venerdì, Aprile 18, 2025
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Aziende, prosegue lo sciopero alla ‘Giuliani arredamenti’. Solidarietà di Pd e Sinistra Italiana

(Sesto Potere) – Continua la mobilitazione dei lavoratori della Giuliani Arredamenti, che anche nella giornata del 16 aprile si sono ritrovati davanti ai cancelli dell’azienda per proseguire lo sciopero iniziato lunedì scorso.
Al centro della protesta, il mancato riconoscimento del contratto dell’industria e la precarietà di decine di lavoratori in somministrazione.

Secondo quanto riferiscono i sindacati Feneal UilFilca CislFillea CgilFelsa e Uiltemp, l’azienda – supportata da Cna – ha ribadito la propria posizione durante un recente incontro, escludendo qualsiasi possibilità di applicare un diverso contratto rispetto a quello dell’artigianato. 
«La Giuliani si definisce azienda artigiana, pur avendo dichiarato l’impiego di fino a 150 lavoratori interinali», affermano le sigle sindacali. Una situazione che i rappresentanti dei lavoratori definiscono inaccettabile: «Per alcuni dipendenti la condizione di precarietà dura da oltre 13 anni. È ora di uscire da questa giungla contrattuale».

«Attualmente la Giuliani Arredamenti conta 11 dipendenti assunti direttamente e ha proposto di stabilizzarne altri 20, restando così sotto la soglia dei 32 lavoratori oltre la quale scatterebbe l’obbligo di applicare il contratto dell’industria. Tuttavia, la selezione dei lavoratori da stabilizzare verrebbe effettuata unilateralmente dall’azienda, senza criteri condivisi, mentre per gli altri si prospetta la prosecuzione del rapporto attraverso agenzie di somministrazione»: aggiungono  Feneal UilFilca CislFillea CgilFelsa e Uiltemp.

Alla luce dell’esito negativo del confronto, i lavoratori hanno deciso di continuare lo sciopero anche nella giornata di oggi – venerdì 18 aprile – e i sindacati chiedono «l’intervento della Prefettura e la convocazione urgente di un tavolo istituzionale» e annunciano «che la mobilitazione continua, in attesa di risposte concrete da parte dell’azienda e delle istituzioni».

Un appello che è stato raccolto con la convocazione di un incontro in prefettura che si terrà oggi nella tarda mattinata con le sigle sindacali di categoria: Feneal UilFilca CislFillea CgilFelsa e Uiltemp.

Solidarietà alla protesta è arrivata anche da diverse realtà politiche del territorio. 

“Stiamo seguendo con grande attenzione e preoccupazione l’evolversi della vicenda che ha portato in questi giorni i lavoratori di Giuliani Arredamenti ad avviare un presidio davanti all’azienda. Uno sciopero per chiedere di superare la precarietà di oltre 100 dipendenti coinvolti e maggiori condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro”. Così in una nota i consiglieri regionali del Pd Valentina Ancarani e Daniele Valbonesi, che annunciano la loro visita al presidio di questa mattina. “Ci siamo confrontati in queste ore con gli assessori regionali Vincenzo Colla e Giovanni Paglia, che stanno a loro volta seguendo la situazione al fine di favorire un confronto costruttivo tra le parti. L’auspicio è che si possa arrivare quanto prima a una soluzione condivisa e sostenibile, nell’interesse in primis dei lavoratori ma anche dell’intero comparto produttivo di grande importanza per il tessuto economico forlivese e romagnolo.”: hanno concluso Ancarani e Valbonesi.

Solidarietà ai lavoratori anche da parte di Marisa Fabbri, segretaria di Sinistra Italiana di Forlì, e di Michele Bruzzi, segretario di Sinistra Italiana di Cesena, che in una nota congiunta sostenengono “la lotta dei lavoratori della Giuliani Arredamenti , un’economia fondata sulla legalità e sulla giustizia sociale ed economica. La lotta per i diritti non si fa con pacche sulle spalle, ma con politiche pubbliche, investimenti e una chiara volontà di stare dalla parte dei lavoratori”, in replica a Forza Italia, i cui rappresentanti locali hanno proposto un “premio etico” per le aziende del settore che rispettano le regole e contrastano il lavoro nero.
“Premiare le aziende che riconoscono i diritti dei lavoratori significa ammettere che lo sfruttamento è diventato la norma, e che il rispetto delle regole è l’eccezione. È una visione pericolosa e distorta, che capovolge le responsabilità: anziché costruire a livello politico e amministrativo una filiera produttiva equa e sostenibile, si preferisce incentivare con medagliette comportamenti che dovrebbero rappresentare la base minima da cui partire”: hanno aggiunto Marisa Fabbri e Michele Bruzzi.
“Non servono premi, serve giustizia nei luoghi di lavoro. Lo insegnano i lavoratori di Giuliani Arredamenti” che “anche oggi, dopo le tante ore di presidio dei giorni scorsi manifestano chiedono giustizia e dignità nei luoghi di lavoro. Lo fanno rinunciando al salario e nella loro condizione difficile di lavoratori interinali,  precari, molti di loro migranti, senza garanzie e senza cittadinanza riconosciuta. Contro la retorica del “buon imprenditore” da premiare, rivendichiamo, sostenendo la lotta dei lavoratori della Giuliani Arredamenti , un’economia fondata sulla legalità e sulla giustizia sociale ed economica. La lotta per i diritti non si fa con pacche sulle spalle, ma con politiche pubbliche, investimenti e una chiara volontà di stare dalla parte dei lavoratori”: concludono Marisa Fabbri e Michele Bruzzi.