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Al via l’11^ edizione di DIG Festival. A Modena, il meglio del giornalismo e del pensiero critico da tutto il mondo

(Sesto Potere) – Modena – 22 settembre 2025 – È un punto di riferimento mondiale per reporter, giornalisti di inchiesta, registi e produttori indipendenti e un’esperienza unica di approfondimento e informazione anche per il suo pubblico sempre più ampio e generalista: in dieci anni DIG Festival è diventato il più importante festival di giornalismo investigativo e di cultura contemporanea in Europa, con oltre 13mila presenze all’ultima edizione, la più partecipata di sempre.

La nuova edizione di DIG Festival, dal 24 al 28 settembre, porta a Modena oltre 100 eventi in cinque giorni, con ben 113 speaker di cui oltre la metà sono donne: il Festival offre le sue eccezionali rassegne cinematografiche, con la selezione del meglio dell’inchiesta, del reportage e del documentario a livello mondiale, sia video, sia audio.

DIG Festival è una manifestazione indipendente, i finanziamenti arrivano quasi esclusivamente da soggetti pubblici: nel 2025, da Regione Emilia-Romagna e Film Commission ER, Comune di Modena – City of Media Arts e Fondazione di Modena. Civili, giornalisti e operatori sanitari; case, scuole, ospedali e quartieri residenziali: da mesi sono tutti “targets”, ed è proprio questo il titolo e la parola chiave dell’XI edizione. Due anni dopo il 7 ottobre 2023, Gaza è ancora il luogo in cui i giornalisti fanno testamento; come hanno scritto Reporter senza frontiere e Avaaz, al ritmo con cui l’esercito israeliano uccide i giornalisti a Gaza, presto non ci sarà più nessuno a tenerci informati.

Durante DIG Festival si parlerà di genocidio e guerre, crisi climatica, estremismi e nuovi fascismi, diritti civili, criminalità organizzata, intelligenza artificiale, attacco alla libertà di informazione, attacco alla giustizia, il futuro di internet. 

«Assistiamo, inermi e assuefatti, al più grande massacro di operatori dei media nella storia dell’umanità, ma anche allo svelamento definitivo di un’informazione e di un dibattito culturale deboli e troppo spesso asserviti – afferma il giornalista investigativo Alberto Nerazzini, direttore di DIG Festival – Mentre il giornalismo mainstream e la politica si incagliano sui termini “giusti” da usare, su cosa sia “divisivo” e cosa no, DIG Festival non si arresta e si conferma un presidio di libertà, approfondimento e confronto, un rifugio sicuro per chi racconta e denuncia, e per un pubblico che vuole dati, fonti serie, storie e voci silenziate».

Per la prima volta due “Watchdog” di DIG Festival 2025: il watchdog è il simbolo del giornalismo che monitora, presidia e non si piega. Per questa edizione è stato chiesto agli artisti Atak e DEM di realizzare due cani che potessero interpretare questo ruolo. Illustratore, fumettista, graphic designer e giornalista, Atak è considerato uno dei più brillanti esponenti della scena dell’arte contemporanea berlinese; Marco Barbieri, in arte DEM, è un artista eclettico che si aggira nelle vie delle città lasciando le tracce e i simboli di una sacralità arcana nei suoi murales, installazioni, dipinti e disegni. I due artisti esporranno le loro opere in una mostra collettiva, curata dalla Galleria D406.

A DIG sono previsti oltre quaranta talk pubblici con ospiti di primo piano nazionali e internazionali, alcuni dei quali organizzati in collaborazione con realtà del giornalismo mondiale come BBC, Financial Times e JournalismFund. Tra gli ospiti, lo scrittore e giornalista Marco D’Eramo; Louis Theroux, documentarista, giornalista e presentatore televisivo della BBC che presenterà il suo ultimo film realizzato in Cisgiordania; Anabel Hernández, la più importante giornalista investigativa messicana; Djarah Kan, scrittrice; la saggista Oiza Q Obasuyi, esperta di diritti umani; l’autore ed esperto di estremismo di destra Valerio Renzi e il giornalista russo di opposizione Ilia Shumanov; lo scrittore Wu Ming 1Valerio Nicolosi, giornalista e reporter specializzato in progetti audio. Il medico Maurizio Bini, direttore del centro di fertilità e di disforia di genere al Niguarda di Milano, sarà protagonista di un panel collegato alla proiezione del documentario dedicato al suo lavoro, GEN_ di Gianluca Matarrese, unico film italiano in concorso al Sundance Film Festival di quest’anno.

Lotta alla mafia, stragi, depistaggi e revisionismi al centro dell’incontro con il senatore della Repubblica ed ex magistrato Roberto Scarpinato. Attesissimo poi il ritorno di Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, protagonista della lectio inaugurale del 2024; la sua presenza conferma l’attenzione che il Festival ha dedicato fin da subito al genocidio a Gaza, che anche quest’anno sarà al centro della programmazione, con momenti e film in anteprima.

E ancora Silvia BoccardiDonata Columbro, l’attivista palestinese Mohammad Hureini e i membri del direttivo di DIG: Alberto Nerazzini (presidente), Valerio Bassan (vicepresidente), Francesca Coin, Davide Fonda, Philip Di Salvo.

Il talk Odio digitale, violenza reale: il racconto giornalistico contro il sessismo online è realizzato con il supporto di Coop Alleanza 3.0, storico sostenitore del DIG Festival che quest’anno ha deciso di dedicare un ulteriore investimento, diretto a facilitare la partecipazione ai tanti eventi del Festival di alcune firme emergenti del giornalismo investigativo italiano. Un’iniziativa inedita, grazie alla quale si offre a giovani professionisti e professioniste la possibilità di partecipare a momenti formativi e incontrare autori di primo piano nel settore, nazionali e internazionali.

DIG è anche cinema e grandi documentari: per cinque giorni nelle sale dello storico Cinema Astra saranno proiettati i film finalisti nelle cinque categorie video dei DIG Awards, alla presenza degli autori che raggiungeranno Modena da ogni parte del mondo. Oltre ai titoli in concorso, il Festival presenta come ogni anno una ricca sezione di film e anteprime extra, utilizzando anche gli spazi della Sala Truffaut. Tre mattine (24, 25 e 26 settembre) sono dedicate alle scuole secondarie di secondo grado di Modena e Bologna, con l’adesione di 7 istituti e quasi 1000 studenti, invitati a partecipare alle proiezioni di documentari e video inchieste, seguite dagli incontri in sala con gli autori.

Il Festival ospiterà, come sempre, anche le sessioni della DIG Academy – con cui DIG offre 12 workshop gratuiti di alta formazione aperti a tutti e accreditati dall’Ordine dei Giornalisti – ospitate all’interno del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena. In programma anche panel con autori e protagonisti dei più interessanti podcast nazionali e internazionali.

Durante DIG Festival, inoltre, saranno assegnati i premi internazionali dei DIG Awards – il concorso che anche quest’anno ha attirato una partecipazione record, con circa 400 opere candidate da tutto il mondo. I premi saranno decisi dalla giuria internazionale di DIG, in cui siedono autori e produttori dei maggiori brand del giornalismo di inchiesta e del documentario al mondo. Associazione DIG – ETS è particolarmente orgogliosa di portare a Modena nella veste di presidente della giuria 2025 Edwy Plenel: importante giornalista di inchiesta e scrittore, già direttore di Le Monde, nel 2008 ha cofondato Mediapart, la testata online diventata il punto di riferimento del giornalismo di inchiesta indipendente in Francia e che ha svelato alcuni dei più grandi scandali politici e finanziari.

Tra i giurati e le giurate alcune conferme, come Manisha Ganguly, Investigations Correspondent del Guardian, Gabriela Manuli, Director of Special Projects dell’International Press Institute, Axel Björklund, giornalista e documentarista della SVT, l’emittente pubblica svedese, e Marco Nassivera, a lungo responsabile dell’informazione di ARTE.

Tra le new entries, la più importante giornalista investigativa del Messico, Anabel Hernandez, la docente e montatrice cinematografica canadese Sophie LeblondHoda Osman, giornalista investigativa ed executive editor dell’Arab Reporters for Investigative Journalism (ARIJ), Ulla Sätereie, presidente della Swedish Association of Investigative Journalism e Fabio Bucciarelli, il fotografo italiano pluripremiato (Robert Capa Gold Medal e due World Press Photo) che porterà a DIG Festival anche l’anteprima italiana della sua ultima mostra dal titolo Occupied Territories: uno straordinario reportage fotografico durato undici anni su Gaza, Cisgiordania, Gerusalemme Est e Libano.

Oltre ai DIG Awards delle cinque categorie video (Short, Reportage e Investigative Medium, Reportage e Investigative Long), la giuria DIG 2025 dovrà anche decidere il vincitore del DIG Pitch (in programma venerdì mattina): si sono iscritti team di produzione da ogni parte del mondo, ma solo uno riceverà 15mila euro di finanziamento per un documentario di inchiesta. Il DIG Pitch oggi è sostenuto dalla Fondazione Matteo Scanni, costituitasi a Milano per tenere viva e diffondere la passione per il giornalismo investigativo di Matteo, presidente di DIG fino al 2022, quando è prematuramente scomparso.

Il programma è arricchito da altre mostre esclusive, che si aggiungono a quella fotografica di Fabio Bucciarelli, a partire dalla collettiva già citata, curata da Galleria D406, di Marco Barbieri in arte DEM – artista eclettico che spazia dal wall painting all’illustrazione fino alla ceramica e alla pittura su tela – e ATAK (pseudonimo di Georg Barber), illustratore, fumettista, graphic designer e giornalista. Per la prima volta, infatti, il Festival ha scelto non uno ma due artisti di fama internazionale per avere una doppia interpretazione d’autore del suo tradizionale logo che si rinnova ogni anno, il DIG Watchdog. La sede di Associazione DIG ospita infine una terza mostra, TESTIMONI/01, curata da Stefano Ricci, con i disegni delle studentesse e degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.

DIG è anche musica: mercoledì 24 settembre la Chiesa di San Carlo ospiterà TRAP_OS – The Surveillance Game, una performance audiovisiva ideata appositamente per DIG Festival 2025 dal collettivo artistico SYNCTRL in collaborazione con il Centro Musica del Comune di Modena. Venerdì 26 settembre è in programma il live dei Calibro 35, uno dei progetti più originali della scena musicale alternativa italiana, con la reinterpretazione in chiave jazz-funk di una serie di colonne sonore del cinema e della tv degli anni ’70 e ’80.

Una serata unica nella cornice barocca della chiesa, con in apertura il set di A Bad Day, duo strumentale di sole chitarre (Egle Sommacal e Sara Ardizzoni) che disegna un vortice magnetico di suoni con sconfinamenti nel post-rock. Domenica 28 settembre DIG festival si chiude invece con la sonorizzazione dal vivo con alcuni dei migliori musicisti della scena italiana del film “SCIOPERO!”, il primo lungometraggio del 1924 di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (una produzione a cura della Cineteca di Bologna).

«Modena e DIG Festival hanno un rapporto sempre più stretto che desideriamo ulteriormente consolidare – afferma il sindaco di Modena Massimo Mezzetti -. In questo particolare momento storico, sia del nostro paese sia del mondo, avere una manifestazione come DIG fa la differenza per la città di Modena. Queste giornate sono rivolte a tutte le persone che hanno voglia di capire e approfondire, che non si accontentano e sono alla ricerca di un’informazione che prende posizione con nettezza. Credo sia anche questo il motivo per cui in questi anni, assieme al rapporto con la città, è cresciuta la capacità di DIG di attrarre un pubblico sempre più numeroso di giovani. Bentornato quindi, non c’è Modena senza Dig e non c’è Dig senza Modena».

«DIG è un festival necessario; per la città di Modena, rappresenta un appuntamento molto importante, giornate di confronto, ascolto, di impegno civile – sottolinea Andrea Bortolamasi, Assessore alla Cultura del Comune di Modena – In un mondo dove l’informazione è sotto attacco, DIG rappresenta un riferimento di libertà e partecipazione. Un appuntamento culturale, cresciuto negli anni insieme all’ecosistema culturale della città, proponendo una pluralità di linguaggi diversi: audiovisivo, arti figurative, musica, in un caleidoscopio di appuntamenti e iniziative che contraddistinguono il programma del Festival. Continueremo a sostenere DIG, certi che questo festival abbia trovato nella nostra comunità cittadina un terreno fertile dove proseguire il suo percorso».

Da segnalare che l’Associazione DIG – ETS prosegue nel 2025 il suo impegno, in collaborazione con A Sud, per la riduzione dell’impatto di DIG Festival sull’ambiente, rinforzando le azioni già introdotte nella scorsa edizione e continuando a mettere al centro le tematiche ambientali e il loro impatto sulla società attraverso un ciclo di eventi specifici con ospiti internazionali.

Il crowdfunding per salvare DIG: Watchdogs of the world, unite!

DIG Festival è una manifestazione indipendente, i finanziamenti arrivano quasi esclusivamente da soggetti pubblici. In vista della prossima edizione, DIG ha lanciato una campagna di crowdfunding da cui dipende la sopravvivenza del Festival. Organizzare l’evento è diventato sempre più complesso e costoso, anche a causa dell’aumento generale dei prezzi. Inoltre, l’Associazione è stata a lungo bersaglio di azioni legali (ancora in corso) che ne hanno messo a dura prova la tenuta. Per questo è nata la campagna «Watchdogs of the world, unite!», attiva su GoFundMe. È un appello rivolto a chiunque voglia sostenere un giornalismo libero e indipendente, e contribuire a mantenere vivo uno spazio di espressione, denuncia e critica. 
Tutte le informazioni per donare sono disponibili qui: https://www.gofundme.com/f/sostieni-dig

Cos’è DIG

Associazione DIG – ETS è un’associazione culturale che dal 2015 sostiene il giornalismo di qualità in tutte le sue forme, in Italia e nel mondo. DIG sta per Documentari, Inchieste, Giornalismi e richiama l’azione dello «scavare», «to dig» in inglese. Il motto dell’associazione è I wanna be your watchdog. Dal 2015 DIG organizza e promuove un Festival che è diventato un punto di riferimento per i giornalisti e le giornaliste che si dedicano a inchieste e reportage: a loro DIG offre contatti con i maggiori broadcaster europei e un pitch dedicato per raccogliere parte del budget utile a produrre storie importanti. Dal 2020 il Festival si tiene a Modena.