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Conferita al paese di Minozzo la medaglia d’argento al valore militare

(Sesto Potere) – Villa Minozzo (Reggio Emilia) – 21 dicembre 2024 – “Il nostro Comune appone al proprio glorioso gonfalone una seconda medaglia d’argento al valore militare”: con queste parole un emozionato e soddisfatto Elio Ivo Sassi, primo cittadino di Villa Minozzo e presidente provinciale dell’Associazione liberi partigiani italiani – partigiani cristiani, annuncia ufficialmente la concessione del prestigioso riconoscimento ai caduti di Minozzo, che si somma a quello conferito nel 1950 per i martiri di Cervarolo.

La motivazione con cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su proposta del ministro della difesa, Guido Crosetto, ha decretato l’atto recita: “Frazione montana del Comune di Villa-Minozzo, di saldi e storici sentimenti antifascisti, confermando le elevate tradizioni patriottiche e la insofferenza al giogo nazifascista, reagiva con la più ostinata opposizione ad ogni invito dell’oppressore alla collaborazione, subendo con fermezza d’animo depredazioni, saccheggi, incendi e distruzioni. Il supporto fornito ai partigiani e la risolutezza nel non rivelare alcuna informazione offriva all’invasore il pretesto per far pagare a tutta la popolazione di Minozzo il prezzo della fiera resistenza, per cui, in tre giorni, il nemico barbaramente trucidava, con disumana e bestiale ferocia, sedici abitanti indifesi e tre partigiani combattenti. Il sacrificio di tante innocenti vite umane testimonierà per sempre il nobilissimo tributo di sangue offerto dalla popolazione a difesa della libertà, dell’onore e della Patria”.

I tragici fatti avvennero tra la fine di luglio e i primi di agosto del 1944.

“Il conseguimento della seconda medaglia d’argento al valore militare costituisce per noi un risultato eccezionale – conclude Elio Ivo Sassi – ma rappresenta anche e soprattutto una doverosa riconoscenza al paese di Minozzo e a tutto il territorio villaminozzese. La richiesta che come Amministrazione comunale e come Alpi-Apc inoltrammo nella primavera di due anni fa, con molta fede e speranza, è stata favorevolmente accolta. E ciò ci ha riempito di gioia, nella consapevolezza che l’eccidio di Minozzo è una ferita ancora aperta nella gente, nei figli e nipoti delle vittime, il cui dolore può ora trovare consolazione nel vederlo condiviso dalla memoria collettiva, così come è avvenuto con la strage di Cervarolo e con altri massacri di quel tragico periodo”.