(Sesto Potere) – Verona – 8 aprile 2025 – “Il ‘pacchetto vino’ presentato dal Commissario europeo all’Agricoltura Christophe Hansen rappresenta una svolta positiva per un comparto strategico come quello vitivinicolo, che oggi vive una fase delicata tra crisi di mercato, cambiamenti climatici e incertezze regolatorie. È un segnale di attenzione che si pone in controtendenza rispetto a normative UE ancora troppo spesso penalizzanti per i produttori di vino”: lo dichiara l’eurodeputato Stefano Cavedagna, (nella foto l’ultimo a destra) eletto in Emilia Romagna per Fratelli d’Italia, in occasione della sua visita a Vinitaly, la manifestazione fieristica veronese che promuove l’eccellenza del Made in Italy nella filiera vitivinicola.
“La presenza a Vinitaly del commissario all’agricoltura Hansen, oltre che del Commissario per la Salute e il Benessere animale Olivér Várhelyi, è un segnale chiaro di come a Bruxelles l’approccio al vino sia cambiato. È la prima volta nella storia della manifestazione veronese che partecipa un commissario europeo a Vinitaly e credo che il fatto che questo avvenga all’indomani dell’accoglimento delle istanze italiane nel ‘pacchetto vino’ sia una testimonianza e un riconoscimento dell’impegno del nostro Governo e del Ministro Lollobrigida in questo delicato e importante confronto”; ha aggiunto l’eurodeputato Stefano Cavedagna.
“Ho condiviso pienamente le valutazioni espresse dal nostro capodelegazione Carlo Fidanza. – prosegue Cavedagna –: è importante che l’Unione europea abbia finalmente compreso la necessità di introdurre maggiore flessibilità per gli impianti, sostenere con forza gli investimenti contro i rischi climatici e alleggerire gli oneri burocratici grazie a etichette elettroniche più chiare e funzionali. É quel che ci chiedono produttori e operatori del vino tra gli stand del Vinitaly – continua Cavedagna -. Serve un approccio che tuteli i produttori, rispetti i consumatori e valorizzi il vino come eccellenza del nostro patrimonio culturale ed economico.”
“Meno ideologia green che danneggia chi produce e basta demonizzazione del vino in Europa. È cultura e ricchezza per tutti noi.”, conclude Stefano Cavedagna.