(Sesto Potere) – Forlì, 19 giugno 2025 – Si è svolta giovedì mattina nel Salone Comunale di Forlì la presentazione del nuovo Rapporto “Sussidiarietà e… welfare territoriale”, promosso dal Laboratorio della Sussidiarietà di Forlì e sostenuto da Compagnia delle Opere Romagna, con la collaborazione della Fondazione per la Sussidiarietà e il patrocinio del Comune di Forlì.
I lavori sono stati aperti dal saluto del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, seguito dall’intervento introduttivo di Edoardo Russo, coordinatore del Laboratorio della Sussidiarietà di Forlì, e dal presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Maurizio Gardini, che ha sottolineato la necessità di rafforzare le sinergie tra attori pubblici e privati per dare nuova linfa al sistema di welfare.
Il cuore della mattinata è stato rappresentato dalla presentazione del Rapporto da parte di Paolo Venturi (Direttore AICCON – Università di Bologna) e Giorgio Vittadini (Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà), i quali hanno illustrato i principali dati e orientamenti emersi dall’indagine.
È stato evidenziato come il welfare, se ben organizzato, possa rappresentare non solo una risposta ai bisogni sociali, ma anche un autentico fattore di sviluppo, capace di rafforzare la coesione sociale e contribuire alla solidità economica del Paese. In questa prospettiva, si è insistito sulla necessità di maggiori investimenti sul capitale umano, l’istruzione, la formazione continua e i servizi alle famiglie, in particolare sul fronte dell’infanzia e degli asili nido.
Non sono mancate, però, le analisi critiche del sistema attuale: nel Rapporto si rilevano importanti criticità, tra cui la disomogeneità territoriale della spesa e la sua allocazione sbilanciata, l’assenza di una lettura approfondita dei bisogni, l’eterogeneità normativa e l’eccessiva frammentazione dei centri di governance. A ciò si aggiunge una tendenza alla standardizzazione e all’irrigidimento dell’offerta, che finisce per indebolire la capacità del welfare di rispondere efficacemente ai cambiamenti sociali, in un contesto segnato da crescenti disuguaglianze.
Il professore Vittadini nel suo intervento ha sottolineato: “La sussidiarietà non è una delega né una semplice esternalizzazione, ma un metodo che riconosce il valore e la libertà di ogni attore per costruire soluzioni pubbliche condivise.”
Nel dibattito è emersa con chiarezza l’esigenza di una riforma del welfare italiano, che consenta di mantenere il suo carattere universalistico e rispondere con maggiore efficacia alle sfide contemporanee. Due, in particolare, le direttrici individuate: superare una logica meramente amministrativa dei bisogni per adottare un approccio olistico centrato sulla persona; e rafforzare la collaborazione tra pubblico, privato e Terzo settore.
A moderare la discussione è stato Massimo Fabbri, presidente di Domus Coop e responsabile del Laboratorio forlivese, che ha poi dato spazio alle voci del territorio: Maurizia Squarzi (Cava Rei), Daniele Versari (Impresa sociale Altrernami), Paolo Casadei (Zal Telecomunicazioni) e l’assessore al welfare del Comune di Forlì Angelica Sansavini hanno condiviso esperienze concrete, progetti attivi e visioni future in cui il principio di sussidiarietà – inteso come approccio collaborativo e metodo di “amministrazione condivisa” – rappresenta un pilastro fondamentale per innovare le politiche sociali.
Era presente un numeroso pubblico tra cui imprenditori del territorio, gli organi direttivi della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il Direttore di Caritas, gran parte della giunta comunale, tra loro anche il Vicesindaco Vincenzo Bongiorno , operatori del terzo settore, professionisti e cittadini attivi, oltre alla significativa presenza del Vescovo di Forlì, Mons. Livio Corazza , ha testimoniato il grande interesse e l’urgenza dei temi trattati.
