(Sesto Potere) – Bologna – 30 settembre 2025 – Il 29 settembre 2025 il Tribunale di Bologna in composizione collegiale si è pronunciato in merito al reclamo presentato dal Comune di Bologna, e con separato reclamo dalla Regione Emilia-Romagna, all’ordinanza dello scorso 9 luglio, emesso a seguito di azione promossa da alcuni residenti di via Zoccoli – colpiti dall’esondazione del torrente a ottobre 2024 – per i danni eventualmente derivanti dall’alluvione.
Nella decisione emessa dal Tribunale di Bologna , a scioglimento della riserva assunta lo scorso 17 settembre, si sono riconosciute le ragioni del Comune di Bologna, accogliendo il reclamo e indicando la competenza del Tribunale Regionale delle Acque pubbliche di Firenze – presso il quale la causa potrà essere eventualmente riassunta – e revocando l’ordinanza dello scorso 9 luglio che imponeva ai due Enti (Comune e Regione) di prestare apposita garanzia con una polizza assicurativa a copertura dei ricorrenti (non solo residenti in via Zoccoli, ma anche in via del Genio e via Ravone) per coprire eventuali danni futuri.
Nel constatare la propria incompetenza per materia e il conseguente accoglimento del reclamo, il collegio del Tribunale ha motivato il provvedimento che “la competenza del giudice specializzato trova giustificazione proprio per la presenza di apprezzamenti circa la deliberazione, la progettazione, l’attuazione e la conservazione di opere idrauliche risultato di retrostanti scelte della p.a. diretta alla tutela di interessi generali correlati al regime delle acque pubbliche, sicché la domanda di risarcimento dei danni fondata sulla [eventuale, n.d.r.] mancata deliberazione e attuazione delle necessarie opere di manutenzione spetta alla cognizione del Tribunale Regionale delle Acque pubbliche competente per territorio”.
Inoltre il Tribunale ha sottolineato come “non vi siano ragioni per distinguere i vari segmenti del torrente Ravone. Proprio la natura complessa ed interdipendente dei flussi d’acqua renderebbe artificiosa una distinzione fra parti del torrente stesso”.
Non vi sarà, pertanto, alcuna cauzione o fideiussione da predisporre da parte del Comune di Bologna e/o della Regione Emilia-Romagna, così come non potranno avere corso le paventante azioni di pignoramento annunciate nelle scorse settimane dai comitati dei cittadini.