(Sesto Potere) – Bologna – 27 gennaio 2025 – Oggi si è tenuta la seduta solenne del Consiglio comunale dedicata al Giorno della Memoria. Sono intervenuti tra gli altri il vicepresidente dell’Aned, Fabrizio Tosi, e il presidente della Comunità ebraica, Daniele De Paz, che hanno accettato l’invito della Presidente del Consiglio,
Nel suo intervento conclusivo il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha tra l’altro dichiarato: “Oggi, mentre le generazioni e i testimoni diretti ci lasciano, è nostro compito trasmettere la memoria ai giovani, non solo come racconto storico, ma come responsabilità civile. È solo coltivando una consapevolezza critica che possiamo impedire che le ombre del passato si proiettino sul nostro futuro, senza lasciarci andare alla deriva del pensiero e del grido più forte. Anche per questo voglio esprimere, a nome della città di Bologna, la nostra più profonda solidarietà alla senatrice Liliana Segre, testimone e custode della memoria della Shoah, che continua a essere bersaglio di ignobili insulti e minacce. La sua voce per noi è un faro che ci guida e ci ricorda che la memoria è un atto di coraggio, la sua stella un esempio da portare caro nel cuore”.
“Il 5 maggio prossimo – ha annunciato il sindaco di Bologna Matteo Lepore – accompagnerò una delegazione di oltre duecento studenti bolognesi, insieme all’Aned e ad altre istituzioni, in un Viaggio della memoria al campo di Mauthausen. Questo luogo è simbolo della brutalità del sistema nazista. A Mauthausen decine di migliaia di prigionieri furono sfruttati fino allo stremo nelle cave di granito, costretti a salire la famigerata “scala della morte” con carichi impossibili. Per me sarà la prima visita a un campo di sterminio e, come ho già detto al presidente De Paz, mi piacerebbe molto farla insieme a lui. Sarà un’esperienza di profonda riflessione, condivisa con i giovani, per rinnovare il nostro impegno a mantenere viva la memoria e costruire una società più giusta”.
“A Mauthausen si è compiuto un altro terribile capitolo della nostra storia collettiva, che insieme a pochi altri incarna l’assoluta inumanità della persecuzione. Il campo è stato uno dei più temuti e violenti del Terzo Reich, dove milioni di prigionieri, tra cui molti italiani, furono costretti a vivere in condizioni inimmaginabili. La durezza del lavoro forzato, le violenze quotidiane, le torture, la morte di tanti uomini e donne innocenti sono diventati i simboli della crudeltà del regime. Nel cuore di quell’inferno il senso di umanità sembrava estinto. Eppure, tra tanta sofferenza ci furono atti di resistenza e di speranza”: ha ricordato Matteo Lepore.
“Ora la memoria della Shoah ci impone una riflessione più profonda, che riguarda il nostro presente e anche il nostro futuro. La lezione che dobbiamo da quella tragica esperienza è che, quando si rompe l’idea che la legge sia uguale per tutti, quando si cominciano a fare distinzioni tra le persone sulla base della loro provenienza, della loro razza, delle condizioni di nascita, di credo, prima o poi la libertà di tutti e il sistema democratico ne vengono travolti.”: ha concluso il sindaco di Bologna Matteo Lepore.