(Sesto Potere) – Cesena – 28 agosto 2025 – La montagna i continua a rappresentare un pilastro dell’economia nazionale, con un PIL pari a 889,7 miliardi di euro, il 44,6% del totale, più del doppio rispetto alla media europea.
Un quadro che trova riscontro anche a livello locale e nella Valle del Savio, dove le imprese artigiane e manifatturiere affrontano le stesse sfide del contesto nazionale e la necessità di contrastare lo spopolamento.m unitamente alla sfida di ridurre il gap infrastrutturale.
Secondo lo studio presentato da Enrico Quintavalle, responsabile Ufficio Studi di Confartigianato, i territori montani hanno arrestato la dinamica demografica negativa e registrano una crescita occupazionale del +6,6% tra 2021 e 2024, superiore alla media nazionale.
Anche in Valle Savio si osservano segnali di tenuta, soprattutto grazie al turismo, alle filiere agroalimentari e all’artigianato legato
Tuttavia, l’export delle province a prevalenza montana ha subito nel 2024 un calo dell’11,8%, molto più accentuato rispetto al -0,5% del totale made in Italy. In questo scenario la Valle Savio, pur meno esposta ai grandi flussi internazionali, risente degli stessi contraccolpi.
«La sfida – dichiara Maurizio Crociani, responsabile Confartigianato Valle Savio – è trattenere popolazione e imprese sul territorio. Senza comunità vive non ci sono economie vitali. Occorre una logica compensativa: la pianura deve solidarizzare con la montagna, riconoscendo che qui si produce valore per tutto il comprensorio. Fermare lo spopolamento demografico e imprenditoriale non è un tema settoriale, ma la condizione per garantire sviluppo e coesione sociale. Serve dunque un patto territoriale che agisca in questa direzione col sostegno alle imprese”.