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Sblocco contratto nazionale 2022–24 per i dipendenti degli enti locali. Anci: “casse comunali esauste, si garantisca adeguata copertura”

(Sesto Potere) – Roma – 5 novembre 2025 – “Accogliamo con soddisfazione lo sblocco del Contratto nazionale 2022–2024 per i dipendenti degli enti locali: è un atto dovuto verso lavoratrici e lavoratori che da anni mandano avanti Comuni e Città metropolitane, garantendo servizi essenziali alla vita delle nostre comunità e che, troppo spesso, continuano a essere pagati meno rispetto ad altri comparti della pubblica amministrazione”. Lo afferma Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza e coordinatore Anci della consulta città capoluogo di Provincia.

“Detto questo – aggiunge – , non possiamo ignorare un dato di fondo: questi aumenti, pur giusti e necessari, ricadranno quasi interamente sui Comuni, che proprio in queste settimane stanno affrontando la difficile fase di predisposizione dei bilanci di previsione. Bilanci che, già oggi, faticano a reggere l’impatto dell’inflazione, del caro energia e dei vincoli di spesa che limitano le assunzioni e comprimono la possibilità di migliorare i servizi”.

“Il contratto prevede un incremento medio mensile di circa 141 euro lordi e arretrati medi di poco superiori ai 1.700 euro annui. Ma continua a gravare interamente sui conti comunali, già appesantiti – sottolinea Possamai – da tetti e regole che, anche con la nuova disciplina di sostenibilità finanziaria, non consentono di valorizzare davvero il lavoro pubblico locale”.

“Inoltre, questa firma non chiude un percorso, ma ne apre un altro: quello del rinnovo contrattuale per il triennio 2025–2027. Un passaggio che, però, parte con risorse ancora insufficienti: i 150 milioni di euro previsti nella legge di bilancio di quest’anno si riducono a soli 50 milioni per il 2027, mentre i 100 milioni aggiuntivi previsti arriveranno solo a decorrere dal 2028. Per una vera armonizzazione dei trattamenti economici accessori dei dipendenti comunali con quelli di altri comparti si stima un fabbisogno stimato di oltre un miliardo di euro, cifra molto lontana da quella prevista”: continua il coordinatore Anci della consulta città capoluogo di Provincia.

“Si tratta di spese obbligatorie per i Comuni, ma nei bilanci comunali non c’è margine. L’alternativa, improponibile, sarebbe quella di obbligare gli enti ad assumere meno personale, tagliare servizi o aumentare le tasse. Per questo chiediamo con forza che, nei passaggi parlamentari della legge di bilancio, lo Stato garantisca un’adeguata copertura finanziaria per il rinnovo contrattuale e metta gli enti locali nelle condizioni di sostenere lo sforzo senza compromettere l’equilibrio dei conti e la qualità dei servizi ai cittadini. Solo così – conclude Giacomo Possamai – si potrà trasformare la buona notizia dello sblocco del Contratto nazionale in un vero passo avanti per tutto il sistema delle autonomie locali”.