(Sesto Potere) – Padova – 19 settembre 2025 – “Abbiamo fatto un’importante ricerca riguardante le Alpi. La ricerca riguarda lo studio della parte centrale delle Prealpi lombarde tra il Lago di Como e la Valcamonica, attraverso la datazione delle tettoniche che sono presenti all’interno e che hanno formato la parte meridionale della catena alpina. E’ una ricerca molto importante realizzata attraverso l’applicazione di tecniche di datazione radiometriche innovative. Siamo stati in grado di fornire un’età assoluta in milioni di anni dei movimenti che hanno portato alla strutturazione della catena alpina. E’ un risultato importante che ha una serie di conseguenze sullo studio dei terremoti attuali”: lo ha affermato Andrea Zanchi, (nella foto in alto) docente di Geologia Strutturale e tettonica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, nel corso dei lavori del Congresso nazionale congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana, in corso a Padova.
“Siamo stati in grado di capire che gran parte della catena studiata in superficie ha iniziato a formarsi nel Cretacico superiore e dunque parecchio tempo prima dell’estinzione dei dinosauri. Inoltre, abbiamo scoperto che la strutturazione più recente è concentrata nella parte frontale della catena e nella parte sottostante gli attuali sedimenti, recenti, della Pianura Padana. Questo risultato consente di darci un’indicazione generale sul dove si potranno verificare i terremoti più importanti. In realtà questa regione è nota principalmente sotto forma di microsismicità, in quanto i terremoti noti, sono in generale di intensità più bassa rispetto alle zone circostanti. Questo studio ha consentito di fornire una zonazione a carattere generale e di verificare anche una serie di tecniche all’avanguardia per la datazione delle rocce”: continua, ancora, Andrea Zanchi.
“Lo studio consente di capire anche quella che potrebbe essere l’evoluzione. Questo tipo di ricerca ci fa capire che la Pianura Padana tra qualche milione di anni con ogni probabilità scomparirà e si trasformerà in una catena montuosa. Le Alpi tenderanno ad unirsi agli Appennini (*), anzi gli Appennini stanno già avvicinandosi in modo molto marcato alla catena alpina e tutto questo avviene, in gran parte, nel sottosuolo e sarà un processo che comunque si compirà nel corso di milioni di anni”: conclude il prof. Andrea Zanchi.
Sono ben 1000 gli scienziati che si interrogano sul futuro del Pianeta, ma anche del Cosmo, nel corso dei lavori del Congresso della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana.
(*) L’Appennino dell’Emilia-Romagna attraversa le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena e Rimini