(Sesto Potere) – Rimini – 19 giugno 2025 – IRES-Istituto Ricerche Economico Sociali Emilia-Romagna e CGIL Rimini hanno presentato in Sala Pironi i dati del 13° rapporto sull’economia ed il lavoro in provincia di Rimini. I dati della ricerca, commissionata da CGIL Rimini, sono stati illustrati da Valerio Vanelli (Ricercatore IRES). Alla presentazione ha assistito e portato i saluti dell’Amministrazione comunale di Rimini l’Assessora Francesca Mattei, che tra le deleghe ha anche quella al Patto per il clima e il lavoro.
Il sindacato evidenzia che: “In provincia di Rimini ormai c’è un 28° Comune: quello degli ultra ottantacinquenni. Mentre il lavoro irregolare impatta pesantemente sui redditi provinciali”
Ma quali sono gli ambiti di approfondimento dell’Osservatorio IRES per la provincia di Rimini? La ricerca – condotta da Valerio Vanelli con un’appendice statistica a cura di Federica Benni – si suddivide in 4 macro capitoli, che affrontano per la provincia di Rimini: la struttura e le dinamiche demografiche, le dinamiche economiche e d’impresa, il mercato del lavoro ed il benessere sociale, l’ambiente ed il territorio.
Demografia: denatalità e invecchiamento preoccupano | Al 1° gennaio 2024, la provincia conta 341.825 residenti, in lieve crescita. Tuttavia, il quadro demografico presenta segnali di forte criticità: le nascite sono crollate del 42,3% dal 2010, dato peggiore rispetto a media regionale e nazionale. Parallelamente, l’indice di vecchiaia ha superato quota 200 (oltre 210 nella città di Rimini), indicando che gli over 65 sono più del doppio degli under 15. L’incidenza della popolazione straniera è dell’11,3%, inferiore alla media regionale e tra le più basse in Emilia-Romagna.

Economia in rallentamento, trainata dal turismo | Dopo il rimbalzo post-pandemico, l’economia provinciale ha registrato nel 2023 un leggero calo (-0,1%) e una crescita modesta nel 2024 (+0,3%). I principali indicatori del manifatturiero (produzione, ordinativi, fatturato) mostrano nel 2024 un’inversione negativa. Particolarmente colpito il comparto delle costruzioni, in forte contrazione (-2,1% nel 2024), mentre il commercio registra una lieve flessione. A tenere alta la domanda è il turismo, con un aumento delle presenze, soprattutto straniere. Le esportazioni, dopo il boom del 2021-2022, calano per il secondo anno consecutivo (-6%), ma restano superiori ai livelli pre-Covid. Male i settori della meccanica e dei trasporti, bene alimentare, bevande e moda.
Mercato del lavoro: occupazione in crescita, ma precarietà diffusa | Il 2024 segna un dato positivo: +6,3% di occupati rispetto all’anno precedente, performance superiore a quella regionale. Il tasso di occupazione arriva al 68,3% (contro il 65,1% del 2023), mentre la disoccupazione cala drasticamente al 4,7% (era al 7,4% l’anno prima). Tuttavia, cresce il numero degli inattivi (+4,8% dal 2019). Solo il 32,5% dei lavoratori dipendenti ha un impiego stabile (tempo pieno e 52 settimane lavorative): tra le donne, la percentuale crolla al 20%, segno di un’occupazione ancora fragile e discontinua. Le cessazioni di lavoro superano le 108mila nel 2024, con un aumento del 26% rispetto alla media pre-pandemica. In netto aumento anche le dimissioni volontarie, +43% rispetto al periodo 2015-2019.
Redditi bassi, cassa integrazione in crescita | La retribuzione media annua dei dipendenti privati si attesta a 17.809 euro lordi, fanalino di coda in Emilia-Romagna. La media giornaliera è di 83,81 euro, ben al di sotto della media regionale. I redditi dichiarati sono i più bassi dell’intera regione, con un reddito imponibile medio sotto i 20mila euro. Aumentano in modo marcato le ore autorizzate di Cassa integrazione: 6,4 milioni nel 2024, quasi raddoppiate rispetto al 2022 (+97%).
La lettura dei dati con le lenti di CGIL Rimini e del sindacato pensionati SPI | Nel suo intervento, riguardante il tema dell’invecchiamento della popolazione, Roberto Battaglia (Segretario generale SPI CGIL Rimini) ha evidenziato che: “In provincia di Rimini c’è ormai un 28° Comune, che però manca sulla mappa. É una città di medie dimensioni, dove i residenti hanno tutti più di 85 anni e sono circa 14.000! É infatti questo il numero dei grandi anziani residenti in provincia di Rimini e quella è la città delle relazioni necessarie. […] In tema di invecchiamento della popolazione la povertà sociale dilagante rischia di sommarsi appunto a quella delle relazioni, con persone anziane sempre più sole (solo a Rimini in 10.180 vivono sole) e con esigenze sociali crescenti che rischiano di esplodere entro il 2040 (dati demografici ISTAT). Serve investire maggiormente nella domiciliarità, nella presa in carico della non auto sufficienza e sul ruolo di programmazione dei distretti socio sanitari. Su questo tema il Governo ha fatto solo propaganda.”.
Le conclusioni | Nelle conclusioni della mattinata, affidate alla Segretaria generale CGIL Rimini, Francesca Lilla Parco, anche sollecitata dalle domande dei presenti, ha lanciato l’allarme sulla situazione reddituale e produttiva: “Si può indagare il lavoro irregolare in questa provincia leggendo i dati sui redditi dichiarati e sulle retribuzioni medie; bassissime e sotto la media regionale, che sono la cartina di tornasole di un lavoro nero e irregolare dilagante. Nel settore turistico inoltre pesa in maniera considerevole l’assenza di un’indennità di disoccupazione specifica per il turismo, dove tutto è affidato alla NASPI che è uno strumento inadeguato.[…] Anche in tema di manifattura la situazione reddituale non migliora, con contratti importanti come quello metalmeccanico che è fermo, portando i lavoratori già a 40 ore di sciopero; e proprio per questo domani saremo a Bologna per la manifestazione regionale unitaria. Per non parlare dell’esplosione della cassa integrazione e delle crisi, il tutto in un desolante panorama di silenzio anche da parte delle associazioni delle imprese.”.