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Bologna, al via dal 7 al 27 maggio la IV edizione della rassegna Cinema & Architettura

(Sesto Potere) – Bologna, 29 aprile 2025 – Dal 7 al 27 maggio, si svolgerà al Modernissimo di Bologna la rassegna Cinema & Architettura, giunta alla sua IV edizione e nata dalla collaborazione del Dipartimento di Architettura (in particolare dai corsi di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura), in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

Una rassegna che nasce da un approccio multidisciplinare, che attraverso la costruzione visiva e narrativa del cinema, offre spunti di riflessione e comprensione del reale, partendo da un punto di vista architettonico e ingegneristico.

“Modernità\Conflitto”, il tema dell’edizione 2025 che prende avvio dalla condizione della città contemporanea dove la perdita di intelligibilità
e la mancanza di una linea stabile di continuità hanno progressivamente disarticolato i luoghi della vita delle persone e la capacità di pensarli, costruirli e abitarli.
Il persistere in campo scientifico, politico e culturale di slogan tanto ambigui quanto illusori ha compromesso la comprensione e la
trasmissione del valore delle cose. Il pervasivo mito del nuovo, che si prefiggeva un intento liberatorio, ha finito col generare contraddizioni e conflitti, portando a esiti completamente opposti a quelli per cui era nato.
E il fondamento economico generalizzato e planetario che potenzia questo mito, ha fatto del consumo-consumismo, rapido e indifferente, la base di qualunque ipotesi di sviluppo.

L’ingresso è con acquisto del biglietto: 3,50 € per tutti gli studenti e il personale Unibo, gratuito per i primi 50 studenti dei corsi di
Ingegneria Edile-Architettura, Architettura-Ingegneria e Building Engineering Architecture che possono ritirare il biglietto al Bookshop della Cineteca presentando il badge e il certificato di iscrizione al corso per l’anno 2024/25 (info orari Bookshop); ostro biglietto intero: € 6,00.

Il primo appuntamento in calendario è per mercoledì 7 maggio, alle 17.30, con la pellicola “Mio Zio (MonOncle)” dove, attraverso villa
Arpel, fatta di meccanizzazioni ostili, flussi coercitivi e arredi astratti al limite della comprensibilità, che costringono i suoi abitanti a rituali
surreali, Jacques Tati rappresenta la resistenza ad una modernità forzata, presentata come positiva a tutti i costi, e all’imposizione che deriva dal confondere l’innovazione con il progresso. Introdurrà il prof. Luca Guardigli.

“Zabriskie Point” di Michelangelo Antonioni, mercoledì 14 maggio, alle 17.45, è il manifesto di un’utopica sconfitta della società dei
consumi, nel quale si incrociano i destini di Mark e Daria, rappresentanti di una generazione in fuga da repressione, sorveglianza, capitalismo e conformismo. La volontà di affrancarsi da tutto ciò che è struttura, considerata strumento di oppressione, porta alla ricerca del grado zero della libertà: il deserto, la superficie sconfinata e senza barriere, tema comune a una filiera di coevi progetti-manifesto espressa da gruppi come Superstudio e ArchiZoom. Introdurrà il prof. Andrea Luccaroni.

Il terzo appuntamento è con “Arancia Meccanica (A Clockwork Orange)”, lunedì 19 maggio, alle 21: nel film di Kubrick il sogno di
una possibile libertà dal consumismo svanisce e rimane la frustrazione della lotta, che nell’avvenire piccolo borghese dell’Inghilterra di Alex
DeLarge promette solo fatiscenti periferie metropolitane, ascensori rotti, graffiti osceni, barbarie e ultraviolenza. Il sogno moderno, nato dal
secondo dopoguerra, di una dignità sociale estesa, che passasse anche attraverso una casa per tutti, si è pervertito, producendo l’esito opposto di ciò per cui era nato: le “periferie”, nuove aree urbane dove trovano terreno fertile segregazione, conflitti e degrado. Cosa è andato storto? Ed è vero che le periferie sono solo simbolo di fallimento o è solo un luogo comune? Introdurrà Konstantina Douka.

“In Brazil” di Terry Gilliam chiuderà la rassegna, martedì 27 maggio, alle 21.30: la vicenda si svolge in un tempo che «non è né futuro né passato, eppure un po’ di entrambi», dove Sam Lawry è un modesto impiegato alla ricerca della donna amata. Inseguendola, sperimenterà la morsa di un sistema statale altamente burocratizzato e meccanizzato, dove regole e protocolli si autoalimentano controllando ogni aspetto della vita, fin quasi a soffocarla: in questo mondo dominato dal cinismo spietato dei potenti, anche riparare i tubi di controllo dissimulati dietro ogni parete della propria casa costituisce un atto di rivolta e il primo gesto verso lo scardinamento del presente-futuro delineato da Gilliam, da cui Sam Lawry vuole evadere. Introdurà la prof.ssa Maura Savini.

https://www.youtube.com/@CinetecaBologna