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Alluvione, i fondi del ministero per l’ex monastero della Ripa. Pd: Aiuto del governo a giunta Zattini. Centrodestra: tutta invidia e rancore

(Sesto Potere) – Forlì – 16 dicembre 2024 – I deputati del Pd Andrea Gnassi (ex sindaco di Rimini),  Irene Manzi (ex assessora di Ravenna e Ouidad Bakkali  (ex vicesindaca di Macerata)  hanno presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, con cui si chiede il motivo della destinazione la in favore della la riqualificazione dell’ex Monastero di Santa Maria della Ripa di Forlì (immagine in alto) dell’intero ammontare dell’importo (10 milioni di euro) raccolto tra il 15 giugno e il 15 settembre del 2023 con l’iniziativa voluta dal governo che prevedeva l’aumento di un euro del costo del biglietto di ingresso nei musei e nei luoghi della cultura statali per per – come prevedeva il decreto – “mettere in sicurezza e ripristinare i beni culturali che sono stati interessati dall’alluvione (quella dle maggio 2023, ndr), con interventi di tutela e ricostruzione del patrimonio pubblico e privato”.

Un rilievo respinto al mittente dai capigruppo di centrodestra in consiglio comunale Giulia Versari (Forza Italia), Albert Bentivogli (Lega), Fabrizio Ragni (Fratelli d’Italia) e Leonardo Gallozzi (Forlì Cambia) all’unisono replicano dicendosi “allibiti di fronte alle parole sprezzanti dei parlamentari romagnoli del Pd”, bollando l’interrogazione dei parlamentari Dem come frutto “di un rancore e una invidia inconcludente nei confronti di Forlì e della sua comunità” e rimarcando che il finanziamento costituirà “una grande occasione per la città di Forlì”.

I gruppi di maggioranza (del centrodestra, ndr) dimostrano di non aver capito, o di non voler capire, il problema sollevato dai parlamentari del PD sulla destinazione dei fondi raccolti dal Ministero della Cultura dopo l’alluvione del maggio 2023. Il Ministero decise infatti di aumentare di 1 euro i prezzi dei musei e utilizzare i ricavi aggiuntivi per mettere in sicurezza e ripristinare beni culturali interessati dall’alluvione. In tutta Italia i visitatori avevano pagato così il sovrapprezzo di buon grado, riconoscendone il fine solidale. Le donazioni pubbliche richiedono sempre la massima chiarezza e trasparenza, a maggior ragione quando si parla di interventi con finalità di solidarietà in risposta a catastrofi che interessano vasti territori provocando lesioni a tanti beni culturali. È quindi indispensabile che le procedure di selezione attraverso cui vengono assegnati i fondi siano estremamente trasparenti, che le istruttorie siano pubbliche e i criteri siano noti, cosa che in questa vicenda non è avvenuta”: commenta in una nota il gruppo consiliare PD di Forlì.

“Non sappiamo – aggiungono i Dem – se vi sia stata una “call” di evidenza pubblica per i beni di cui finanziare il ripristino, i criteri eventualmente utilizzati per la selezione, ecc. Il Governo ha dunque il dovere di fare chiarezza, per fugare il sospetto che l’unico criterio adottato sia stato quello dell’affinità politica rispetto ad una determinata amministrazione locale. Va poi aggiunto che la giunta Zattini non ha mai informato né il Consiglio comunale né tantomeno la città sugli esatti contenuti del progetto della Ripa, che anzi a ogni dichiarazione sulla stampa viene indicato come destinato a finalità diverse. Viene quindi da chiedersi se al Ministero sia stato illustrato un piano di recupero che Forlì non conosce, o ancora peggio se le risorse del Governo siano state assegnate a prescindere dall’esistenza e dalla validità di un progetto”: aggiunge ancora il gruppo consiliare PD di Forlì.

“La Ripa è un importante spazio cittadino da recuperare, ha un grande valore culturale e si trova in pieno centro storico, per cui il progetto destinato alla sua rigenerazione meriterebbe molta più trasparenza e partecipazione, anche per fugare il dubbio che sotto gli annunci manchi in realtà una progettualità credibile e concreta. Tutti cittadini ricordano infatti bene la campagna di stampa della giunta Zattini di alcuni anni fa sul presunto imminente recupero dell’area ex Eridania, cui non ha fatto seguito nessuna proposta reale o intervento concreto. Attendiamo quindi per la Ripa oltre ad un progetto concreto anche i 30 milioni promessi ormai un anno fa dall’allora ministro Sangiuliano, e non solo i soldi raccolti per i beni alluvionati”: è l’appello lanciato dai consiglieri Dem.

“Da queste considerazioni nasce la domanda del PD che trova una sola risposta: il Governo, a trazione Fratelli d’Italia, tenta di dare qualche arma alla destra locale per tenere viva la sua azione amministrativa, paralizzata dai litigi della Giunta e dalle difficoltà economiche e tecniche nel realizzare gli interventi in città tante volte promessi e annunciati ai forlivesi”: conclude il gruppo consiliare PD di Forlì.