(Sesto Potere) – Oriolo dei Fichi – 3 marzo 2025 – Una grande partecipazione e tante emozioni hanno scandito la rievocazione storica in costumi d’epoca della “Primavera per Oriolo dei Fichi”, che ieri, domenica 2 marzo, ha aperto il ricco programma dei Lòm a Mêrz alla Torre di Oriolo.
A sessant’anni di distanza di quello che fu un evento destinato a cambiare le sorti di un luogo speciale del territorio faentino, i cinque rioni cittadini hanno perpetrato in modo simbolico il ricordo degli eventi di allora alla presenza del Vice Sindaco Andrea Fabbri, dell’Assessora al Turismo Simona Sangiorgi e dei rappresentanti dell’Associazione per la Torre di Oriolo, evidenziando un ponte tra passato e presente chiamato a tracciare la rotta anche per il futuro.

La storica Primavera di Oriolo – Per sviluppare il verde e valorizzare a fini turistici Oriolo dei Fichi, nel 1965 un comitato di cittadini, istituzioni e associazioni locali decise come prima azione concreta di piantare mille fichi, dopo che i geli dell’inverno avevano stroncato le ultime piante che danno il nome alla località.
Il giorno di San Giuseppe i cinque rioni, dopo aver sfilato per le vie del borgo accompagnati da un’orchestra e una folla festante, misero a dimora le piante nei campi e tra le vie del borgo su cui si ergeva a guardia “una vecchia torre su un poggio, erosa dal tempo e ferita dalle ultime battaglie”, come si legge in una pagina di allora del quotidiano L’Avvenire d’Italia.
La nuova Primavera di Oriolo – Domenica scorsa, dopo aver sfilato nuovamente in costume con i rispettivi gonfaloni dietro a quello del Comune di Faenza, i cinque rioni hanno raggiunto il parco alle spalle della Torre di Oriolo, dove hanno piantato simbolicamente cinque piante di fico, ciascuna con un drappo del proprio colore.
“Ringraziamo le istituzioni e i rioni faentini che, attraverso questo gesto simbolico, hanno evidenziato il legame speciale che unisce Oriolo dei Fichi alla città di Faenza” ha affermato Mauro Altini, presidente dell’Associazione per la Torre di Oriolo. “Quel lontano giorno del 1965 fu in qualche modo profetico. Oggi, infatti, la Torre di Oriolo è un solido punto di riferimento per il turismo e la viticoltura di Faenza. Come associazione da trent’anni esatti abbiamo preso a cuore le sorti della torre e del territorio circostante e, con lo spirito di allora e una passione in costante crescita, siamo impegnati ogni giorno a costruire esperienze e percorsi enoturistici sempre più avanzati, capaci di valorizzare le nostre eccellenze enogastronomiche e di custodire e trasmettere valori fondamentali che fanno parte della nostra identità”.