(Sesto Potere) – Rimini – 3 marzo 2025 – Mercoledì 5 marzo Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeChCF) e Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF), in ideale continuità e condivisione d’intenti con la giornata mondiale dell’udito istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e in programma il 3 marzo, organizzano la quarta Giornata nazionale di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi, dal titolo ‘La Sordità siamo noi…’.
L’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria di Rimini, diretta dal dottor Marco Trebbi, e il Servizio di Audiologia Foniatria, coordinato dal dottor Daniele Farneti, aderiscono all’iniziativa e aprono il servizio alla esecuzione gratuita di esami audiometrici tonali alla popolazione adulta (più di 18 anni) dalle ore 8 alle 12 di mercoledì 5 marzo.
Per usufruire di tale opportunità di screening sarà possibile prenotarsi telefonicamente in segreteria al numero 0541 653037, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12.30.
Gli esami preventivamente prenotati verranno eseguiti negli ambulatori del Servizio di Audiologia Foniatria dell’Ospedale Infermi di Rimini (scala C, piano rialzato) secondo gli orari forniti dalla segreteria al momento della prenotazione.
Le malattie dell’orecchio e i conseguenti disturbi uditivi sono estremamente frequenti e interessano tutte le età. La sordità o ipoacusia (perdita dell’udito) è una condizione molto comune e diffusa. In Italia sono circa 7 milioni le persone con problemi di udito, corrispondenti al 12,1% della popolazione (fonte: Censis).
Secondo gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità oltre il 5% della popolazione mondiale (ovvero 430 milioni di persone) convive con una perdita uditiva e le stime prevedono che, entro il 2050, oltre 700 milioni di persone – o 1 persona su 10 – avrà una perdita dell’udito invalidante. L’ipoacusia “invalidante” si riferisce a una perdita dell’udito superiore a 35 decibel (dB) nell’orecchio con udito migliore. La prevalenza della perdita dell’udito aumenta con l’età: tra le persone di età superiore ai 60 anni oltre il 25% è affetto da ipoacusia invalidante.
Numeri, tendenze e conseguenze che giustificano il paragone con una grande pandemia, circondata dal ‘silenzio’ dei mezzi d’informazione e dell’opinione pubblica. Eppure, è dimostrato che riportando la sordità alla sua natura di sintomo di una malattia dell’orecchio e alle conseguenti azioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, le sue sequele possono essere contrastate in maniera sostenibile ed efficace. Per tali ragioni identificazione e trattamento precoce sono fondamentali per prevenire un deterioramento globale e ridurre le possibili conseguenze negative. Riconoscere precocemente i sintomi della sordità e dei problemi all’orecchio è fondamentale per poter intervenire sia sulle possibili cause sia per ridurre al minimo la disabilità che ne deriva. Oltre il 60% dei problemi di udito, infatti, può essere identificato e affrontato a livello delle cure primarie e l’integrazione tra il medico specialista (otorinolaringoiatra o medico audiologo) e i servizi di assistenza primaria può portare a innegabili vantaggi diretti alla persona.
Pertanto a tutte le età è necessario proteggere l’udito dai suoni intensi per prevenire future conseguenze, ragion per cui è indispensabile sensibilizzare all’uso corretto dei dispositivi uditivi e supportare coloro che soffrono di sordità. Il cambiamento della società nei confronti delle malattie dell’orecchio e dei disturbi uditivi parte dalla conoscenza del problema e dei comportamenti potenzialmente dannosi per l’orecchio e l’udito, quindi dalla responsabilizzazione dei singoli.
L’evento del 5 marzo intende pertanto focalizzare l’attenzione su questo fenomeno e stimolare approcci propositivi al tema.