lunedì, Ottobre 20, 2025
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A Modena l’Assemblea regionale dell’Associazione Dimore Storiche dell’Emilia-Romagna  

(Sesto Potere) – Modena, 20 ottobre 2025 – “Le dimore storiche non sono soltanto custodi di bellezza, ma realtà vive, capaci di generare economia, lavoro e coesione nei territori, soprattutto in quelli più remoti del Paese. Per continuare ad esserlo, però, serve un sostegno concreto da parte delle istituzioni: pubblico e privato devono lavorare insieme per salvaguardare e valorizzare questo patrimonio straordinario.”

Con queste parole Beatrice Fontaine, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane – Sezione Emilia-Romagna, ha aperto i lavori dell’Assemblea regionale ADSI, svoltasi nei giorni scorsi a Palazzo Rangoni Machiavelli, a Modena.
L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto tra proprietari, istituzioni e operatori culturali sul ruolo del patrimonio culturale privato come presidio di cultura e motore di sviluppo locale.

Un indotto che unisce cultura, turismo e artigianato
La presidente ha invitato le istituzioni regionali e locali a costruire un’alleanza stabile a sostegno dei proprietari privati, sottolineando come l’indotto generato dalle dimore tocchi ambiti diversi: dal turismo alla tutela del paesaggio, dalla promozione dell’artigianato alla trasmissione dei saperi legati al restauro e alla conservazione.
“Ogni dimora è un presidio di cultura e lavoro. Ogni restauro attiva filiere di artigiani e professionisti qualificati. Ogni apertura al pubblico, come la Giornata Nazionale ADSI di fine maggio o l’iniziativa Carte in Dimora dello scorso sabato, porta turismo sostenibile e nuove opportunità per l’economia locale – ha spiegato Fontaine –. I numeri, quasi 3.000 visitatori complessivi per questi due eventi, ne sono un esempio. I costi di manutenzione e gestione sono però elevatissimi, e oggi più che mai serve una visione pubblica che riconosca il ruolo economico e civile dei proprietari privati. Senza un adeguato supporto, tutto questo rischia di non essere sostenibile nel lungo periodo.”

Dialogo con le istituzioni e proposte concrete
Nel corso dell’Assemblea, la presidente ha dialogato con Maria Costi, Consigliera regionale e Presidente della Commissione Assembleare V della Regione Emilia-Romagna, e con Giovanni Bertugli, Dirigente del Settore Cultura, Promozione della Città e Centro Storico del Comune di Modena, condividendo le principali proposte dell’Associazione per il futuro del comparto.
“Chiediamo strumenti concreti e stabili – ha sottolineato Fontaine – incentivi fiscali che permettano di affrontare la manutenzione ordinaria e straordinaria, semplificazioni burocratiche per i lavori di restauro, programmi di formazione per le maestranze artigiane e fondi dedicati a progetti di valorizzazione culturale e turistica. Il Bando Giardinieri d’Arte per Giardini e Parchi Storici è sicuramente un buon esempio, ma serve spingere ancora di più su questo tema. Investire sul Patrimonio Culturale Privato vuole dire investire sul futuro dei territori”.

Un impegno condiviso per il futuro

“Tutelare e Conservare il Patrimonio Culturale Privato è un atto di responsabilità verso il territorio e verso il Paese – ha concluso Fontaine – Richiede coraggio, risorse e collaborazione. Solo insieme, pubblico e privato, possono garantire che queste realtà continuino a essere un motore di bellezza, economia e identità”.