(Sesto Potere) – Bologna – 17 marzo 2025 – Cresce il numero di persone prese in carico che assumono crack, si riduce la forbice tra uomini e donne seguite dai servizi, diventa sempre più importante un intervento precoce e proattivo per il trattamento delle persone con dipendenze patologiche.
Sono i principali punti focali che emergono dal Rapporto sulle dipendenze patologiche nell’area metropolitana di Bologna a cura dell’Osservatorio epidemiologico dipendenze dell’Azienda USL di Bologna, in capo all’Unità Operativa Complessa Dipendenze Patologiche diretta da Marialuisa Grech, presentato nell’Aula Magna dell’ospedale Maggiore di Bologna.
L’appuntamento annuale di confronto tra professionisti e addetti ai lavori nell’ambito delle dipendenze e dei consumi di sostanze stupefacenti, quest’anno ha messo in luce alcuni aspetti particolari, a partire dai dati di attività.
Nel 2024 le persone in carico ai servizi sono state 3.889, di cui 2.534 per dipendenze da sostanze stupefacenti illegali, 1.073 da sostanze stupefacenti legali (alcol), 282 per dipendenze da gioco d’azzardo patologico. Per quanto riguarda le persone prese in carico che assumono crack sono passate da 353 nel 2023 a 456 nel 2024.
La maggior parte di questi è di sesso maschile (circa il 75%), con età media di 45 anni. Da rilevare che è in crescita il numero di donne seguite dai servizi e che continua a crescere, soprattutto nella città di Bologna, la quota di persone irregolari, senza fissa dimora, non residenti, seguite prevalentemente dal SerDP Pepoli, servizio dedicato alla bassa soglia di accesso.
Sono 169 le persone con meno di 25 anni prese in carico, di cui il 38% sono nuovi accessi, che non si sono mai rivolti ad altri servizi. Di questi sono di più coloro che chiedono aiuto per un problema legato a eroina o cocaina.
La prima sostanza d’abuso dichiarata è l’eroina, seguita da alcol e cocaina. Rimane stabile nel tempo la quota di assuntori di eroina mentre è in crescita costante quello degli assuntori di alcol, cocaina o entrambe.
Si conferma l’ottima collaborazione con gli Enti del Terzo Settore, gli enti gestori delle comunità terapeutiche e in generale con tutta la rete dei Servizi con i quali sono in atto accordi di programma che regolamentano i percorsi di reinserimento socio-lavorativo.