(Sesto Potere) – Rimini – 8 maggio 2025 – Si chiama Programma di Trasformazione Agricola (PTA). Un progetto su ampia scala per 6,6 miliardi di dollari ideato con l’obiettivo di garantire una rapida trasformazione strutturale del settore agricolo nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) attraverso un approccio di investimento mirato e integrato.
Parliamo di un Paese tra i più grandi dell’Africa, otto volte le dimensioni dell’Italia, con più di 80 milioni di ettari coltivabili, di cui solo il 10% attualmente sfruttato.
Illustrato lo scorso anno, nell’edizione 2025 di Macfrut è stato presentato il successivo step: la fase operativa con il finanziamento dei primi due progetti per un importo di oltre 440 milioni di dollari.
Erogati dalla Banca Africana di Sviluppo, entrambi i progetti puntano ad aumentare la produttività nazionale in diverse catene di valore, da quello ortofrutticolo (ortaggi e legumi) al più generale quadro agricolo (in primis manioca, olio di palma, mais, soia).
L’intento è quello di ridurre del 60% le importazioni di prodotti alimentari, stimati in quasi 6,5 miliardi di dollari all’anno nei prossimi cinque anni. Con una popolazione di circa 100 milioni di persone, infatti, la RDC importa gran parte dei prodotti alimentari che consuma; da qui la necessità di sviluppare una propria produzione nazionale.
Un quadro che punta alla “rivincita del suolo sul sottosuolo” come efficacemente è stato definito dalle autorità della RDC. Nel senso di un nuovo paradigma di sviluppo economico nazionale non più basato sulle risorse minerarie (sottosuolo) ma sullo sviluppo agricolo di cui l’ortofrutta ha un posto centrale (suolo). In questo contesto un ruolo di primo piano lo rivestono l’acquisizione di tecnologie e attrezzature per sviluppare le competenze agricole e per creare una catena di valore efficace.
Da qui le grandi opportunità che si aprono per le imprese italiane da sempre leader mondiali nell’ambito delle tecnologie di settore. Tutto questo stimolato dalla spinta del Piano Mattei sul Continente Africano che nella RDC si avvale del sostegno di ANAPEX (Agenzia Nazionale di promozione della esportazioni), Ambasciata italiana e Agenzia ICE.

La seconda fase del programma di trasformazione agricola della Repubblica Democratica del Congo è stata presentata a Macfrut nello stand della Repubblica del Congo.Erano presenti, tra gli altri, il Presidente Macfrut Renzo Piraccini, il Ceo Anapex Mike Tambwe, il Direttore Centrale per l’internazionalizzazione economica Ministero Affari Esteri Fabrizio Lobasso, l’ambasciatore del Congo Paul-Emile Tshinga Ahuka, il professore del dipartimento di Economia Agricola all’Università di Kinshasa Roger Ntoto, Mbuyi Mukendi Joseph di Fspees, il professore dell’Università di Kinshasa Peter Kasongo Batusse.
Il Direttore Centrale per l’internazionalizzazione economica Ministero Affari Esteri, Fabrizio Lobasso, ha comunicato il suo grande entusiasmo per l’incontro. “Siamo molto felici di essere qui assieme: il Congo è un paese amico che ha un posto importante nel nostro cuore. La cosa che ci unisce di più sono i valori comuni: la famiglia, il rispetto per la tradizione, l’attenzione ai giovani, l’ospitalità. Il piano che la Repubblica Democratica del Congo sta presentando è un progetto molto importante, e c’è tanta Italia in questa iniziativa. L’Italia è una forte assertrice in Africa del multilateralismo. La Banca Africana per lo Sviluppo che stimola il piano congolese è un organo multilaterale che noi supportiamo a livello strategico e operativo. L’esercizio congolese va nell’esatta direzione del ‘partenariato tra eguali’ che contraddistingue i nostri rapporti e che da ultimo è stato chiaramente ribadito con il piano Mattei. Il piano è innanzitutto un modo di stare insieme nella relazione, mettersi in gioco e pensare insieme a quali possano essere le iniziative future sulle quali lavorare. Ovviamente i settori dell’agribusiness, alimentazione e ortofrutta diventano l’anello di congiunzione fondamentale e più immediato per creare nuove condizioni di partenariato, realizzare questa sinergia e onorare la promessa reciproca di crescere insieme”.
Il professore del dipartimento di Economia Agricola all’Università di Kinshasa Roger Ntoto ha ribadito gli obiettivi del piano Mattei. “Il piano Mattei prevede una partnership con i paesi africani, attraverso il coinvolgimento di imprese italiane che possono aiutarci nello sviluppo dell’agricoltura. Il Congo ha un enorme potenziale dal punto di vista ortofrutticolo. Tra gli obiettivi da realizzare ci sono la messa a punto di politiche agricole e la necessità di sostenere e sviluppare l’impiego dei giovani. E l’obiettivo comune è, naturalmente, sostenere la politica democratica del Congo assieme a un paese che riteniamo amico e fratello come l’Italia”.
Entrando nel merito di questa prima fase del progetto nove sono le provincie della RDC interessate: Kongo Central, Kwango, Maï Ndombe, Kasaï Oriental, Lomami, Sud Kivu, Tshopo, Sud-Ubangi e Nord Ubangi. I progetti contemplano varie tipologie di intervento, tra cui: lo sviluppo di 5.000 ettari di aree risicole; la realizzazione di infrastrutture di 5 centri di ricerca (Maï Ndombe, Kwilu, Yangambi, Boteka, Nganda-Jika); la creazione di sistemi di approvvigionamento di acqua potabile a energia solare; la creazione di 10 centri comunitari per lo sviluppo dei mestieri agricoli; la costruzione di 5 centri per promuovere l’imprenditorialità giovanile nel settore agroalimentare.
Fondamentale per lo sviluppo è l’acquisizione di tecnologie per l’innovazione del sistema agricolo in vari ambiti: Meccanizzazione agricola; irrigazione; Tecnologie di refrigerazione ed essiccazione; Tecnologie per la lavorazione post-raccolta di frutta e verdura; Tecnologie legate alla logistica, al trasporto e alla commercializzazione di prodotti agricoli, ortaggi, frutta.
“Conosco la RDC per averla visitata tre volte negli ultimi due anni nel corso delle missioni fieristiche di Macfrut – spiega Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut –. Parliamo di un Paese dalle grandi potenzialità al centro di un processo di trasformazione agricola che interessa il settore ortofrutticolo. Un percorso che apre grandi opportunità alle imprese italiane per avviare joint venture tra aziende italiane e operatori congolesi, stimolato anche dal Piano Mattei. Lo scorso anno a Macfrut è stato presentato il Programma di Trasformazione Agricola complessivo, in questa edizione si entra nell’operatività del progetto con i primi due bandi”.
“La RDC rappresenta oggi una delle maggiori opportunità in Africa centrale per gli investimenti italiani nei settori agricolo e agroindustriale, soprattutto per le tecnologie italiane (macchine agricole, unità di trasformazione, imballaggi) che possono rispondere alle esigenze di un mercato congolese dinamico e ancora poco attrezzato – spiega Mike Tambwe, Ceo Anapex -. Macfrut 2025 si inserisce in un contesto favorevole di rafforzamento della cooperazione Africa/Europa in particolare grazie al Piano Mattei per l’Africa, che mira a promuovere partenariati equi nei settori chiave dello sviluppo sostenibile”.