(Sesto Potere) – Forlì – 18 aprile 2025 – “Dopo anni segnati dalla difficoltà di dialogo sui progetti culturali della città, ci saremmo aspettati che la prima occasione di confronto con le associazioni culturali fosse gestita con maggiore attenzione dall’Amministrazione comunale, al fine di includere tutte le voci e di dare piena attuazione ai propositi di coinvolgimento e partecipazione. Ci riferiamo all’incontro organizzato lunedì 7 aprile per presentare la candidatura a Capitale della cultura (nella foto in alto), al quale la nostra Associazione, come ci risulta anche altre, non è stata invitata. Che si tratti di una svista o di un errore tecnico non è rilevante, la nostra domanda riguarda piuttosto come mai non sia stata data notizia dell’appuntamento, se non a incontro avvenuto e perché, vista la ricchezza dell’associazionismo culturale cittadino, non siano stati previsti accorgimenti utili a consentire una più ampia partecipazione, ad esempio con una diretta streaming”: lo scrive in una nota inviata oggi ai mass media dal consiglio direttivo di Italia Nostra, sezione di Forlì.
“Più volte abbiamo chiesto presentazioni pubbliche dei progetti culturali e dei piani di intervento sul patrimonio cittadino e questo è stato uno degli aspetti che più abbiamo sollecitato nel nostro incontro con il Vicesindaco e Assessore Bongiorno lo scorso settembre. Una richiesta che rinnoviamo ora e che estendiamo al coinvolgimento per l’elaborazione del Piano Urbanistico Generale, al Piano strategico e al dibattito che ruota attorno a questa candidatura, sulla quale restiamo in attesa di conoscere il progetto e di comprendere come questo possa aiutare a superare la grave condizione di inaccessibilità che caratterizza gli Istituti culturali cittadini”: aggiunge il consiglio direttivo della sezione di Forlì di Italia Nostra.
“In questa prospettiva, all’incontro del 7 aprile, avremmo chiesto di mettere al centro della discussione il patrimonio storico artistico e avremmo potuto portare l’esperienza della nostra associazione, attiva a Forlì sin dal 1970. Avremmo posto la questione urgente sullo stato dei lavori in alcuni dei luoghi della cultura, in particolare Palazzo del Merenda, di cui non è noto il progetto complessivo per la futura destinazione e organizzazione funzionale, e Palazzo Gaddi, escluso dai piani di investimento, nonostante il suo prestigio e la fragilità di gran parte degli apparati decorativi. Avremmo suggerito priorità e soluzioni per la valorizzazione del patrimonio dimenticato della città, portando all’attenzione delle Istituzioni e dei presenti in particolare il tema del patrimonio archeologico, sulla cui conoscenza e valorizzazione la nostra Sezione è da molto tempo attiva, nell’intento di mantenere vivo uno spazio di discussione e conoscenza che manca ormai da molti anni”: continua il ragionamento del consiglio direttivo della sezione di Forlì di Italia Nostra.
“A tal proposito avremmo ricordato l’importanza di riscoprire, soprattutto a beneficio delle nuove generazioni, le fasi più antiche della nostra storia, Forum Livi ma non solo, e avremmo fatto nostro l’invito che lo scorso 14 marzo il prof. Carlo Peretto ha rivolto alla città perché non dimentichi il suo rilevante patrimonio archeologico e, in particolare, il sito paleolitico di Ca’ Belvedere di Monte Poggiolo (si trova nelle aree pedecollinari in direzione di Castrocaro, *, ndr), riconosciuto come una delle più antiche attestazioni della presenza umana d’Europa (circa un milione di anni). Questo sito eccezionale da quasi quaranta anni non smette di suscitare interesse a livello internazionale e già una volta, anche se molti oggi non lo ricordano, ha reso Forlì una “capitale culturale”, quando nel 1996 ospitò il XIII Congresso dell’Unione internazionale delle scienze preistoriche e protostoriche, a cui presero parte studiosi da ogni parte del mondo. La nostra comunità ha già saputo conseguire risultati importanti dando spazio a ricerche e studi finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio cittadino. Questo approccio guidi anche le scelte future”: conclude il consiglio direttivo della sezione di Forlì di Italia Nostra.
(*) il sito si trova a Cà Belvedere, a circa 200 metri di quota, nella parte alta del versante di Monte Poggiolo (un rilievo cupoliforme fra Forlì e Terra del Sole, al termine dello spartiacque tra il fiume Montone e rio Petrignone) poco distante dal castello mediceo posto sulla sommità del colle. Lo scavo e le ricerche nel sito di Cà Belvedere di Monte Poggiolo sono il risultato della stretta collaborazione tra l’Amministrazione Provinciale di Forlì Cesena e l’Università degli Studi di Ferrara.