle attività: un imperativo urgente e necessario per continuare a garantire la funzione del bar quale presidio di socialità nonché elemento centrale anche per la qualificazione dell’offerta turistica.”
”Di tutte le attività commerciali al dettaglio, tuttavia i bar sono quella che annoverano di gran lunga il più elevato numero di punti vendita e di contatti con il pubblici. Sono inoltre luoghi di cultura sociale e alimentare. Oltre ai servizi irrinunciabili che offrono, i bar sono un potentissimo strumento promozionale del nostro Paese nel mondo e rappresentano un patrimonio da valorizzare, Vanno pertanto valorizzati, come ambasciatori del territorio anche con politiche incentivanti a tutti i livelli, nazionale, regionale e comunale”: ha concluso il presidente Fipe locale Angelo Malossi.

