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Anche l’associazione Dino Amadori ETS ai Cantieri per Forlì Capitale Italiana della Cultura 2028

(Sesto Potere) – Forlì – 12 luglio 2025 – “Abbiamo partecipato ai Cantieri per Forlì Capitale Italiana della Cultura 2028 con un obiettivo: la necessità di valorizzare, all’interno della candidatura, la figura e l’eredità del Prof. Dino Amadori: un forlivese,  romagnolo autentico, partito da Corniolo nel cuore delle Foreste Casentinesi, il giovane medico di tante famiglie forlivesi e di Santa Sofia che è diventato scienziato di fama internazionale, trasformando la propria terra e la propria vita in un percorso esemplare di impegno, ricerca e solidarietà. Lui, il Fondatore dell’ Istituto Oncologico Romagnolo e dell’IRST di Meldola, il creatore del primo centro oncologico di ricovero e cura nell’Africa subsahariana, il  promotore della Facoltà di Medicina a Forlì: il  Prof. Amadori ha rappresentato i quattro pilastri che vogliamo portare nella candidatura: volontariato, ricerca oncologica, amore per la propria terra e formazione medico-scientifica nella visione del nostro Prof.  Un nome illustre, che potrà e dovrà rappresentare un capitolo fondamentale e un punto fermo per questa prossima candidatura di Forlì Capitale della Cultura 2028”:

lo racconta in una nota inviata ai mass media Giovanni Amadori, presidente dell’associazione Dino Amadori Ets, (in foto con il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Forlì Vincenzo Bongiorno.

“Il volontariato è l’unica arma contro l’indifferenza, e la vita del nostro amato Prof. lo dimostra con limpida coerenza. Nel corso dei Cantieri è emersa una suggestione che sentiamo profondamente nostra: “Memoria in cammino”. E’ Un concetto che ben rappresenta la figura del Prof. Dino Amadori e che proponiamo come titolo e senso di un progetto culturale da inserire nella candidatura.  Memoria non come nostalgia, ma come forza attiva e attrattiva , capace di generare futuro, percorsi, impegno e bellezza.  Proprio in questa visione si colloca la recente intitolazione dei Giardini Dino Amadori, posti simbolicamente di fronte ai Musei San Domenico, cuore pulsante della cultura cittadina: un luogo che oggi lega idealmente la scienza alla storia, la cura al sapere, il ricordo all’azione”: aggiunge ancora Giovanni Amadori.

E l’associazione Dino Amadori Ets annuncia che parteciperà “con attenzione e spirito propositivo” ai prossimi incontri dei Cantieri per la Cultura, con la certezza che: “la memoria viva del Prof. Dino Amadori possa camminare, ancora una volta, al fianco della nostra città”.