martedì, Maggio 13, 2025
HomeEmilia-RomagnaA Savignano mostra fotografica con immagini dell'alluvione in Romagna del 2023, opere di...

A Savignano mostra fotografica con immagini dell’alluvione in Romagna del 2023, opere di sei autori

(Sesto Potere) – Savignano sul Rubicone (Fc), 13 maggio 2025 – A due anni dall’alluvione che ha colpito duramente la Romagna nel maggio 2023, il Comune di Savignano sul Rubicone e la fototeca comunale “Marco Pesaresi” propongono una riflessione ex post su quegli eventi il cui ricordo è ancora vivido nell’immaginario di chi lo ha vissuto e anche di chi lo ha osservato attraverso la moltitudine narrativa di quei giorni.
Nasce così la mostra fotografica Tagliata dall’acque la terra. Immagini di un’alluvione: Romagna, 2023, fotografie di Andrea Bernabini, Silvia Camporesi, Benedetta Ristori, Filippo Venturi, Giovanni Zaffagnini, Marco Zanella.

La mostra, allestita nei locali della fototeca “Marco Pesaresi”, in corso Vendemini 57, sarà inaugurata venerdì 16 maggio alle 18 alla presenza delsindaco di Savignano sul Rubicone Nicola Dellapasqua, della responsabile del settore Cultura del Comune di Savignano sul Rubicone Maria Grazia Baraghini e dei curatori Jessica Andreucci, Massimiliano Ottaviani e Giuseppe Pazzaglia.

Il progetto raccoglie le opere di sei fotografi, individuati fra quelli che risiedono nei territori alluvionati e che hanno vissuto l’esperienza in prima persona, per conservare la memoria  visiva di quegli eventi e mettere a disposizione del territorio un corpus di immagini. Nel dettaglio l’esposizione si compone delle sezioni Il segno dell’acqua, diAndrea Bernabini, dieci fotografie, cinque dittici; Fragile sublime, di Silvia Camporesi, cinque fotografie; Interconnessioni, di Benedetta Ristori, sette fotografie; Floods in Emilia-Romagna 2023 di Filippo Venturi, dieci fotografie; I libri e il fango nella Romagna allagata, Giovanni Zaffagnini, quattordici fotografie; Argini, Marco Zanella, sei fotografie.         

foto-locandina-mostra-alluvione

Con questo progetto la fototeca comunale “Marco Pesaresi” si apre ad un percorso di “archivio partecipato”, capace di raccogliere e di conservare la memoria visiva di avvenimenti che hanno coinvolto una comunità assumendo un ruolo identitario. L’alluvione è il primo grande tema individuato dalla fototeca “Marco Pesaresi” che accanto all’acquisizione di fotografie d’autore, ha lanciatouna chiamata pubblica e aperta rivolta a tutti coloro che sui diversi scenari dell’alluvione in Romagna hanno scattato fotografie, effettuato dei reportage in maniera spontanea affidandone eventualmente ai social media la diffusione.  La chiamata si è chiusa sabato 19 aprile e ha visto la partecipazione di 79 persone di diversa età, provenienza, fotografi, fotoamatori, volontari che hanno condiviso oltre 1.000 immagini del loro vissuto quotidiano e di documentazione dei giorni dell’alluvione del 2023, in un racconto che da privato diventa collettivo.

Una selezione di fotografie raccolte sarà esposta in mostra insieme alle fotografie acquisite dei fotografi professionisti.

La mostra “Tagliata dall’acque la terra. Immagini di un’alluvione: Romagna 2023” sarà visibile da venerdì 16 maggio a domenica 28 settembre, rientrando a pieno titolo anche nel programma di SI FEST 2025. Nel corso dell’apertura saranno organizzate visite guidate alla mostra e all’archivio fotografico con iniziative rivolte anche alle scuole del territorio.

 “Il ruolo e funzione di una fototeca, all’indomani di un evento tragico come l’alluvione è quello di salvaguardare non solo le immagini, ma le memorie, le testimonianze, i fragili fili di un passato comune – affermano i curatori Jessica Andreucci, Massimiliano Ottaviani, Giuseppe Pazzaglia -. Deve essere un luogo di riverenza, di impegno critico e, in ultima analisi, di ricordo laico. Perché all’interno di questi fotogrammi si trova l’eco duratura di una crisi, un forte promemoria della precarietà dell’esistenza e la capacità dello sguardo di testimoniare”.

 “Si tratta di una mostra che, soprattutto dal punto di vista emotivo, sarà vissuta in maniera molto intensa – afferma l’assessora alla Cultura Roberta Armuzzi – perché riguarda una tragedia che ha colpito il nostro territorio. Eppure, è proprio grazie alle fotografie che la nostra memoria si fissa nel tempo e si evita il rischio che i ricordi vadano perduti. E questa mostra, oltre che creare una memoria visiva, fa inevitabilmente riflettere. Al termine rimarrà probabilmente una sensazione di devastazione per quello che la nostra Regione ha vissuto, ma anche di impegno a porsi domande sul futuro del nostro pianeta”.

“Conosciamo il valore collettivo dell’archivio e della documentazione in generale e nello specifico, della documentazione fotografica. Ciascuno di noi ha fatto esperienza nella vita di cosa significa rivedere una fotografia dopo dieci, venti, trent’anni – afferma il sindaco Nicola Dellapasqua -.  Chiudiamo allora gli occhi e immaginiamoci tra vent’anni accompagnare figli e nipoti davanti a queste fotografie per raccontare cos’è stata l’alluvione. Non solo, per raccontare loro cos’è una fototeca, come Savignano l’ha fatta nascere e l’ha fortemente voluta. Vi invito a venire a vedere la mostra e a frequentare la nostra fototeca e far conoscere questo posto prezioso nel cuore di una città che negli anni si è guadagnata il titolo di Città della fotografia”.

GLI AUTORI

Andrea Bernabini ha cercato con la fotografia di attenuare il dolore che aveva dentro per aver visto la sua terra scomparire sotto l’acqua e che ritrovava nei volti e negli sguardi di gente che avevano perso tutto. Tutto è sembrato fermarsi in un istante senza tempo, gli spazi, le cose, le emozioni. Di fronte a un paesaggio di disperazione solo un aspetto è fisso e indelebile: il segno dell’acqua che è visibile ovunque.

Nei giorni successivi all’alluvione le fotografie di Silvia Camporesi ne hanno rappresentato il visual pubblico e condiviso: gli effetti devastanti dell’acqua, gli alluvionati al lavoro, gli angeli del fango, i volontari, la protezione civile. Le fotografie dell’artista restituiscono il senso di un tempo sospeso e rappresentano una convinta, consapevole e struggente difesa della memoria di cittadini inerti e indifesi. Le fotografie della selezione sono state scattate a Forlì e a Faenza dal 18 al 29 maggio 2023.

Filippo Venturi ha documentato le conseguenze dell’alluvione che ha colpito le città di Cesena, Forlì e Ravenna e dei conseguenti interventi di cittadini e volontari con lo scopo di cercare un ordine visivo nel disastro, a livello compositivo ma anche narrativo, sfruttando elementi che rappresentassero l’evento e i drammi personali che queste immagini non mostrano direttamente, andando oltre l’estetica della distruzione. Le fotografie selezionate sono state scattate a Forlì dal 18 al 24 giugno 2024.

La fotografa romana Benedetta Ristori ha svolto un periodo di residenza artistica su commissione del Comune di Savignano sul Rubicone, dal 12 al 26 giugno 2023, quindi a poco meno di un mese dall’alluvione. La sua ricerca fotografica aveva come focus il percorso del fiume Rubicone e la fotografa si è trovata inevitabilmente di fronte ai segni che l’alluvione aveva lasciato nel territorio comunale – segni visibili quali argini franati, strade interrotte, terreni e campi allagati. L’autrice ne ha percorso la lunghezza in cerca delle ferite aperte, interrogandosi sul rapporto, a volte conflittuale, non risolto fra uomo e natura, e invitando alla riflessione sul nostro ruolo di custodi di questa risorsa essenziale.

Giovanni Zaffagnini ha rappresentato l’alluvione attraverso i suoi effetti con immagini semplici, neutre, “ritratti” di libri accartocciati, gonfi, illeggibili, ricoperti di fango, inservibili, illeggibili, resi tali dell’alluvione che ho ricoperto anche biblioteche, emeroteche, librerie. La semplicità come forma di rispetto nei confronti delle vittime dell’alluvione. I libri provengono da biblioteche di Faenza e Lugo. Le fotografie sono raccolte nel libro “I libri e il fango”, il cui ricavato è stato devoluto alle biblioteche danneggiate all’alluvione del maggio 2023.

Marco Zanella ha fotografato l’alluvione e le sue conseguenze nella bassa ravennate, nei territori dei comuni di Cotignola, Lugo di Romagna, Bagnacavallo, ecc., che hanno danneggiato interi paesi, distrutto campi e sfollato abitanti, un fotoreportage espressivo, composto da ritaglio e frammenti, in cui prevale il desiderio di emozionare più che raccontare, documentare.

INFO E CONTATTI

Orari di apertura
Maggio, giugno, luglio: Giovedì: 15:00 – 18:00, Sabato: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00,
Domenica: 15:00 – 18:00

Aperture straordinarie:
In occasione degli eventi del centro storico (Il rock è tratto, Savignano Wine, Piadiniamo) aperture serali 20:00 – 23:00

Chiusura: agosto e dal 1 all’11 settembre

Nelle giornate del 12-13-14, 20-21, 27-28 settembre, la mostra osserverà gli stessi orari di apertura di SI FEST 2025

Ingresso gratuito