(Sesto Potere) – Modena, 4 luglio 2025 – Contestualmente al presidio tenutosi questo pomeriggio dalle rappresentanze sindacali presso la sede di Federfarma Modena, il Consiglio Direttivo dell’associazione che rappresenta i titolari di 179 farmacie private distribuite su tutto il territorio provinciale ha incontrato, presso la sala riunione dell’ente, una rappresentanza dei sindacati partecipanti alla manifestazione, ovvero FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS.
Un dialogo pacato e utile, improntato a un confronto costruttivo sulle rispettive istanze.
“Vi ringrazio innanzitutto per aver accettato di essere qui a discutere insieme – ha dichiarato il presidente di Federfarma Modena Fabrizio Violi, presente all’incontro insieme alla vicepresidente Marina Colli e al segretario Paolo Muzzioli – e vorrei sottolineare che, se ci troviamo intorno a un tavolo, è per ascoltare le vostre ragioni, che poi riporteremo alla nostra rappresentanza regionale e, a salire, al nazionale. Voglio sottolineare che riteniamo tutti i nostri colleghi e collaboratori, con quali, in quanto titolari, operiamo ogni giorno fianco a fianco, una risorsa fondamentale e insostituibile per il funzionamento della Farmacia, e per questo comprendiamo la richiesta di un aumento, una necessità di ricontrattualizzazione che dovrebbe avvenire ciclicamente, ogni 2 o 3 anni, intavolando una trattativa che tenga conto sia degli aspetti economici che di quelli, più generali, concernenti una professione come la nostra, la quale, per forza di cose, è in continua evoluzione.”
“Credo che uno dei punti centrali della questione – ha proseguito Violi – sia nel necessario equilibrio che deve conciliare le legittime richieste di adeguamento salariale con il tema, non secondario, della sostenibilità delle Farmacie, che non possono pensarsi come un sistema omogeneo, ma che sono anzi caratterizzate da una grande variabilità di dimensioni e fatturato; condizioni, queste, che dipendono da moltissimi fattori, tra i quali la collocazione geografica, per esempio tra città e zone rurali.
Un dato che, a questo proposito, registriamo con grande preoccupazione, è quello che riguarda l’aumento repentino, esponenziale e indiscriminato della distribuzione diretta, che sta tagliando fuori le farmacie, punto essenziale di prossimità per il cittadino, con conseguente calo significativo di entrate.
La farmacia, in quanto attività economica, deve poter essere sostenibile, sia per garantire la possibilità di continuare ad avvalersi dei propri collaboratori che, ovviamente, per poter porre in essere qualsiasi possibilità di aumento salariale.
Citato questo aspetto niente affatto secondario, posso garantire che, come Federfarma Modena, ci faremo latori delle vostre istanze, che riteniamo giuste, ai livelli superiori della nostra associazione.
E ci auguriamo che in breve tempo possa riprendere il dialogo e si addivenga a un esito positivo dello stesso, perché ogni farmacista, sia titolare o dipendente, è collega, e per questo il primo obiettivo è che la farmacia resti quel nodo centrale della rete della sanità territoriale, condizione imprescindibile per qualsivoglia ulteriore prospettiva”.