giovedì, Giugno 5, 2025
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Confartigianato Cesena: “Imprese artigiane alimentari, introdurre il consumo sul posto e all’utilizzo di dehors”

(Sesto Potere) – Cesena – 5 giugno 2025 – Un pacchetto di proposte a sostegno delle imprese dell’artigianato alimentare, che hanno una presenza capillare sul territorio cesenate. Lo presenta Confartigianato Federimpresa Cesena in relazione all’azione della Confederazione nazionale.

Per quel che attiene il consumo sul posto viene richiesta l’introduzione di una normativa  nazionale che permetta ai clienti di consumare nei locali di produzione, superando l’attuale frammentazione normativa.

“Le imprese artigiane non operano da sole, ma sono parte integrante della più grande filiera produttiva italiana, quella agroalimentare – afferma il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena composto da Daniela Pedduzza, Stefano Soldati e Fulvia Fabbri (nella foto) – che coinvolge  oltre duecentomila imprese (97,6% micro e piccole): il 36,3% delle imprese fornitrici nella filiera è in grado di condizionare la qualità del prodotto finale, segno di un ruolo attivo e non meramente esecutivo. Si tratta di un patrimonio da proteggere e rilanciare, soprattutto attraendo i giovani con politiche mirate alla formazione, all’avvio d’impresa, alla comunicazione del valore artigiano. Chiediamo strumenti concreti per accompagnare la transizione generazionale e sostenere l’innovazione nelle produzioni e nei modelli di business”.

“Confartigianato – prosegue il Gruppo di Presidenza – propone quindi una strategia a più livelli per rafforzare il comparto: campagne di promozione del Made in Italy, anche attraverso nuove filiere locali; fondo per l’innovazione dedicato alla qualità e alla sostenibilità delle produzioni; uniformare le regole sulla produzione e denominazione del pane fresco per tutelare artigiani e consumatori;  normativa nazionale che permetta ai clienti di consumare nei locali di produzione, superando l’attuale frammentazione normativa; estendere la possibilità di vendita ai locali immediatamente prossimi alla sede produttiva; garantire anche alle imprese artigiane l’accesso a spazi esterni per l’accoglienza dei clienti, oggi riservati ai pubblici esercizi;  riformulare la normativa per stabilire con criteri oggettivi la prevalenza dell’attività artigiana rispetto a quella commerciale”.