(Sesto Potere) – Faenza – 28 ottobre 2025 – Il Comune di Faenza celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate martedì 4 novembre con un programma che lega il ricordo storico alla cultura. La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate ricorda la data del 1918, quando entrò ufficialmente in vigore l’armistizio di Villa Giusti, firmato il 3 novembre tra l’Italia e l’Impero Austro-Ungarico, che decretò la fine, per l’Italia, della Prima guerra mondiale.
L’anniversario segna la conclusione del processo di unificazione nazionale, iniziato nel Risorgimento e completato con l’annessione di Trento e Trieste, ed è volta a sottolineare il valore dell’unità del Paese e a rendere omaggio a tutti coloro che hanno servito e servono lo Stato in armi.
La giornata di celebrazioni a faenza inizierà alle ore 10.30 presso la Chiesa dei Caduti – San Bartolomeo (via Scaletta angolo corso Matteotti), dove sarà officiata la funzione religiosa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre da Mons. Mariano Faccani Pignatelli. Seguirà, alle ore 11.15, l’Omaggio delle Autorità cittadine (nella foto in alto il sindaco) ai Sepolcri dei Soldati della Prima Guerra Mondiale presso il Cimitero dell’Osservanza alla presenza dei rappresentanti delle Forze Armate, Associazioni combattentistiche e d’Arma, e le Associazioni partigiane e di volontariato.
Nel pomeriggio, alle ore 18.00, ci si sposterà al Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea (corso Garibaldi, 2) per la presentazione del volume ‘I disegni di Francesco Nonni a Cellelager’ di Stefano Dirani. L’incontro, a ingresso libero e gratuito, sarà coordinato da Aldo Ghetti, Conservatore del Museo, e vedrà la partecipazione del Sindaco, Massimo Isola, di Alfonso Toschi, Presidente dell’Associazione Museo del Risorgimento, Pietro Lenzini, Storico dell’Arte e di Enzo Casadio, Storico ed esperto di militaria.
Il volume di Dirani presenta un inedito corpus di centosessanta disegni in bianco e nero, realizzati dal pittore faentino Francesco Nonni durante il suo lungo internamento nel campo di prigionia di Cellelager (località Scheuen, presso la città di Celle, Hannover, in Germania). Cellelager fu uno dei più grandi lager istituiti dopo la sconfitta di Caporetto nel 1917, dove Nonni fu prigioniero fino all’armistizio del 1918. Questa preziosa documentazione pittorica ritrae la straziante vita all’interno del lager: le lunghe file di baracche, le torrette sorvegliate e i reticolati di filo spinato.
Nonni raffigura ufficiali e soldati tedeschi, l’anziano Comandante del Blocco C e gli ufficiali italiani prigionieri. Soprattutto, i disegni raccontano il dramma della detenzione sui volti spettrali e scarnificati dei prigionieri, testimoniando le terribili condizioni di vita dovute a malattie, mancanza di igiene e temperature glaciali affrontate con abbigliamento insufficiente e un’alimentazione misera.
La raccolta è di grande valore non solo per la qualità pittorica, ma anche perché molti disegni recano la data di esecuzione, l’autografo o la sigla dell’artista, spesso accompagnati dalla dicitura ‘Cellelager’ e, talvolta, dal nome del prigioniero raffigurato. Questa raccolta rappresenta una significativa parte della memoria storica, ricordando le dolorose vicende che hanno portato lutti e sofferenze a migliaia di famiglie italiane.

