(Sesto Potere) – Reggio Emilia – 5 febbraio 2025 – “Come Ugl Metalmeccanici di Reggio Emilia denunciamo con forza una pratica inaccettabile che sta prendendo piede in alcune aziende del nostro territorio. Sempre più spesso, lavoratori che si assentano per malattia si vedono recapitare, al loro rientro, pressioni indebite da parte dell’azienda, con minacce di licenziamento e/o con la proposta di una o due misere mensilità di incentivo. Queste condotte sono non solo eticamente scorrette, ma anche lesive dei diritti fondamentali dei lavoratori. E ricordo che forzare le dimissioni al lavoratore è reato, così come sancito dalla cassazione”: lo afferma in una nota Angela Labate, segretario provinciale dell’Ugl (Unione Generale del Lavoro) di Reggio Emilia.
“È inaccettabile – continua l’esponente sindacale – che chi si ammala venga trattato come un problema da risolvere anziché come una persona da tutelare. A nostro parere, si tratta di un comportamento chiaramente lesivo dei diritti del lavoratore e configurabile anche come grave forma di discriminazione e abuso di potere. Il lavoratore si sente psicologicamente sotto pressione poiché sollecitato ad abbandonare il posto di lavoro, stretto da altre incombenze familiari e personali, come accade per ogni lavoratore che conta sullo stipendio mensile per garantirsi una vita, una casa ed un futuro”: aggiunge Angela Labate.
Il segretario provinciale dell’Ugl paventa che possono esserci anche probabili e specifiche strategie – definite: quiet firing – che solitamente si mettono in pratica con un certo tipo di comportamento del datore di lavoro per spingere dipendenti e/o collaboratori ad abbandonare il proprio lavoro.
Una sorta di “licenziamento indiretto” che porta a impedire, con vari mezzi, lo sviluppo professionale del dipendente annullando ogni possibilità che la sua esperienza all’interno dell’azienda possa essere soddisfacente, produttiva, e progressiva in termini di carriera.
Un fenomeno che consiste nel “licenziare” il lavoratore de facto (anche se non de jure) e aspettare che sia lui stesso a lasciare l’azienda, che così eviterà di affrontare i costi relativi al licenziamento per il singolo lavoratore.
Una maniera più subdola rispetto a chi come datore di lavoro esercita pressioni e minacce verso il dipendente affinché presenti spontaneamente le proprie dimissioni, una pratica bollata come reato dalla Cassazione (con sentenza n. 7225 del 15 febbraio 2019).
“Anche nella nostra provincia, in alcuni casi, ai lavoratori viene prospettata la possibilità di accedere alla Naspi come se fosse una concessione dell’azienda, quando in realtà si tratta di un diritto previsto dalla legge per chi perde involontariamente il lavoro”: ricorda ancora Angela Labate.
“Invitiamo tutti i lavoratori a non cedere a queste pressioni e a rivolgersi al nostro sindacato per ricevere assistenza e tutela. Non permetteremo che i diritti acquisiti con anni di lotte vengano calpestati con simili manovre. Chiediamo inoltre alle autorità competenti di vigilare su queste situazioni e di intervenire affinché il rispetto delle normative sul lavoro e sulla malattia sia garantito in ogni azienda. E restiamo a disposizione di lavoratori e cittadini per ulteriori chiarimenti e approfondimenti in materia”: conclude il segretario provinciale dell’Ugl di Reggio Emilia, Angela Labate.