(Sesto Potere).- Forlì 13 marzo – Si terrà venerdì 14 marzo, in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, il secondo appuntamento del ciclo di incontri Archeologia in dialogo.
Attraverso gli studi e le ricerche del geologo Alberto Antoniazzi, recentemente scomparso, si risalirà sino alle fasi più antiche di formazione del nostro territorio, in un percorso pluridisciplinare che unirà geologia, scienze della terra, archeologia, geografia.
Particolare attenzione sarà dedicata all’importante contesto di Ca’ Belvedere a Monte Poggiolo, alla cui scoperta e studio Antoniazzi diede un contributo fondamentale a partire dalla fine degli anni Ottanta. Un sito importantissimo, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più antichi insediamenti umani in Europa; un patrimonio che non può continuare ad essere ignorato da una città che ambisce al titolo di Capitale della Cultura.
Nato a Gorizia nel 1932, ma residente a Forlì sin da bambino, laureato in Scienze Geologiche presso l’Università di Bologna, Alberto Antoniazzi è stato insegnante e libero professionista; ha dedicato la sua vita allo studio della geologia del territorio romagnolo, come testimoniano le sue numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative che spaziano anche nei settori dell’archeologia, dell’ambiente e della sismica.
Tra i suoi studi, si segnalano in particolare quelli relativi all’erosione marina lungo il litorale forlivese e all’analisi dei suoli della Provincia di Forlì. Le indagini sull’idrografia forlivese a partire dall’età romana hanno fornito un contributo significativo alla ricostruzione delle fasi più antiche della città, con particolare riferimento al corso del fiume Montone e al ramo del canale dei Morattini.
A ripercorrere l’intensa attività di studio di Antoniazzi saranno il figlio Aldo, che con lui ha condiviso anche la vita professionale di geologo, Carlo Peretto, professore onorario dell’Università di Ferrara, e il geologo Alfredo Ricci.
L’appuntamento, a ingresso libero, si terrà alle ore 18 presso il Circolo Aurora (Corso Garibaldi 80 Forlì).
Il progetto è a cura della Sezione forlivese di Italia Nostra e dall’Associazione di Cultura Gabriella Poma con il patrocinio della Società di Studi Romagnoli e del Programma S.F.E.R.A. dell’Università di Parma.