(Sesto Potere) – Cesena – 6 maggio 2025 – I delitti che interessano l’attività d’impresa denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono saliti del 5,6%. Si tratta della terza crescita consecutiva, seppure in decelerazione. Lo rimarca Confartigianato Federimpresa Cesena.
“Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat dei delitti denunciati dalle Forze di polizia all’autorità giudiziaria – spiega il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena 2024-2028 composto da: Daniela Pedduzza, Stefano Soldati e Fulvia Fabbri (foto a lato) – sono diciotto i delitti che interessano l’attività d’impresa che ricomprendono i furti, le rapine, le estorsioni, la contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale, la ricettazione, il riciclaggio, l’usura, i danneggiamenti e il contrabbando, oltre ai reati informatici che rappresentano oltre un terzo (35,5%) del totale e sono dati dalla somma di truffe e frodi informatiche e dei delitti informatici”.
“La crescita del 5,6% registrata nel 2023 delle denunce trasmesse all’Autorità giudiziaria – prosegue il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena – è la combinazione di un aumento del 7,8% dei reati informatici e di un aumento del 4,5% degli altri reati contro le imprese. I reati informatici sono tornati a salire dopo che nel 2022 si è registrato un calo del 2,8% mentre gli altri reati contro le imprese, pur in aumento, sono in decelerazione rispetto al +11,2% del 2022. Tra questi ultimi, in particolare, si osserva una crescita superiore alla media per i furti di automezzi per trasporto merci con 16,6%, rapine in pubblica via con +9,5%, furti auto con +7,4%, rapine in esercizi commerciali con +6,3% e furti in esercizi commerciali con +6% mentre sono in attenuazione contraffazione di marchi e prodotti industriali (-1,6%), estorsioni (-5,1%) e riciclaggio (-6%)”.

Un focus sui delitti che colpiscono l’attività d’impresa e della relativa tendenza è proposto nel 19° Rapporto annuale di Confartigianato.
Nel 2023 nel perimetro dei delitti che interessano l’attività d’impresa si contano 935.210 denunce da parte delle forze di polizia all’Autorità giudiziaria, pari a 39,9% del totale dei delitti. Si tratta di 18 denunce ogni 100 unità locali delle imprese, quota che viene superata in Piemonte con 24, Lazio con 22, Campania con 21, Sicilia e Liguria entrambe con 20 e Lombardia e Puglia, entrambe con 19.
Nel 2023 i delitti che interessano l’attività d’impresa sono cresciuti del 5,6% rispetto al 2022, si tratta della terza crescita consecutiva, la meno intensa, dopo il 12,5% del 2021 ed il +5,9% del 2022, ma supera il +3,8% registrato dal totale dei delitti denunciati dalle forze di polizia all’Autorità giudiziaria. Considerando le principali sette regioni, in un anno crescono i delitti in esame in Piemonte (+11,8%), Lazio (+9,8%), Campania (+6,3%), Lombardia (+5,0%), Liguria (+4,5%), Sicilia (+3,3%), mentre in controtendenza, scendono in Puglia (-1,1%).
Rispetto al 2019 i delitti che colpiscono l’attività d’impresa sono cresciuti del 10,0% mentre il totale dei delitti di ferma al +1,7%. In chiave territoriale i delitti in esame risultano in crescita tutte le principali regioni: Lazio (+15,6%), Campania (+12,3%), Piemonte (+11,9%), Sicilia (+10,7%), Lombardia (+7,2%), Puglia (+4,0%) e Liguria (+1,3%).
Tra le ventitrè principali province con un numero di delitti ogni 100 unità locali delle imprese che supera la media nazionale di 18, in un anno, si osserva una crescita di delitti superiore alle media nazionale del +5,6% per Firenze (+16,7%), Lodi (+15,7%), Torino (+14,9%), Trieste (+12,5%), Latina (+11,6%), Roma (+10,0%), Pavia (+9,7%), Parma (+9,5%), Caserta (+9,4%), Palermo (+9,2%), Novara (+6,7%), Genova e Siracusa (entrambe a +6,5%) e Napoli (+5,9%). Seguono Milano (+4,9%), Bologna (+3,8%), Nuoro (+2,3%), Catania (+0,6%) e Ferrara (+0,5%). Il fenomeno è stazionario a Foggia mentre si osserva una diminuzione dei delitti a Livorno (-0,2%), Imperia (-2%), Bari (-4,2%) e Barletta-Andria-Trani (-12,5%).
Tra il 2019 e il 2023 nelle principali province si rilevano aumenti dei delitti a doppia cifra e almeno uguali alla media, a Lodi (+51,3%), Firenze (+26,3%), Palermo (+25,8%), Barletta-Andria-Trani (+23,1%), Parma (+20,8%), Siracusa (+18,0%), Caserta (+17,8%), Latina (+17,5%), Livorno (+17,2%), Roma (+14,5%), Torino (+13,6%), Trieste (+10,1%) e Ferrara (+10,0%). Seguono Napoli (+9,8%), Novara (+7,3%), Bologna (+6,5%), Pavia (+4,3%), Milano (+3,7%), Imperia (+2,9%), Bari (+2,7%), Genova (+1,2%) e Catania (+0,4%) mentre si registra una diminuzione a Foggia (-4,4%).
I temi della legalità, con particolare riferimento alla dinamica dei reati che colpiscono l’attività di impresa e all’esposizione alla contraffazione e all’ abusivismo nel contesto nella turbolenta primavera 2025 sono stati esaminati nel report ‘La sicurezza, un asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza’.
Mentre in una precedente Report sui reati informatici e la cybersecurity nelle imprese Confartigianto ha delineato le tendenze dei reati informatici degli investimenti e la domanda di esperti in cybersecurity nelle imprese. Da questa analisi emerge che nell’arco dell’ultimo quadriennio i reati informatici, saliti del 45,5% in media nazionale, registrano aumenti sopra la media per Toscana (+88,3%), Veneto (+63,7%), Marche (+56,0%), Puglia (+54,7%), Lazio (+53,2%), Emilia-Romagna (+53,0%) e Piemonte (+47,0%).