(Sesto Potere) – Forlì – 13 giugno 2025 – La Camera di commercio della Romagna, territorio di Forlì-Cesena e Rimini, diffonde le previsioni occupazionali per il trimestre giugno-agosto 2025: sono 36.840 gli ingressi programmati dalle imprese delle province di Forlì-Cesena e Rimini. Il focus sulla formazione continua e i tirocini ne conferma il valore.
Dalle analisi occupazionali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, per il trimestre giugno-agosto 2025 sono 36.840.
Gli ingressi previsti nel mese di giugno sono complessivamente 19.800, di cui 13.580 a Rimini e 6.220 a Forlì-Cesena. Il dato rappresenta il 9,6% degli ingressi previsti in Italia (595.000), incidenza che cresce di 0,4% punti percentuali (pp) e ben il 34,5% del dato regionale (57.400 entrate programmate), con + 3,5 pp rispetto al mese precedente.
Le previsioni occupazionali provinciali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna sono elaborate dalle analisi di Excelsior Informa, il Bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle Camere di commercio italiane.
In provincia di Forlì-Cesena, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) per il trimestre giugno-agosto 2025, sono 13.550. Per il mese di giugno le entrate previste sono 6.220 e la variazione rispetto allo stesso periodo del 2024 è positiva sia nel mese che nel trimestre (con +760 e +1.840 rispettivamente). Ancora prevalente l’impiego dei contratti a tempo determinato, pari al 77% (-5 pp).
Per quanto riguarda le entrate nel trimestre, i 5 principali settori di attività, in valore assoluto, risultano i Servizi di alloggio/ristorazione/turismo con 2.150, i Servizi alle persone con 1.190, il Commercio con 950 ingressi previsti, le Costruzioni con 290 e i Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone con 270.
Le entrate previste si concentrano -in crescita- per l’81% nel settore servizi, che comprende commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e alle persone e nel 66% dei casi, in imprese con meno di 50 dipendenti (micro e piccole).
Una quota pari al 34% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni; il 18% delle imprese prevede di assumere personale immigrato. Nel 55% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ma in 48 casi su 100 si prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati da parte delle imprese.
In provincia di Rimini gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) per il trimestre giugno-agosto 2025, sono 23.290 con una variazione positiva rispetto all’analogo periodo 2024 di +1.580. Per il mese di giugno le entrate previste sono 13.580, ancora con una variazione positiva rispetto al singolo mese di giugno 2024 di 830.
Preponderante l’impiego dei contratti a tempo determinato, in misura pari al 78%.
Per quanto riguarda le entrate nel trimestre, i 5 principali settori di attività, in valore assoluto, risultano i Servizi di alloggio/ristorazione/turismo, con ben 8.580 ingressi previsti, Servizi alle persone con 1.950 (trend in forte crescita, anche rispetto ai mesi precedenti), il Commercio con 1.320, i Servizi operativi a supporto delle imprese e delle persone con 480, le Costruzioni con 280.
Le entrate previste si concentrano per il 95% (percentuale elevatissima tra le province italiane, +2 pp) nel settore servizi, che comprende commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e alle persone e nell’86% dei casi in imprese con meno di 50 dipendenti, micro e piccole (+4 pp).
Una quota pari al 32% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni (+6 pp), mentre l’8% delle imprese prevede di assumere personale immigrato.
Nel 54% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; in 45 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Focus: formazione continua e tirocini
In Italia cresce l’impegno formativo delle imprese, verso la formazione continua. Nel 2023, ben 748.500 hanno investito in percorsi formativi (+4% rispetto al 2022, +2,8% rispetto al 2021) e anche il numero dei lavoratori coinvolti è cresciuto (del 16,1% rispetto all’anno precedente) a 3.376.600.
I tirocini curriculari ed extra curriculari, invece, sono in lieve flessione con 599.200 attivazioni (-0,66%).
L’Italia non ha ancora recuperato i livelli registrati tra il 2009 e il 2011, prima della crisi finanziaria del 2013 e della crisi pandemica del 2020.
È confermata la polarizzazione tra micro e piccole imprese, che presentano una limitata confidenza con la formazione, centrata in prevalenza sull’aggiornamento del personale e su metodologie di affiancamento, e quelle medio grandi, che mostrano maggiore interesse, innovatività didattica e approccio sistemico.
La carenza inedita di manodopera e il mismatch formativo e professionale, permette di prevedere una possibile crescita dell’investimento formativo delle imprese italiane sia per attrazione e mantenimento dei talenti, che richiedono percorsi di crescita professionale definiti, sia per potenziamento del personale già in forza, nella coscienza che è difficile trovare collaboratori con le medesime competenze nel mercato del lavoro.