(Sesto Potere) – Bologna, 17 maggio – È stato inaugurato a Bologna, in via Cavalieri Ducati, un innovativo centro per l’inclusione e il sostegno sociale, dedicato alla memoria di Aldina Balboni, figura di riferimento per la solidarietà e l’impegno sociale nella storia di Bologna. Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione S. Chiara, grazie al contributo concreto di partner istituzionali e privati. La gestione è affidata alla Cooperativa Casa Santa Chiara, da sempre impegnata nella promozione di modelli inclusivi e nel supporto alle fragilità. La struttura rappresenta un importante punto di riferimento per l’accoglienza e la valorizzazione delle persone con disabilità. Il nuovo centro, moderno e attrezzato, coniuga dimensione residenziale e attività socioeducative, offrendo spazi di vita e percorsi di crescita personale e collettiva.
Il panorama cittadino si arricchisce di una nuova casa dedicata all’inclusione e all’accoglienza: inaugura a Bologna il Centro Aldina Balboni per l’accoglienza e la riabilitazione. Situato nell’area di Villa Pallavicini, lungo via Cavalieri Ducati, lo spazio è una moderna struttura socioeducativa riservata alle persone con disabilità.
Un progetto di grande levatura sociale, avviato nel 2020 dalla Fondazione S. Chiara, che si sviluppa nel segno e nel ricordo di Aldina Balboni, donna straordinaria, profondamente legata alla città, che ha dedicato la sua vita ad aiutare i più fragili, realizzando numerose opere sociali, tra cui gruppi famiglia, centri diurni e attività ricreative per persone con disabilità. La Fondazione, che ha come scopo l’attuazione di servizi educativi, formativi e di assistenza socio-sanitaria tendenti alla crescita complessiva della persona, opera in stretta collaborazione con la Cooperativa Casa Santa Chiara.
L’idea di realizzare questa nuova struttura, composta da un Centro Diurno Socio Riabilitativo e da una Comunità Alloggio, nasce dalla volontà di garantire continuità assistenziale a 16 persone di Casa Santa Chiara che hanno superato i 65 anni di età e che, con il passaggio al Servizio Anziani previsto dalla normativa vigente, sarebbero state esposte al rischio di ricevere un’assistenza ridotta e inadeguata.

Senza un intervento mirato, l’unica prospettiva sarebbe stata l’ingresso in una casa di riposo, con un impatto destabilizzante sulla quotidianità di soggetti già fragili. Da qui la scelta di realizzare un luogo pensato per accompagnarli anche questa fase della vita, tutelando stabilità e relazioni.
Il Centro Aldina Balboni – la cui gestione è affidata alla Cooperativa Casa Santa Chiara che opera in convenzione con le ASL – prevede una copertura h24 con operatori ed educatori a disposizione di ospiti con disabilità e necessità specifiche.
“L’idea di un nuovo, possibile centro a Villa Pallavicini si delineò una decina di anni fa, nel 2015, ma la presenza di Casa Santa Chiara nella Villa c’era da molti anni, dal 1991, con un gruppo famiglia. Mi piace sottolineare questo rapporto di Casa Santa Chiara con Villa Pallavicini in ragione della comune ispirazione cristiana e dell’attenzione alle persone in difficoltà“, sottolinea Mons. Fiorenzo Facchini, Presidente di Fondazione S. Chiara.
“Siamo lieti di inaugurare questa struttura, intitolata alla fondatrice di Casa Santa Chiara, Aldina Balboni. La vita di Aldina, ispirata al Vangelo, è stata feconda e intessuta con moltissime relazioni di aiuto con tutte le persone fragili che si rivolgevano a lei, sicure di essere ascoltate e sostenute. Aldina ha insegnato a mettersi in cammino, ad avere sempre come obiettivo la condivisione e il servizio, a vivere con coraggio”, aggiunge Simona Martino, Presidente di Cooperativa Casa Santa Chiara.
“Desidero esprimere tutto il mio apprezzamento per un’opera che rappresenta un esempio concreto di attenzione e cura nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Il Centro Aldina Balboni non è soltanto una struttura, ma un simbolo vivo di comunità e solidarietà, che rinnova ogni giorno il messaggio di accoglienza e dignità portato avanti con coraggio e dedizione da Aldina Balboni”, commenta in una nota Alessandra Locatelli, Ministro per la Disabilità.
“Il nuovo Centro Aldina Balboni è un esempio di impegno concreto verso le persone con disabilità – afferma Matteo Lepore, Sindaco di Bologna –, un luogo pensato per garantire continuità assistenziale, autonomia e qualità della vita, grazie ad una struttura moderna, sostenibile e integrata nel territorio. È il frutto di una forte sinergia tra pubblico, privato e comunità locale, che ancora una volta dimostra come Bologna sappia essere una città attenta all’inclusione e all’accoglienza. Voglio per questo ringraziare chi con tenacia e sensibilità ha voluto e realizzato questo progetto”.

Il progetto è stato realizzato grazie a un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro, raccolti dalla Fondazione Casa S. Chiara attraverso donazioni di importanti partner, tra cui IMA, Carisbo, Banca d’Italia, Emilbanca, Ikea, FAAC, Gruppo Coesia, Fondazione Helpida, Fondazione Marchesini ACT, La Petroniana, Ford Stracciari Auto, Datalogic, Hydra Immobiliare SpA e numerosi privati tra i quali Roberto Felcaro e Famiglia Berardi, con un sostanzioso lascito testamentario guidato dalla profonda stima per la missione di cura di Aldina Balboni.
Immerso nella campagna bolognese, il Centro Aldina Balboni – ispirato ai principi di modernità sostenibilità e accessibilità – dà forma tangibile e concreta a un impegno costante e duraturo verso le persone con disabilità. Il nuovo centro ospiterà, infatti, il servizio precedentemente attivo a Calcara, rinnovandosi con un approccio innovativo e mirato. Il progetto si concentra su percorsi educativi e riabilitativi dedicati alla fascia di età giovane-adulta, con la promessa di offrire un futuro migliore e un’opportunità di autonomia a chi ne ha più bisogno.
La progettazione della nuova struttura ha consentito di potenziare il servizio diurno, offrendo ambienti attrezzati per attività manuali e creative. Tra gli spazi dedicati: una cucina didattica, una falegnameria, laboratori artigianali e artistici, una palestra, una “stanza morbida” per il riequilibrio emotivo e un orto all’aperto. Un edificio con tanti punti di forza pensato per favorire la socializzazione e il benessere di 25 ospiti semi-residenziali.
Un altro aspetto fondamentale del progetto è la relazione con il territorio. Il Centro, infatti, ha siglato una convenzione con il Comune di Bologna per destinare alcuni spazi a iniziative per il quartiere, favorendo così la socializzazione e l’integrazione tra le persone con disabilità e la comunità locale.
Questa struttura è testimonianza viva dell’impegno e dell’amore per il prossimo che Aldina Balboni ha saputo ispirare, un’eredità che continua a crescere, sempre orientata verso una Bologna più inclusiva e solidale.