(Sesto Potere) – Forlì – 2 luglio 2025 – “I disagi sulle vie di collegamento romagnole all’avvio della stagione estiva non possono rappresentare più una sorpresa. Gli eventi in coincidenza con l’avvio dell’esodo estivo, rendono ancor più evidente un’emergenza che non può più essere affrontata come dato ineludibile, quasi come una calamità naturale inattesa ed inaspettata. Siamo convinti che qualora si aprisse il dibattito nelle aule parlamentari con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, come da più parti richiesto, la Romagna dovrebbe essere tenuta al centro della discussione”: afferma in una nota Legacoop Romagna (nella foto il presidente Lucchi, ndr) che associa 362 cooperative nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, che complessivamente sviluppano un valore della produzione pari a 7,5 miliardi di euro e occupano più di 25mila lavoratori e oltre 320mila soci.
“Da anni i cooperatori chiedono decisioni precise per potenziare il sistema infrastrutturale del territorio, ma a volte non sembra più possibile affrontare questa situazione in un quadro che sta cristallizzando i problemi. Ne è la riprova il surreale dibattito sul passante di Bologna, che sembra destinato a farci retrocedere rispetto a prospettive che già ci parevano inadeguate. La situazione che ci rappresentano le imprese è critica a tutti i livelli. L’A14 rimane l’asse fondamentale per il traffico su gomma, ma è costantemente a rischio di blocco. Questo mette periodicamente in crisi non solo il sistema turistico, che dipende in larga parte da essa per gli spostamenti, ma tutto il tessuto economico, oltre ad essere fonte di infiniti disagi per i cittadini. E la lista degli ostacoli, per chi deve spostare persone o merci in Romagna, non si esaurisce qui”: elenca Legacoop Romagna.
“Chi opera in questo territorio si trova di fronte i lavori di adeguamento della E45, i limiti sempre più evidenti della via Emilia, il prolungarsi dei lavori nelle tangenziali di Forlì e Cesena, la congestione dell’anello viario riminese, i cantieri lungo la SS16 Adriatica, sempre più inadeguata a sostenere i flussi di traffico a sud di Ravenna, la questione mai risolta della SS67 tosco-romagnola. Andando più a sud ricordiamo l’importanza di realizzare la variante alla SS16 Bellaria-Misano, che avrà funzione di complanare alla A14 e assorbirà una quota rilevante delle relazioni di scambio del bacino territoriale riminese, la necessità di intervenire sulla strada provinciale Marecchiese e la necessità del terzo casello della A14 in corrispondenza della Fiera di Rimini”: continua Legacoop Romagna.
“Passando al traffico su rotaia, la questione non cambia. L’Alta Velocità – come ben sa chi deve spostarsi da e verso le più grandi città italiane per motivi di lavoro, salute o vacanza – non rappresenta più alcun tipo di garanzia ed è fonte continua di ritardi per i viaggiatori, quando non di vere e proprie odissee. Il dibattito sull’importanza del trasporto su ferro e l’intermodalità è ormai fuori dai riflettori. In questo quadro, il sistema portuale e aeroportuale, fulcro dei nostri collegamenti a lungo raggio, si trova a operare in un quadro strategico del tutto penalizzante rispetto ad altri territori”: continua Legacoop Romagna.
“C’è, evidentemente, un tema di inadeguatezza delle infrastrutture, che sta penalizzando i filoni fondamentali della nostra economia – turistico, agroalimentare, manifatturiero – costretti, prima di tutto in Romagna, ma non solo, a fare i conti con tempi di spostamento delle persone e delle merci, che non sono più spiegabili. In un mondo costruito ormai sempre più sulla capacità di organizzazione della logistica, rischiamo di perdere posizioni nei confronti dei principali “competitor” nazionali e internazionali. È ciò nonostante un impegno evidente da parte della Regione Emilia-Romagna a recuperare ritardi che ci caratterizzano, in negativo, da fin troppi anni. Le cooperative romagnole non si rassegnano e non si accontentano di comunicati stagionali sui “bollini rossi”. Servono risposte e decisioni certe”: conclude Legacoop Romagna.