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Inquinamento, Legambiente presenta i dati sulla mobilità urbana a Bologna e Modena

(Sesto Potere) – Bologna/Modena – 6 marzo 2025 – Arrivata a Modena – dopo aver fatto tappa nei giorni scorsi a Milano, Genova, Firenze, Prato e Bologna – la campagna itinerante di Legambiente “Città2030, come cambia la mobilità” che ha l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile e favorire la creazione di centri urbani più vivibili.  

Modena

I dati presentati evidenziano luci e ombre per la città. Preoccupano in particolare la qualità dell’aria, con concentrazioni di inquinanti ai massimi regionali, e l’elevato tasso di motorizzazione, che continua a crescere. Modena nel 2024 ha raggiunto infatti i livelli di concentrazione di PM10 più alti tra le città capoluogo dell’Emilia-Romagna, posizionandosi tra le 19 città più inquinate da polveri sottili a livello nazionale (fonte: elaborazione Mal’Aria 2025 Legambiente). La centralina di monitoraggio dei Giardini ha registrato ben 52 sforamenti del limite giornaliero, ben oltre i 35 consentiti. La sfida è significativa: nei prossimi cinque anni la città dovrà ridurre del 29% i livelli di PM10 e del 5% quelli di NO2 per rispettare i limiti previsti dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria (AAQD) che entrerà in vigore nel 2030.

Riguardo alla mobilità, il tasso di motorizzazione resta molto elevato con 68 auto ogni 100 abitanti, in lieve aumento rispetto al 2023 (67). Il parco veicolare conta oltre 125.000 mezzi, di cui il 32% alimentati a gasolio e il 42% a benzina. Rilevante anche il dato sulla sicurezza stradale, con circa 7 incidenti gravi (con morti o feriti) ogni 1.000 abitanti, un valore che secondo il Piano Nazionale Sicurezza Stradale dovrà essere dimezzato entro il 2030, rispetto ai dati rilevati nel 2019.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale urbano, occorre accelerare la messa in esercizio dei nuovi mezzi e il completamento della rete filoviaria. La flotta attuale conta 99 bus di cui 8 completamente elettrici (modello Solaris Trollino), 9 filobus 18 metri,72 a metano o ibridi metano elettrico. Più di recente, sono stati acquisiti finanziamenti dal PNRR per l’acquisto di 12 bus a idrogeno, che dovranno circolare entro la fine del 2026 e andranno a sostituire i residui mezzi diesel euro 5 ed euro 6.

“Il territorio modenese deve avviare un confronto pubblico sul futuro della mobilità sostenibile – sottolinea Davide Ferraresi, presidente di Legambiente Emilia-Romagna. – Negli ultimi anni sono stati elaborati numerosi studi di fattibilità, sia sull’evoluzione dell’infrastruttura del trasporto pubblico in area urbana sia sullo sviluppo del servizio extraurbano. Mancano però prospettive chiare in termini di risorse e di progetti che si intende sviluppare: servono risposte per il potenziamento del servizio urbano, per il futuro della ferrovia locale Modena-Sassuolo e sul potenziamento della ferrovia Modena-Mantova. Allo stesso tempo, occorre un impegno chiaro sulla realizzazione del collegamento ferroviario tra gli scali merci di Dinazzano e Marzaglia”.

Bologna

Andando ad analizzare i dati della città di Bologna dall’analisi di Legambiente emerge che il tasso di motorizzazione di Bologna, pari a 54 auto ogni 100 abitanti e leggermente in crescita rispetto al 2023, resta al di sopra dell’obiettivo al 2030, quando si dovrà giungere al di sotto di 35 auto ogni 100 abitanti. Resta alto anche il tasso di incidentalità, con 7 incidenti ogni 1.000 abitanti, ben oltre l’obiettivo di meno di 2 fissato per il 2030. Tuttavia, come riportato nel bilancio del primo anno di Bologna Città30, si segnala un significativo calo dei decessi stradali (-49% rispetto al 2023) e una riduzione degli incidenti che coinvolgono i pedoni (-16%), risultati concreti che confermano l’efficacia delle misure adottate. 

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i principali inquinanti restano sotto i livelli di guardia. Questo dato deve però tener conto della futura direttiva dell’Unione Europea, per questo sin da ora è necessario ridurre la concentrazione media annuale di particolato sottile PM10 del 6% (fonte: elaborazione Mal’Aria – Legambiente 2024). 

“L’applicazione delle misure per la “città a 30 km/h” ha prodotto effetti positivi – ha sottolineato Davide Ferraresi, presidente di Legambiente Emilia-Romagna – sia per quanto riguarda il numero di incidenti stradali, sia per la loro entità, come si può osservare dai dati raccolti nel primo anno di attuazione. L’incremento della domanda per il TPL da parte dei cittadini, al pari dell’incremento del traffico ciclistico, sono prove ulteriori dell’efficacia di questa politica nel favorire una trasformazione della città nella direzione di una maggiore tutela del benessere di pedoni e ciclisti. 

Occorre proseguire lungo la strada tracciata, rinforzando innanzitutto la consapevolezza dei cittadini rispetto all’utilità delle misure e delle regole applicate per la sicurezza e la qualità della vita di tutti. Occorre poi mantenere i controlli, utili per monitorare l’efficacia delle misure applicate e per scoraggiare i comportamenti scorretti, oltre a proseguire nel processo di riprogettazione dello spazio urbano, per dare effettivamente più spazio alle diverse forme di mobilità sostenibile a partire dagli spostamenti a piedi e dalla ciclabilità. 

Restano criticità per quanto riguarda la qualità dell’aria in città, sia pur in miglioramento – conclude Ferraresi. –  Occorre quindi proseguire con decisione nell’adozione di misure ambiziose per la mobilità sostenibile in città, allo scopo di raggiungere gli obiettivi di tutela della salute definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021 e inseriti nella nuova Direttiva europea in materia di qualità dell’aria”. 

“Città2030, come cambia la mobilità” 

“Città2030: come cambia la mobilità” è un viaggio in 20 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere una mobilità green e per favorire la creazione di centri urbani più vivibili. Dopo Modena, farà tappa anche a Pescara (5/03), Trieste (12/03), Napoli (7/03), Messina (7-8/03), Olbia (7-8/03), Avellino (10/03), Reggio Calabria (13/03), Brindisi (14/03) e a Roma (17-18). Completano il programma due tappe spin-off a Cassino e Pomigliano d’Arco, dedicate alla crisi del settore automotive.