(Sesto Potere) – Venezia – 19 maggio 2025 – – Firmato oggi a Venezia, al Campo San Polo, nell’ambito del Festival delle Regioni, il Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Cultura e le Regioni attraversate dalla Via Francigena italiana per sostenere la candidatura del celebre cammino alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Un passo importante nel percorso avviato nel 2017, che vede la Regione Toscana come capofila e la partecipazione attiva dell’Emilia-Romagna, insieme a Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.
Alla cerimonia erano presenti il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e gli assessori delle Regioni coinvolte, tra cui l’assessora al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Roberta Frisoni.
“La presentazione del Protocollo di Intesa per la candidatura della Via Francigena italiana a Patrimonio Mondiale Unesco rappresenta non soltanto un obiettivo strategico per il Ministero della Cultura, ma anche un esempio virtuoso di cooperazione interistituzionale fra Stato e Regioni”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, sottolineando l’importanza del lavoro congiunto tra istituzioni centrali e territori.

Il percorso proposto comprende l’intera rete di strade che costituiscono la Via Francigena in Italia, dai valichi alpini (Gran San Bernardo, Moncenisio, Monginevro) fino a Roma, con una lunghezza lineare complessiva di circa 1200 km, attraverso sette regioni dell’Italia centro-settentrionale (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio).
La rete viaria è affiancata dalle strutture più significative a essa collegate: città e insediamenti rurali, antichi e recenti; complessi monastici; luoghi di culto; edifici per l’accoglienza, ospitalità e assistenza; strutture di sosta; strutture difensive (castelli, forti, fortezze, torri e rocche), manufatti e infrastrutture stradali (ponti, guadi, porti).
“La candidatura si inserisce coerentemente nel tema del Festival delle Regioni 2025 – ha continuato il Ministro Giuli – che ha scelto di mettere al centro il binomio innovazione/tradizione, riconoscendo nei siti Unesco un asse portante dell’identità nazionale e uno strumento di sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.”
“La nostra Regione è in prima fila- ha dichiarato Frisoni– per promuovere al meglio uno dei cammini storici e religiosi più importanti d’Italia, che si inserisce in una strategia complessiva di valorizzazione del nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico legato ai cammini di pellegrinaggio”.
Nel tratto emiliano-romagnolo, la Via Francigena attraversa territori di straordinaria ricchezza: dalle pievi romaniche del Piacentino agli antichi monasteri cistercensi e alle grandi cattedrali, come il Duomo di Fidenza. Un percorso suggestivo, tra natura e spiritualità, che ha accompagnato per secoli i pellegrini verso Roma. Oggi, questo itinerario – riconosciuto dal 1994 come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – punta al massimo riconoscimento internazionale.
“L’obiettivo- ha aggiunto Frisoni- è valorizzare la Via Francigena come grande asse culturale europeo, capace di unire popoli, religioni e territori. E il riconoscimento Unesco rappresenterebbe un salto di qualità fondamentale, con importanti ricadute in termini di visibilità internazionale, sviluppo locale, turismo sostenibile e tutela del patrimonio”.
L’assessora Frisoni ha sottolineato come la candidatura si inserisca perfettamente nel lavoro portato avanti dall’Emilia-Romagna per promuovere i cammini e le vie di pellegrinaggio: “Abbiamo aderito con convinzione all’iniziativa, che si integra con un’offerta regionale di 21 cammini interregionali, immersi in paesaggi di rara bellezza, tra borghi, castelli e luoghi di fede. Un turismo rispettoso dell’ambiente che intercetta anche la crescente domanda sia dei turisti italiani che di quelli internazionali di percorsi e attività all’aria aperta, che permette di riscoprire il territorio a piedi o in bici assaporando anche le eccellenze enogastronomiche dei nostri territori”.

Il Protocollo rinnovato oggi rappresenta un ulteriore passo verso la presentazione ufficiale della candidatura. Dopo la prima firma nel 2017 e il rinnovo nel 2019 con l’ingresso del Ministero della Cultura, il progetto è stato ampliato per coinvolgere l’intero tracciato europeo della Via Francigena, da Canterbury a Roma. Per gestire il processo e redigere il Dossier di candidatura, la Regione Toscana ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 1,1 milioni di euro.
Ora l’obiettivo è concludere entro il 2025 il Preliminary Assessment, la valutazione preliminare, necessaria affinché lo Stato possa selezionare la candidatura italiana ufficiale da presentare all’Unesco per il 2026.
Le ulteriori tappe necessarie ad ottenere il riconoscimento internazionale. Entro il 15 giugno, la Commissione nazionale italiana per l’Unesco valuterà il dossier di candidatura che, in caso di approvazione, verrà presentato dall’Italia al Centro del Patrimonio dell’UNESCO per la sua valutazione preliminare.
La Regione Toscana ha anticipato che il Dossier sarà concluso a giugno.
Qualora l’organismo desse “luce verde”, verrà presentato il dossier completo di candidatura, che sarà sottoposto alla valutazione del Comitato del Patrimonio Mondiale nella sessione del 2029.