martedì, Settembre 30, 2025
HomeBolognaDazi, Istat: riduzioni export verso gli Stati Uniti del 21,2%. Codacons: “tsunami...

Dazi, Istat: riduzioni export verso gli Stati Uniti del 21,2%. Codacons: “tsunami che rischia di avere ripercussioni sui consumatori”. Calo in Emilia-Romagna

(Sesto Potere) – Roma – 30 settembre 2025 – Ad agosto 2025 si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, una marcata flessione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le esportazioni (-8,1%) rispetto alle importazioni (-7,1%).

La contrazione su base mensile dell’export è dovuta alle minori vendite di beni strumentali (-16,7%), beni di consumo durevoli (-9,4%) e non durevoli (-7,8%); aumentano, invece, le esportazioni di energia (+5,9%) e beni intermedi (+2,2%). Dal lato dell’import, si rilevano diminuzioni congiunturali diffuse, le più ampie per beni di consumo non durevoli (-16,5%), beni intermedi (-6,1%) e beni di consumo durevoli (-5,1%).

Lo riporta l’Istat nel report: “Commercio estero extra Ue – Agosto 2025” pubblicato il 29 settembre 2025-

Nel trimestre giugno-agosto 2025, rispetto al precedente, l’export è pressoché stazionario (-0,1%). Tale dinamica è sintesi di una riduzione delle vendite di beni di consumo durevoli (-6,2%) e non durevoli (-4,6%) e di un aumento delle esportazioni di energia (+21,2%), beni strumentali (+2,5%) e beni intermedi (+2,1%). Nello stesso periodo, l’import diminuisce dello 0,8%, per effetto della riduzione degli acquisti di tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni strumentali (+3,5%).

Ad agosto 2025 l’export si riduce su base annua del 7,7% (era +9,9% a luglio). La flessione tendenziale dell’export nazionale verso i mercati extra Ue si deve alle minori vendite di beni di consumo durevoli  (-26,3%) e non durevoli (-13,2%) e beni strumentali (-8,4%), mentre crescono le esportazioni di energia (+23,7%) e beni intermedi (+1,9%). L’import registra una flessione tendenziale più contenuta (-3,1%), che riguarda tutti i raggruppamenti, tranne i beni di consumo non durevoli, in forte aumento (+23,0%).

Ad agosto 2025 l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a +1.777 milioni di euro (+2.794 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico (-3.571 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-4.244 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 7.038 milioni di agosto 2024 a 5.348 milioni di agosto 2025.     

Ad agosto 2025 si rilevano riduzioni su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; le più ampie riduzioni riguardano Stati Uniti (-21,2%) e Turchia (-26,1%). Aumentano soltanto le vendite verso Regno Unito (+4,9%) e Svizzera (+4,7%).

Le importazioni da Regno Unito (-36,6%) e paesi OPEC (-27,1%) registrano le contrazioni tendenziali più ampie; diminuiscono anche gli acquisti da India (-9,7%), Cina (-7,1%) e paesi MERCOSUR (-5,8%). Per contro, crescono le importazioni da Stati Uniti (+68,5%) e paesi ASEAN (+13,6%).

Il commento dell’Istat

“Ad agosto, dopo due mesi consecutivi di forte crescita congiunturale, l’export verso i paesi extra Ue registra un’ampia riduzione su base mensile, spiegata soprattutto dalle minori vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli. Al netto delle vendite di prodotti della cantieristica navale registrate a luglio 2025 si stima una riduzione congiunturale meno ampia (da -8,1% a -5,8%). Su base annua, la flessione dell’export riguarda i beni di consumo e i beni strumentali ed è per oltre la metà dovuta alla contrazione delle vendite dirette verso gli Stati Uniti. Anche l’import dai paesi extra Ue diminuisce su base sia mensile sia annua”.

Il commento del Codacons

“Come ampiamente previsto – spiega il Codacons -, l’introduzione dei dazi imposti dagli Stati Uniti ha determinato un tracollo delle esportazioni verso gli Usa, che ad agosto crollano del -21,2% su base annua. Un vero e proprio “tsunami dazi” che rischia di avere ripercussioni pesanti per la nostra economia ma anche per i consumatori”: avverte l’associazione, commentando i dati Istat.
“Il crollo delle esportazioni verso gli Stati Uniti non è stato compensato da un incremento degli scambi commerciali con altri Paesi – spiega il Codacons – Questo crea un danno economico evidente a quelle industrie e imprese che esportavano i propri prodotti negli Usa, e si vedono ora private di una rilevante fetta di mercato”.
“A fare le spese di tale quadro negativo, tuttavia, potrebbero essere anche i consumatori italiani: a fronte della riduzione delle vendite verso gli Stati Uniti, e della conseguente contrazione dei fatturati, le aziende interessate potrebbero reagire incrementando i prezzi al pubblico sul mercato interno, in modo da recuperare almeno parzialmente le perdite subite – afferma il Codacons – Una eventualità che avrebbe effetti negativi diretti sull’inflazione e sulle tasche delle famiglie, ingiustamente danneggiate dai dazi imposti da Trump”.

La situzione dell’Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna ha un export record verso gli USA, con quasi 10,5 miliardi di euro nel 2024, ma è esposta al rischio di dazi e protezionismo, soprattutto nei settori dei mezzi di trasporto, dei macchinari, dell’alimentare e della farmaceutica. La Regione Emilia-Romagna sta lavorando per diversificare i mercati e per sostenere le imprese, difendendo il Made in Italy attraverso una reazione diplomatica, commerciale e di sostegno concreto alle filiere. 
Nei primi sei mesi del 2025 le imprese dell’Emilia-Romagna hanno esportato beni per 42,3 miliardi di euro a valori correnti, pari al 13,1% dell’export nazionale (322,6 miliardi di euro), seconda regione dopo Lombardia (26,2%), prima del Veneto (12,4%). 
Rispetto al primo semestre 2024, le esportazioni regionali sono diminuite complessivamente di 601 milioni di euro correnti. E come mercato di destinazione dell’export regionale il calo degli USA è stato pari a: -6,5%. E  la contrazione riguarda soprattutto prodotti emiliano-romagnoli specifici,