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L’utilizzo della medicina rigenerativa in Ortopedia. Ausl Romagna presenta l’esperienza di Ravenna

(Sesto Potere) – Ravenna – 26 luglio 2025 – La patologia degenerativa osteoarticolare è una delle principali cause di dolore e limitazione funzionale in un numero sempre più elevato di pazienti.
Può colpire persone giovani con sovraccarico funzionale da attività sportiva o esiti di traumi, ma soprattutto le persone anziane.
Alla patologia degenerativa osteoarticolare si aggiungono le patologie tendinee, dove la sola terapia (attività) fisica e la rieducazione funzionale e riabilitativa possono non essere sufficienti.

La medicina rigenerativa e i suoi vantaggi

La Medicina Rigenerativa in ortopedia viene impiegata per la riparazione o rigenerazione di tessuti danneggiati come cartilagini, tendini e ossa, utilizzando metodi minimamente invasivi e sfruttando le potenzialità biologiche delle cellule per la riparazione dei tessuti.
L’obiettivo è trattare lesioni e patologie degenerative riducendo il dolore e migliorando la funzionalità.

I pazienti possono così beneficiare di trattamenti conservativi che non solo riducono il dolore e preservano la funzionalità articolare, ma sono anche in grado di diminuire l’infiammazione locale, ritardando la degradazione cartilaginea e mantenendo la cartilagine residua in buone condizioni trofiche.
Inoltre, queste terapie possono rallentare l’evoluzione della tendinosi e prevenire o ridurre i rischi di lesioni o rotture tendinee.

Un importante vantaggio soprattutto per le persone anziane, ancora attive, che soffrono di più patologie e alle quali le tradizionali tecniche chirurgiche di protesizzazione delle grandi articolazioni presentano indubbiamente maggiori controindicazioni.

Avvalendosi della collaborazione dell’Officina trasfusionale di Pievesestina e del Centro trasfusionale dell’Ospedale di Ravenna, da maggio del 2019, l’UOC Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Ravenna, diretta dal dott. Alberto Belluati, ha iniziato ad utilizzare, per il trattamento della patologia degenerativa articolare e tendinea, il PRP omologo, plasma ricco di piastrine che grazie ai fattori di crescita contenuti nelle piastrine si sono dimostrati efficaci nel trattamento del dolore ed anche nel ripristino della funzionalità osteoarticolare.
Più recentemente è stato introdotto anche il trattamento con cellule staminali da grasso, grazie alla collaborazione con la Banca della Cute. Il reparto è pronto per iniziare ad utilizzare preparati derivati dalla membrana amniotica e dal derma decellularizzato.

Cellule staminali da grasso, preparatati da membrana amniotica e derma decellularizzato sono talvolta accettati anche da pazienti che per motivi etici o religiosi non vogliono utilizzare derivati del sangue.

La valutazione clinica del medico

I pazienti che giungono presso gli ambulatori dell’Ortopedia, in relazione ad età, patologia e comorbilità possono quindi essere sottoposti a terapia infiltrativa con staminali da grasso, da preferire per i pazienti più giovani o con PRP omologo, nei pazienti più anziani o con quadri più avanzati. Oppure attraverso l’utilizzo di membrana aminiotica e derma decellularizzato disgregati. Questi ultimi, trovano indicazione nel trattamento di condropatia di pazienti giovani adulti, ma anche nell’artrosi di pazienti anziani che per scelta o per comorbilità non sono candidabili alla protesizzazione e nella patologia infiammatoria e degenerativa dei tendini, quando la terapia medica e fisica non risultano efficaci.

I numeri

Da maggio del 2019 a dicembre del 2023 sono stati trattati 853 pazienti con PRP omologo. 372 nel 2024 e nel 2025 ad oggi ne sono già stati trattati 275, con un trend in continua crescita.

Da giugno del 2020 si è avviata una stretta e proficua collaborazione con il servizio di Radiologia che ha consentito di eseguire infiltrazioni ecoguidate in articolazioni profonde, come l’anca, e di eseguire iniezioni mirate nei tendini.

Dallo scorso anno sono stati avviati anche i prelievi di cellule staminali da grasso addominale e, grazie alla della collaborazione non solo della Banca della Cute ma anche della metodica LIPOBANK®, è possibile raccogliere e stoccare quantità di cellule tali da garantire il trattamento ai pazienti per almeno 3 anni, verosimilmente anche 5, a fronte di un unico prelievo chirurgico, in sala operatoria.

I trattamenti

  • PRP omologo: il plasma ricco di piastrine, utilizzato come emoconponente ad uso non trasfusionale, sfrutta la potenza dei fattori di crescita per stimolare la riparazione dei tessuti.
    Il concentrato piastrinico è usato non solo durante procedure ortopediche chirurgiche ma anche nella pratica quotidiana nei casi di lesioni muscolari, tendinee, legamentose e articolari.
    In pratica, l’uso dei concentrati di piastrine direttamente nel sito danneggiato ha come scopo quello di fornire fattori di crescita e accelerare la guarigione.
  • Cellule staminali da grasso addominale: utilizzate per ridurre i processi infiammatori e il dolore, con la possibilità di crioconservare le aliquote per trattamenti successivi. Il tessuto adiposo viene solitamente prelevato dal grasso addominale o, più raramente, da glutei e cosce, e immediatamente lavorato per ottenere un concentrato di cellule staminali da iniettare subito a livello articolare. Oggi è possibile crioconservare il materiale alla banca dei tessuti di Pievesestina. Tale trattamento è da preferire nei pazienti più giovani con quadri degenerativi in fase iniziale, quindi con condromalacia o condropatia di I e II grado
  • Membrana amniotica: un approccio innovativo per trattare l’osteoartrite, le lesioni tendinee e altre condizioni muscoloscheletriche. La membrana amniotica viene prelevata da donne idonee alla donazione e sottoposte a taglio cesareo all’Ospedale Bufalini di Cesena. Il tessuto viene trasportato e processato alla Banca Cute RER, U.O. Centro Grandi Ustionati, Laboratorio Unico AVR, Pievesestina di Cesena.
  • Derma decellularizzato omologo: Il derma decellularizzato viene processato alla Banca dei Tessuti della Regione Emilia-Romagna e offre una soluzione innovativa per la rigenerazione tissutale in vari ambiti della Medicina Rigenerativa.

Questi trattamenti, supportati dalla collaborazione con i colleghi radiologi e mediante l’utilizzo di ecografo di ultimissima generazione con sonde guida dedicate (donazione della fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna) permettono di trattare anche le articolazioni più profonde con maggiore precisione e minori rischi per il paziente.

L’infiltrazione nelle zone danneggiate di tendini e articolazioni avviene in modo sicuro e mirato, grazie all’impiego di queste tecnologie avanzate.

L’adozione di queste terapie all’avanguardia è possibile grazie al rispetto delle normative italiane ed europee, che regolano la produzione e l’utilizzo degli emocomponenti per uso non trasfusionale, garantendo la qualità e la sicurezza dei trattamenti.

Per l’acquisizione di competenze per la gestione e l’utilizzo delle nuove tecniche di medicina rigenerativa, il personale medico riceve una formazione mirata, in modo da garantire un’assistenza di qualità per tutte le tipologie di materiali utilizzati.

Le patologie trattate sono:
– dolore alle ginocchia con condropatia e gonartrosi non severa
– Artralgie alla caviglia con condropatie
– Dolore all’anca in coxartrosi non severa
– Tendinopatie (epicondilite, tendinopatia achillea, tendinopatia rotulea, tendinopatia CDR)
– Fasciti plantari
– Ritardi di consolidazione

Informazioni al paziente

Per effettuare il trattamento di medicina rigenerativa occorre innanzitutto l’indicazione/valutazione clinica. I trattamenti vengono eseguiti in regime di chirurgia ambulatoriale o Day Surgery nell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Ravenna.

E quando tutto questo non funziona?

Il Dipartimento Osteoarticolare dell’AUSL della Romagna adotta un modello organizzativo che garantisce a tutti i cittadini del territorio un accesso equo alle cure, indipendentemente dal presidio ospedaliero di riferimento.

La chirurgia robotica in ambito ortopedico ha raggiunto livelli di efficientamento tali da garantire gratuitamente a tutti i cittadini romagnoli che ne necessitano, un trattamento di protesizzazione delle grandi articolazioni e, in particolare, del ginocchio con queste tecnologie innovative.

Il numero degli interventi è in continuo aumento e quest’anno si arriverà ad oltre 600.

Le varie tipologie di trattamento di Ausl Romagna sono state presentate in conferenza stampa (vedi foto in alto).
A seguire le dichiarazioni.

Tiziano Carradori, Direttore Generale Ausl Romagna, ha affermato: “ Un riconoscimento sia all’attitudine innovativa, in cui l’azienda Usl della Romagna è molto attenta e lo dimostra l’Ortopedia nell’ambito della medicina rigenerativa che all’integrazione e collaborazione fra le diverse discipline, senza la quale anche l’innovazione non sarebbe possibile. L’alta qualità delle cure è testimoniata dai risultati contenuti nel Piano Nazionale Esiti, così altrettanto l’impiego della chirurgia robotica ortopedica , come testimoniato dallo studio nazionale QUAROB, che evidenziano ricoveri ospedalieri ridotti , migliore precisione chirurgica e la soddisfazione dei pazienti. L’Ortopedia ha inoltre il più alto tasso di copertura della domanda espressa dai cittadini residenti. In altre parole, i cittadini residenti quando hanno la necessità di trattamenti ortopedici, in particolare quelli programmati, scelgono di rimanere. C’è quindi una bassa fuga per quanto riguarda la chirurgia ortopedica e c’è un alto grado di attrattività extra aziendale e dei tempi di risposta pienamente rispondenti.”

Alessandro Barattoni, sindaco di Ravenna, ha aggiunto: “Quanto sperimentato nell’UOC Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Ravenna testimonia come la medicina rigenerativa possa essere applicata nella pratica clinica per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questi metodi non solo possono contribuire a rallentare l’evoluzione della malattia, ma hanno anche il grande merito di essere poco invasivi e capaci di prevenire rischi peggiori. La percentuale di persone anziane residente in provincia è sempre più alta, quindi pratiche come queste sono sempre più apprezzate e necessarie e i numeri ci dicono molto del grande e crescente apprezzamento per quest’attività. Infine, è altrettanto importante sottolineare come questa esperienza rappresenti un ottimo esempio di collaborazione tra realtà sanitarie della stessa Azienda, che lavorano insieme per il benessere dell’intera comunità”.

Michele de Pascale, presidente regione Emilia Romagna, ha detto: “L’Emilia-Romagna conferma ancora una volta la sua vocazione all’innovazione e alla tutela della salute pubblica. L’esperienza dell’Ausl Romagna e dell’Ospedale di Ravenna nel campo della medicina rigenerativa in ortopedia e traumatologia rappresenta un’eccellenza di cui andare fieri: qui la ricerca e la pratica clinica si intrecciano per offrire ai cittadini terapie all’avanguardia, sicure ed efficaci. È un modello che incarna la nostra visione di sanità pubblica: una sanità che non solo cura, ma che previene, ricerca e innova, garantendo a tutti pari opportunità di accesso a cure di qualità. Investire su queste tecniche significa offrire alle persone una prospettiva di salute migliore e più lunga, favorendo un invecchiamento attivo e dignitoso. Continueremo a sostenere con determinazione queste buone pratiche, nel rispetto dei più alti standard di sicurezza e nel solco della qualità che contraddistingue il nostro Servizio sanitario regionale.”