(Sesto Potere) – Bologna – 23 dicembre 2024 – La Città metropolitana riconosce nel suo Statuto il Diritto al cibo. La proposta di integrazione allo Statuto era stata votata a unanimità dal Consiglio metropolitano nella seduta del 18 dicembre, ed è stata accolta, sempre a unanimità, dalla Conferenza metropolitana dei Sindaci e delle Sindache nella riunione di questa mattina. La Conferenza metropolitana è infatti l’organo istituzionale che ha il potere di modificare lo Statuto dell’Ente.
La modifica è stata inserita nell’articolo 1 “La Città metropolitana di Bologna”, nella parte dei principi generali, proprio per dare chiara indicazione di un diritto che entra nell’essenza dell’azione dell’Ente.Imminente l’avvio dell’iter istituzionale anche per l’inserimento nello Statuto del Comune di Bologna.
Il riconoscimento del diritto nello Statuto è l’esito di un lungo percorso. Nel luglio 2023 il Sindaco metropolitano e la Giunta del Comune di Bologna hanno approvato il documento di orientamento “Obiettivi, principi, riconoscimenti e assi strategici per una Politica Alimentare Urbana e Metropolitana a Bologna”.
La Politica alimentare urbana e metropolitana (Paum) è stata poi presentata in Conferenza metropolitana ai Sindaci e alle Sindache nella seduta del 26 gennaio scorso e a marzo è stato pubblicato l’Avviso pubblico per la costituzione del “Tavolo per la democrazia alimentare”, un luogo dove co-progettare le politiche alimentari. riconoscendo le peculiarità delle singole realtà e mettendo in pratica il concetto di “cibo bene comune in Comune”, a cui hanno aderito varie realtà.
E proprio insieme al Tavolo, grazie alla supervisione del prof. Andrea Segrè, (nella foto) consigliere speciale del sindaco per le politiche alimentari urbane e metropolitane, si è lavorato per arrivare alla formulazione del testo per il diritto proposto.
L’aggiornamento dello Statuto è anche strettamente collegato al progetto “Un piatto per tutti”, del Fondo di comunità metropolitano “Dare per fare”, nato nel 2021 per rafforzare le Reti territoriali di contrasto alla povertà, cioè le reti composte dai soggetti che si dedicano alla distribuzione di beni di prima necessità in tutta l’area metropolitana.
Il Progetto è coordinato dal Settore Istruzione e sviluppo sociale della Città metropolitana, con la collaborazione di Volabo.
“L’inserimento del Diritto al cibo nello Statuto della Città metropolitana intende dare rilievo ad un’azione già strutturata sulla politica alimentare da parte di tutti i Settori dell’Ente – commenta Franco Cima, consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura urbana e metropolitana – Il diritto al cibo è infatti elemento centrale rispetto alle politiche alimentari, ma lo è anche rispetto all’attenzione all’ambiente, all’agricoltura. L’inserimento vuole però essere anche l’impegno ad implementare le azioni già in corso, anche attraverso la valorizzazione degli enti del Terzo settore, che su questi temi sono per gli Enti locali un partner strategico”.
Il testo del nuovo comma all’articolo 1 sancisce dunque che la Città metropolitana “riconosce il diritto al cibo (ius cibi) ovvero, con riferimento alla persona, l’accesso a un’alimentazione quantitativamente e qualitativamente adeguata, sicura e culturalmente appropriata, permanente e senza restrizioni, sia direttamente che tramite mezzi economici, indipendentemente dallo stato socio-economico o dall’origine etnica e seguendo criteri di equità economica e sostenibilità ambientale”. Il testo conclude: “Il principio dello ius cibi è adottato come mezzo per riconoscere la cittadinanza alimentare ai fini della concreta attuazione dei principi costituzionali collegati all’alimentazione della comunità che, oltre a soddisfare un bisogno primario e fondamentale, ha importanti ricadute sulla salute, l’ambiente, l’economia e la società. Sarà impegno di Città metropolitana farsi promotrice di tale diritto verso tutti Comuni”.