(Sesto Potere) – Forlì – 17 marzo 2025 – “Non possiamo affrontare il fenomeno della devianza minorile solo con misure di controllo e repressione. È fondamentale agire sulle cause profonde, intercettando i segnali di disagio già in età prescolare e fornendo ai docenti ed educatori strumenti adeguati per prevenire fenomeni che, senza un intervento tempestivo, possono sfociare in atti antisociali e criminali.” È quanto ha dichiarato Valentina Ancarani, (nella foto in alto a sinistra) consigliera regionale Emilia-Romagna del Pd, a commento dell’incontro che si è svolto giovedì scorso in Prefettura a Forlì, dedicato al tema della devianza minorile.
“L’incontro ha rappresentato un momento di confronto prezioso e operativo”: ha commentato Valentina Ancarani.
“La condivisione di numeri, esperienze e prassi ha permesso di tracciare un quadro chiaro della situazione, evidenziando non solo la complessità del fenomeno, ma soprattutto la necessità di un approccio coordinato e strutturato per affrontarlo efficacemente. “Non chiamiamole baby gang” è dunque il messaggio chiaro e condiviso che è emerso da questo tavolo di lavoro – racconta Valentina Ancarani – . È una presa di posizione maturata sulla base delle osservazioni di tutti gli attori coinvolti, dai rappresentanti delle istituzioni alle associazioni che operano sul territorio, passando per gli operatori sociali e le forze dell’ordine. Il fenomeno della devianza giovanile è infatti l’esito di un disagio radicato, che non può essere ridotto a un problema di ordine pubblico. Limitarsi a una lettura securitaria significa ignorare la dimensione sociale e culturale che sta alla base di questi comportamenti”: ha osservato Ancarani.

“Dobbiamo incentivare le attività ricreative e di aggregazione, dando ai ragazzi la possibilità di impegnarsi in attività sportive, artistiche e culturali. Offrire ai giovani spazi sicuri e accessibili, eliminando ogni ostacolo economico e culturale, significa costruire un’alternativa concreta alla strada e ai modelli negativi.”: ha poi evidenziato la consigliera regionale del Pd a sottolineare “importanza di creare opportunità concrete per i giovani”.
Un altro punto cruciale emerso è la necessità di adottare un metodo di lavoro condiviso e strutturato, come proposto dall’assessora regionale Isabella Conti, presente al tavolo.
“L’incontro di giovedì ha dimostrato quanto sia prezioso creare occasioni di confronto tra tutti gli attori coinvolti. Abbiamo bisogno di un lavoro di rete stabile e coordinato, che coinvolga amministrazioni locali, forze dell’ordine, scuola, servizi sociali e terzo settore. È indispensabile creare tavoli provinciali permanenti per monitorare costantemente l’evoluzione del fenomeno e individuare strategie di intervento mirate. Solo un lavoro di rete sostenuto da risorse adeguate può produrre risultati concreti”, ha aggiunto Ancarani, sottolineando come la collaborazione tra istituzioni e realtà territoriali rappresenti una chiave di volta per affrontare con serietà e competenza il fenomeno.
“Abbiamo avviato da Forlì un percorso che, se strutturato a livello regionale, potrà affrontare la questione della devianza minorile in modo serio e puntuale. La risposta non può essere solo repressiva: dobbiamo offrire ai ragazzi strumenti per costruire un futuro diverso, restituendo loro opportunità e fiducia. Non chiamiamole baby gang: sono giovani che vivono situazioni di disagio e che meritano di essere ascoltati e sostenuti”, conclude Ancarani.
