(Sesto Potere) – Forlì – 18 febbraio 2025 – I Verdi di Forlì-Cesena chiedono: “trasparenza e responsabilità nella gestione dell’aeroporto Ridolfi, affinché non si ripetano gli errori del passato”.
“Quando lo scalo venne riaperto, ai cittadini preoccupati fu promessa una gestione interamente privata, senza sprechi di denaro pubblico. Oggi, però, assistiamo a una realtà ben diversa, con fondi pubblici che rischiano di essere destinati a un progetto economicamente insostenibile. Vent’anni fa, Ryanair approdò a Forlì approfittando della riduzione temporanea dei voli al Marconi di Bologna. Ciò che a qualcuno sembrava un’opportunità si rivelò un buco nero per le casse comunali: ogni volo in arrivo generava più costi che benefici per la città, mentre i territori vicini, come il Comune di Ravenna, ne traevano vantaggi turistici senza contribuire agli oneri economici. Addirittura le compagnie publicizzavano lo scalo nascondendo il nome della nostra città, come fosse una succursale di Bologna e una destinazione normale”: scrivono in una nota congiunta Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi, co-portavoce di Europa Verde Forlì-Cesena.
“Tutti sanno che l’aeroporto da solo, senza soldi pubblici, non sta in piedi. Quello che temevamo però si sta avverando: con la scusa di cercare una sostenibilità economica si propongono nuovi progetti che non fanno che peggiorare la situazione, ipotizzando addirittura nuove cementificazioni in un’area delicata, con un carico urbanistico e stradale già al limite, oppure nuove fonti di inquinamento atmosferico e acustico. Basta pensare alle destinazioni dei voli, per capire che si tratta più di turismo in uscita che in entrata. Di fronte a questa situazione, chiediamo che si smetta di deviare risorse pubbliche su un progetto fallimentare e che si faccia chiarezza sul futuro dell’area aeroportuale”: concludono Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi, coportavoce di Europa Verde Forlì-Cesena.