(Sesto Potere) – Bologna – 2 luglio 2025 – Ieri pomeriggio i giudici della sesta sezione della Suprema Corte di Cassazione hanno confermato, in via definitiva, la condanna all’ergastolo per l’ex esponente di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini, già condannato all’ergastolo per concorso in strage in primo grado dalla Corte d’assise di Bologna, con sentenza confermata in appello.
Paolo Bellini, nato a Reggio Emilia il 22 giugno 1953 era accusato di concorso nella strage di Bologna, l’attentato che il 2 agosto del 1980 aveva causato la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200. Descritto come “il quinto uomo” della strage in riferimento ai già condannati Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, condannati in via definitiva, e Gilberto Cavallini, riconosciuto colpevole in primo e secondo grado. Con i giudici della Corte di Assise di Bologna che hanno confermato la matrice fascista della strage ed il ruolo decisivo di Licio Gelli e della P2 nell’organizzazione dell’attentato del 2 agosto 1980
La Corte di Cassazione ha anche confermato la condanna a sei anni per l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni rese al pubblico ministero.

“Con la sentenza della Cassazione si conferma in modo definitivo una condanna a uno degli autori materiali della Strage del 2 agosto, nonché la ricostruzione riguardo a chi la organizzò e finanziò. Nomi e cognomi, sigle e moventi politici dei mandanti, dei depistatori, legami e trame eversive. Questa è la seconda sentenza passata in giudicato dopo quella riguardante un altro autore materiale, Gilberto Cavallini. Ormai la storia è chiara ed è scolpita nel marmo della giustizia. La Loggia Massonica P2, apparati dello Stato, servizi segreti e ambienti politici della destra di allora sono le menti perverse e criminali dietro al più grande attentato nella storia italiana dal dopo guerra, eseguito da terroristi neri”: ha commentato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore.
“A Bologna, il 2 agosto 1980, la bomba fascista alla stazione ha causato 85 morti e oltre 200 feriti, segnando per sempre le vite di intere generazioni. Ora sappiamo la verità ed è stata scritta in una pagina indelebile della storia repubblicana. Adesso tocca alla politica e alle istituzioni prendere atto in modo integrale di queste sentenze e inginocchiarsi di fronte ai familiari delle vittime. L’Italia ha bisogno di fare i conti con il proprio passato e in particolare con gli anni della strategia della tensione, proprio per dirsi a pieno titolo una democrazia. Senza i cittadini e le vittime cosa sapremmo della nostra storia? Dunque, ora spetta al Parlamento e al Governo farsene carico in modo ufficiale”: è l’appello del sindaco di Bologna.
“A nome della città di Bologna, medaglia d’oro della Resistenza al valor civile, voglio ringraziare tutti gli avvocati di parte civile che hanno contribuito a questo straordinario risultato oltre ovviamente ai familiari delle vittime per la loro battaglia grazie alla quale oggi gli italiani e le italiane conoscono la verità. Voglio ringraziare la magistratura e tutto il personale della giustizia italiana che ha servito con disciplina e onore il nostro Paese in questi lunghi 45 anni, per giungere all’importante giornata di oggi. Un grazie di cuore ai veri servitori dello Stato, quasi sempre anonimi ma fondamentali, dalle forze dell’ordine al personale degli archivi pubblici. Infine, grazie alla società civile, alle italiane e agli italiani che hanno resistito, grazie ai bolognesi devo dirlo con rispetto e commozione. Grazie ai bolognesi che non si sono mai arresi”: è il ringraziamento del sindaco Lepore che, per concludere, lancia l’invito ai cittadini a partecipare il prossimo 2 agosto mattina a Bologna alle celebrazioni in commemorazione delle vittime della strage, per rivendicare e sollecitare ancora una volta: “verità e giustizia”.
