(Sesto Potere) – Bologna – 14 marzo 2025 – Un passo in avanti verso la prosecuzione degli ammortizzatori sociali per le ‘perline’, le lavoratrici de La Perla.
La misura arriva in attesa della cessione a un nuovo soggetto industriale della storica impresa bolognese di intimo, per la quale sono state presentate una ventina di offerte: una cessione che punta a dare continuità produttiva a un marchio simbolo del Made in Italy, un pezzo di storia della moda italiana con una tradizione di oltre 70 anni.
La rassicurazione riguardo l’adozione di un decreto ministeriale per l’estensione della cassa integrazione straordinaria per cessazione, con effetto retroattivo per un ulteriore semestre, è arrivata questa mattina direttamente alle lavoratrici, scese a Roma in presidio davanti al Ministero del Lavoro.
“Durante l’incontro al Ministero è stato comunicato che sarebbe in fase d’istruttoria un decreto ad hoc per la proroga della Cassa integrazione straordinaria per quelle lavoratrici che sono rimaste o rimarrebbero a breve senza ammortizzatori- dichiara l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia (nella foto) -: si tratta di un altro passo in avanti importante in questa vertenza, un traguardo raggiunto grazie alla loro mobilitazione continua. Il decreto– aggiunge Paglia– va incontro alle richieste delle lavoratrici e verso il quale anche la Regione Emilia-Romagna aveva fatto pressione al Ministero, con un’ultima lettera inviata lo scorso 12 marzo. E proprio in risposta a quest’ultima, abbiamo ricevuto un impegno scritto dalla ministra Calderone riguardo lo studio del decreto, come confermato dalle parole di oggi”.
“Il provvedimento è fondamentale per mantenere le professionalità presenti nell’azienda e dovrebbe dare agio, per un ulteriore semestre, alla possibilità di scegliere, per La Perla, l’acquirente che possa rilanciare l’azienda. Continueremo- conclude l’assessore– a vigilare affinché il decreto arrivi quanto prima ad approvazione, perché la celerità resta fondamentale per tutta l’operazione di salvataggio del Gruppo e il futuro delle lavoratrici”.