(Sesto Potere) – Roma – 19 settembre 2025 – Nel secondo trimestre 2025, si stima una flessione congiunturale delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali, a esclusione del Centro (+4,6%). La riduzione è più ampia per il Sud e Isole (-3,6%) e per il Nord-est (-2,4%), più contenuta per il Nord-ovest (-0,6%).
Questo emerge nel dossier statistico Istat: “Le esportazioni delle Regioni italiane – II trimestre 2025”.
Nel periodo gennaio-giugno 2025, la crescita tendenziale dell’export nazionale in valore (+2,1%) è sintesi di dinamiche territoriali differenziate: aumentano le vendite all’estero per il Centro (+10,7%) e, in misura più contenuta, per il Sud (+2,0%), mentre si rilevano lievi riduzioni per il Nord-ovest (-0,3%) e il Nord-est (-0,5%) e una più ampia flessione per le Isole (-13,3%).
Nei primi sei mesi del 2025, le regioni italiane che registrano gli incrementi su base annua più marcati dell’export in valore sono: Lazio (+17,4%), Toscana (+11,8%), Abruzzo (+10,1%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,6%). All’opposto, le flessioni tendenziali più ampie delle esportazioni riguardano Sardegna (-17,3%), Sicilia (-11,2%), Molise (-9,8%) e Puglia (-6,0%).
Nello stesso periodo, l’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Lazio, Lombardia, Abruzzo e Campania spiega per 2,9 punti percentuali la crescita su base annua dell’export nazionale; un ulteriore contributo positivo di 0,9 punti percentuali deriva dalle maggiori esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Sicilia e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Toscana. Per contro, le minori vendite di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna e di autoveicoli da Piemonte e Campania forniscono un contributo negativo di -1,0 punti percentuali.
Nel primo semestre 2025, i contributi positivi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite del Lazio verso gli Stati Uniti (+133,7%), della Toscana verso Spagna (+97,5%) e Francia (+27,0%), del Friuli-Venezia Giulia verso la Germania (+92,2%) e dell’Abruzzo verso gli Stati Uniti (+62,9%). Gli apporti negativi più ampi, invece, provengono dal calo delle vendite della Toscana verso la Turchia (-37,2%) e della Lombardia verso la Svizzera (-12,1%).
Nell’analisi provinciale dell’export, si segnalano le performance positive di Firenze, Roma, Trieste, Frosinone e L’Aquila; i contributi negativi più ampi derivano da Siracusa, Gorizia, Milano, Cagliari e Torino.
Il commento
Nel secondo trimestre 2025, l’export in valore si conferma in forte crescita per il Centro in termini sia congiunturali sia tendenziali, mentre flette con diversa intensità per le altre ripartizioni territoriali del Nord e del Sud.
Nei primi sei mesi del 2025, Toscana, Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo forniscono gli impulsi positivi maggiori alla crescita tendenziale dell’export nazionale. All’opposto, Piemonte, Sicilia, Sardegna ed Emilia-Romagna forniscono i contribuiti negativi più ampi.