Milano – 11 marzo 2025 – “Coldiretti per l’Europa”. Questo lo slogan che ha accompagnato, insieme alle tradizionali bandiere gialle dell’associazione e da quelle blu dell’UE, la due giorni di Milano che ha dato il via alla serie di incontri che la principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa sta organizzando in tutto il Paese.
Due giorni di ascolto e confronto per rinsaldare il legame tra Coldiretti e la sua base associativa in un contesto di grande incertezza economica e politica.
Nella prima giornata sono state messe in luce dal segretario generale Vincenzo Gesmundo e dal presidente Ettore Prandini, le principali sfide che il settore agricolo sta affrontando, evidenziando la necessità di interventi concreti per tutelare il lavoro degli agricoltori e garantire la competitività delle produzioni italiane.
Tra i temi più sentiti, la concorrenza sleale alle frontiere, con la richiesta di un maggiore controllo sulle importazioni e il potenziamento delle mobilitazioni come strumento di pressione politica. Centrale anche il ruolo del turismo rurale, con la necessità di valorizzare il rapporto tra agricoltori e viaggiatori, abbattendo gli ostacoli burocratici che frenano lo sviluppo del settore.
La seconda giornata ha visto la partecipazione di oltre 1500 persone da Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta.
Durante il confronto, sempre diretto dal segretario generale Vincenzo Gesmundo e dal presidente Ettore Prandini, sono stati affrontati altri dei temi più urgenti per il settore agricolo, con un focus particolare sulle sfide legate alla concorrenza sleale, alla burocrazia, alla digitalizzazione e all’impatto del cambiamento climatico sulle produzioni.
Tra le questioni emerse, la necessità di intensificare le mobilitazioni contro la concorrenza sleale alle frontiere, con la proposta di rendere permanenti le azioni di sensibilizzazione come quelle già realizzate al Brennero. La difesa del cibo naturale passa anche attraverso un rafforzamento del codice doganale e una raccolta firme per tutelare le produzioni italiane.
Sul fronte dell’innovazione, è stato evidenziato il ruolo sempre più strategico della digitalizzazione per ridurre i costi di produzione e aumentare l’efficienza aziendale. Esperienze come quella della piattaforma Demetra dimostrano come gli strumenti digitali possano supportare concretamente gli agricoltori nella gestione delle loro attività.
Altro tema centrale è la burocrazia, che continua a rappresentare un ostacolo per le imprese agricole. L’esperienza di diverse realtà territoriali ha messo in luce la necessità di strumenti di semplificazione, come il SuperCAA, per alleggerire il peso degli adempimenti amministrativi.
Grande attenzione anche all’emergenza climatica, con la crescente difficoltà per il settore ortofrutticolo e la necessità di soluzioni concrete per la gestione dell’acqua. Il Piano Invasi rappresenta una risposta fondamentale per garantire l’approvvigionamento idrico e proteggere le produzioni.
Infine, è stato ribadito il valore della filiera agroalimentare, con un focus sulla pesca e sulla creazione di strutture per valorizzare il prodotto, come dimostra il lavoro in corso sul granchio blu. Coldiretti continua a promuovere un’agricoltura che coniughi innovazione, competitività e tutela del territorio, garantendo il futuro delle imprese e la qualità del cibo per i consumatori.
Fonte notizia e foto: Coldiretti.it