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Caldo record, scattata in anticipo la raccolta pomodoro in Emilia-Romagna. Produzione in aumento

Bologna – 26 luglio 2025 – È iniziata la raccolta del pomodoro Made in Italy con le prime stime che danno la produzione in leggero aumento (+5%) rispetto allo scorso anno anche se pesano le incognite legate al clima, a partire dalla siccità al Sud.

A dare le previsioni della campagna della “pummarola” è la Coldiretti, con le operazioni che stanno entrando nel vivo nelle principali regioni produttrici, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dalla Campania alla Puglia.

Secondo l’analisi di Coldiretti su stime del Wptc (World processing tomato council) si prevede un raccolto in Italia pari a 5,6 milioni di tonnellate, ma tutto dipende dall’andamento climatico dei prossimi mesi, considerate le sempre più ricorrenti anomali climatiche, tra caldo record e violenti rovesci.

E intanto – aggiunge ancora Coldiretti – si registra un aumento dei costi di produzione che sta mettendo in difficoltà molte aziende.

Il pomodoro italiano non è solo un simbolo della dieta mediterranea e della cucina tradizionale candidata all’Unesco, ma anche un pilastro dell’agroalimentare nazionale. Secondo l’analisi di Coldiretti, il comparto ha generato 5 miliardi di euro di fatturato lo scorso anno. La filiera coinvolge circa 7.000 aziende agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e 10.000 addetti, distribuiti su circa 70.000 ettari coltivati.

In Emilia Romagna i terreni, resi pesanti e compatti dalle abbondanti piogge dell’ultima annata, hanno ostacolato lo sviluppo delle radici nella fase iniziale della coltivazione. A questo – continua l’analisi di Coldiretti – si è aggiunto il caldo intenso e improvviso della seconda metà di giugno che, oltre a rallentare la fioritura, ha richiesto maggiori interventi irrigui e di difesa con conseguenti incrementi dei costi di produzione. In Emilia-Romagna, la produzione di pomodoro è concentrata principalmente nella provincia di Piacenza, seguita da Ferrara, Parma, e, in misura minore, da Reggio Emilia e Modena

Sempre Coldiretti lancia l’allarme sul fenomeno dell’import di derivati del pomodoro dalla Cina che interessa ormai tutta l’Europa. Secondo Coldiretti la crescita della produzione di pomodoro da industria di Pechino con consumi interni che rimangono molto bassi (attorno ad 1kg pro-capite all’anno) pesa come un macigno sui mercati internazionali.

“Per tutelare le imprese agricole italiane già colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici occorre garantire una piena valorizzazione del prodotto nazionale attraverso le leve della distintività, del legame con il territorio, della qualità. Ciò sarà possibile solo attraverso un sistema di etichettatura di origine obbligatorio a livello Ue e la garanzia del principio di reciprocità delle regole sanitarie e sociali, a tutela di imprese e consumatori. Una battaglia che Coldiretti sta portando avanti attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare lanciata lo scorso anno al Brennero che prevede l’estensione dell’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue”: conclude Coldiretti.

Fonte notizia coldiretti.it