(Sesto Potere) – Bologna, 23 settembre 2025 – Razionalizzare gli input agricoli è una delle sfide per avere un settore orticolo sempre più sostenibile: ottimizzare significa agire sulle risorse idriche e nutritive, riducendo gli sprechi ma anche identificando le più efficaci modalità di irrigazione e fertirrigazione per favorire il migliore sviluppo delle diverse colture. Risultati che possono essere raggiunti anche sfruttando al meglio le nuove opportunità aperte dall’innovazione tecnologica e dall’Intelligenza Artificiale.
È con questi obiettivi che F.In.A.F., la principale AOP ortofrutticola transnazionale europea, e CER – Canale Emiliano Romagnolo hanno dato vita al progetto “Efficientamento dell’irrigazione a goccia in colture orticole”.
Un progetto ambizioso che ha scelto una coltura simbolo dell’Emilia-Romagna: il pomodoro da industria, un’orticola particolarmente esigente sotto il profilo idrico e nutrizionale e fulcro di una filiera di importanza strategica a livello nazionale.

“La sperimentazione, avviata nel 2024 all’Acqua Campus di Budrio (Bologna), ha attraversato tutto il 2025 e si protrarrà fino alla fine dell’anno prossimo – spiega Riccardo Ercoli di Fi.N.A.F.-. Sono già stati raccolti i primi dati che hanno permesso di confrontare i sistemi di irrigazione a goccia tradizionali con le più innovative soluzioni offerte dall’evoluzione tecnologica: sistemi a intermittenza e a bassa portata, abbinati a strategie di fertirrigazione e all’impiego di DSS (Decision Support Systems) come Irriframe e Fert-Irrinet. I primi risultati di questi confronti hanno evidenziato vantaggi significativi delle nuove tecnologie: nei campi prova abbiamo registrato una consistente riduzione delle perdite idriche per infiltrazione profonda ma anche una minore lisciviazione di nitrati in falda, il che significa che l’azoto della fertilizzazione si è fermato dove serve e non si è disperso nelle falde sotterranee. Ma non solo: abbiamo rilevato una migliore distribuzione dell’acqua nel suolo e una riduzione degli scarti in raccolta”.
L’utilizzo dei diversi metodi di irrigazione non ha impattato sulle quantità prodotte e, inoltre “le prove con tecnologie innovative hanno garantito una gestione più efficiente di acqua e nutrienti, con una qualità del raccolto perfettamente in linea con le esigenze industriali. I dati raccolti – sottolinea Domenico Solimando del CER – confermano che l’irrigazione ad intermittenza, supportata da sistemi di monitoraggio avanzati, può rappresentare una soluzione concreta per le colture orticole. L’irrigazione a goccia intermittente è una tecnica innovativa che combina i vantaggi del sistema a goccia con un controllo temporale dell’erogazione dell’acqua che viene distribuita a intervalli regolari, anziché in modo continuo. Questo sistema è ideato per ottimizzare l’uso dell’acqua, migliorare l’assorbimento da parte delle radici e ridurre gli sprechi. La ricerca ci aiuta a trasformare la sperimentazione in pratiche realmente applicabili nelle aziende agricole”.
La sperimentazione proseguirà anche per la prossima campagna del pomodoro da industria, ma i risultati sono incoraggianti: “La sfida per il settore non è solo produttiva, ma anche ambientale: è possibile garantire redditività alle aziende riducendo al minimo gli sprechi e l’impatto sulle risorse naturali. Siamo partiti con un obiettivo chiaro e i dati fin qui raccolti confermano come si possa fare un uso più razionale dell’acqua senza compromettere la produttività.
Il progetto proseguirà con ulteriori prove di campo per consolidare i risultati e favorire l’adozione su larga scala delle tecniche sperimentate – concludono Ercoli e Solimando -, mettendo a disposizione degli agricoltori strumenti pratici per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico”.