Cesena, 22 aprile 2025 – Denunciato il 19 aprile un raid vandalico alla Biblioteca Malatestiana di Cesena. Un gruppo di minorenni ha distrutto la porta a vetro che permette di accedere all’area ragazzi e alla sezione antica.
Danni per migliaia di euro.
Ed anche il sindaco Enzo Lattuca ha affermato che è stato ‘superato ogni limite’, annunciando nuovi provvedimenti.
E su questo annuncio del primo cittadino si registra il commento di Enrico Sirotti Gaudenzi, (nella foto), capogruppo Lega, Antonella Celletti, responsabile Enti locali di Lega Romagna, e Virna Lega, responsabile facente funzione della Lega Cesena, che in una nota congiunta indicano il sindaco Enzo Lattuca che a loro parere “sembra risvegliarsi da un lungo sonno” nell’auspicio che i provvedimenti annunciati dal sindaco “non siano solo minacciati”.
“Da troppo tempo l’amministrazione cesenate e la maggioranza di sinistra minimizzano le gravi azioni antisociali di queste bande di giovani (sempre gli stessi?) che imperversano impunite nel territorio cesenate e forse anche oltre. Sono anni che suonano campanelli d’allarme in Italia sul preoccupante fenomeno delle devianze giovanili e delle bande di adolescenti sempre più pericolose e violente. Noi della Lega abbiamo sollecitato gli amministratori cesenati a non sottovalutarne i segnali emergenti anche nel cesenate. Finora abbiamo ricevuto risposte inconcludenti”: commentano gli esponenti della Lega di Cesena.
“Ripercorrendo le iniziative comunali, con particolare riguardo all’educativa di strada e al centro ‘Ciacarè’, emerge chiaramente il fallimento delle costose politiche messe in atto per la prevenzione e il recupero del disagio giovanile. Politiche fallimentari perchè rimangono in superficie e sono più propagandistiche che finalizzate a un pur difficile contrasto del problema. Per contenere il fenomeno delle baby gang servono infatti più obiettività, realismo e fermezza che ideologismi buonisti. All’amministrazione chiediamo oggi di agire con rigore nei confronti dei componenti di queste bande e delle loro famiglie che devono essere chiamate a rispondere dei danni causati alla comunità dai loro figli. Sarebbe infatti un errore irreversibile sottovalutare le ricadute delle loro azioni lasciandole impunite”: concludono Enrico Sirotti Gaudenzi, Antonella Celletti e Virna Lega.