(Sesto Potere) – Bologna, 23 maggio 2025 – UPI Emilia Romagna ed ANCE Emilia Romagna esprimono congiuntamente: “profonda preoccupazione per la drastica riduzione delle risorse destinate alla manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale”, come certificato dai dati ufficiali elaborati dall’Unione delle Upi-Province d’Italia (vedi tabelle in basso).
L’Emilia Romagna è tra le regioni più colpite: tra il 2025 e il 2028 subirà tagli per oltre 66 milioni di euro, pari al 48% delle risorse inizialmente previste. Ancora più grave la situazione nel solo biennio 2025–2026, dove la riduzione raggiunge il 70%, con 38,5 milioni di euro sottratti su un totale previsto di 55 milioni.
Giorgio Zanni, Presidente di UPI Emilia Romagna, (nella foto in alto) dichiara: “Siamo allibiti dai tagli che il Governo ha disposto sulla manutenzione delle strade provinciali, che nella nostra Regione rappresentano il reticolo fondamentale su cui poggia il sistema produttivo locale. Quella operata dal Governo è una scelta incomprensibile e scellerata, che respingiamo e contesteremo in ogni sede istituzionale, affinché possa essere rivista per il bene di tutti i cittadini emiliano romagnoli”
I tagli, di natura lineare, interessano tutte le Province emiliano romagnole e la citta Metropolitana di Bologna:
- Bologna: -6,8 milioni nel biennio 2025-2026 e -11,8 milioni sul quadriennio 2025-2028;
- Ferrara: -3,8 milioni (2025-2026) e -6,5 milioni (2025-2028);
- Forlì-Cesena: – 4 milioni (2025-2026) e -6,9 milioni (2025-2028);
- Modena: – 5 milioni (2025-2026) e -8,7 milioni (2025-2028);
- Parma: – 4,1 milioni (2025-2026) e -7 milioni (2025-2028);
- Piacenza: – 3 milioni (2025-2026) e -5,1 milioni (2025-2028);
- Ravenna: – 4 milioni (2025-2026) e -6,9 milioni (2025-2028);
- Reggio Emilia: – 4,9 milioni (2025-2026) e -8,5 milioni (2025-2028);
- Rimini: – 2,7 milioni (2025-2026) e -4,6milioni (2025-2028).
Maurizio Croci, Presidente di ANCE Emilia Romagna, commenta: “Si tratta di una scelta che mette a rischio la sicurezza delle nostre strade, già segnate negli ultimi due anni dal dissesto causato dagli eventi alluvionali. Questo taglio rischia di bloccare interventi strategici programmati e per quali è stata fatta la progettazione, quindi pronti da cantierare. A maggior ragione in un territorio come il nostro, che ancora sta facendo i conti con infrastrutture danneggiate e in alcuni casi ancora inagibili, a seguito delle alluvioni. Colpire gli enti locali su un tema tanto delicato significa fermare non solo il regolare funzionamento delle infrastrutture, ma anche il loro sviluppo. La scelta preoccupa il settore anche sul fronte occupazionale, vista la contrazione del mercato dovuta alla progressiva chiusura delle misure straordinarie del PNRR e dei bonus edilizi”.
UPI Emilia Romagna e ANCE Emilia Romagna chiedono “con forza” che “vengano ripristinate almeno le risorse già assegnate per il biennio 2025–2026, pari a 385 milioni di euro a livello nazionale”, e chiedono, inoltre, che “venga garantita agli enti territoriali la possibilità concreta di attuare gli interventi previsti, senza ulteriori incertezze o penalizzazioni. Serve una visione stabile e responsabile, che restituisca certezze a territori e imprese.”

