(Sesto Potere) – Forlì – 4 luglio 2025 – Legacoop Romagna (nella foto il presidente Lucchi) aderisce alla petizione lanciata dal Copa-Cogeca, la rappresentanza unitaria degli agricoltori e della cooperazione agroalimentare in Europa, per dire: “no alla fusione delle linee di budget dell’Unione Europea” e chiedere di rinnovare una linea di bilancio specifica per l’agricoltura, com’è oggi la Pac, la Politica Agricola Comune.
Per la Regione Emilia-Romagna la PAC ha significato nel 2024 pagamenti alle aziende agricole per 549 milioni di euro finalizzati al sostegno del reddito, alla tutela ambientale, al sostegno dei giovani, all’innovazione, all’efficienza, a stabilizzare e facilitare l’accesso ai mercati, alla qualità.
“Risorse già oggi non sufficienti a far fronte al drastico calo della redditività dovuto alle devastazioni climatiche, alle speculazioni sui mercati internazionali e alle incertezze politiche: servirebbero almeno 700 milioni di euro per salvaguardare la sicurezza della produzione alimentare della nostra Regione”: spiega Legacoop Romagna.
La petizione è online all’indirizzo https://nosecuritywithoutcap.eu/sign-the-petition e Legacoop Romagna invita a sostenerla firmando e diffondendola.
“Un bilancio dedicato e incrementato per la Politica Agricola Comune (PAC) è l’unico modo per sostenere gli agricoltori e la sicurezza alimentare europea. La PAC deve mantenere la sua integrità con una struttura a due pilastri e una linea di bilancio chiara, dedicata e adeguata all’inflazione. Scioglierla in un fondo generale rischia di metterne a repentaglio i finanziamenti, aumentando l’incertezza e compromettendo la sopravvivenza degli agricoltori europei, la sicurezza alimentare dell’UE e il futuro dell’agricoltura.”: afferma Legacoop Romagna.
“Preservare la prospettiva comunitaria della PAC, significa respingere la ri-nazionalizzazione della politica agricola. La “C” della Politica Agricola Comune deve essere preservata. Un’ulteriore ri-nazionalizzazione frammenterebbe il Mercato unico, approfondirebbe le disuguaglianze tra gli Stati membri e destabilizzerebbe le comunità rurali e i redditi degli agricoltori. La duplice struttura della PAC, che combina il sostegno diretto e i finanziamenti per lo sviluppo rurale, deve essere mantenuta. Integrare la PAC con la politica di coesione danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle nostre aree rurali, nonché l’adozione di innovazione, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale”: continua Legacoop Romagna.
“Nessuna riforma, infine, è possibile senza chiarezza sulle risorse. Qualsiasi riforma della PAC deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate e da una consultazione autentica e tempestiva con agricoltori e cooperative agricole. Proposte affrettate, prive di una valutazione d’impatto, rischiano di danneggiare in modo duraturo il modello agricolo dell’UE e il coinvolgimento della comunità”: conclude Legacoop Romagna.