(Sesto Potere) – Ravenna – 7 dicembre 2024 – Con un generoso impeto di affetto verso la città che la ha ispirata, l’artista Carla Chiusano (1964) annuncia la donazione di quattro sue opere a Ravenna a favore dei Musei nazionali di Ravenna, della Prefettura di Ravenna, dell’arcidiocesi di Ravenna-Cervia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
I quattro trittici di grande formato erano stati esposti nel 2021 presso il Museo Nazionale di Ravenna, nella mostra personale a cura di Ermanno Tedeschi, Emanuela Fiori e Giovanni Gardini, frutto di un excursus dell’artista tra le vite di quattro celebri donne dell’enigmatica Ravenna e all’interno delle mura cittadine, testimoni di una storia millenaria. L’installazione “Una città quattro ‘regine’” è stata in seguito presentata a Bruxelles presso l’Istituto Italiano di Cultura e a Torino presso la galleria dell’Associazione Culturale Acribia.
I luoghi che ospiteranno le donazioni sono collegati ed evocati nelle opere stesse dell’artista: il trittico di Galla Placidia resterà al Museo Nazionale di Ravenna, la tela di Amalasunta troverà collocazione presso Sant’Apollinare Nuovo, Francesca troverà accoglienza alla Prefettura di Ravenna e Teresa tornerà a casa, a Palazzo Guiccioli.
Il percorso inaugurale, alla presenza dell’artista, del curatore Ermanno Tedeschi e delle autorità coinvolte, partirà giovedì 12 dicembre alle ore 11 da Sant’Apollinare Nuovo (via di Roma 53).
A seguire sarà possibile ammirare le opere presso le loro collocazioni: Prefettura di Ravenna (piazza del Popolo 26), Palazzo Guiccioli (via Cavour 54), per concludere la passeggiata urbana alle ore 12.30 presso il Museo Nazionale di Ravenna (via San Vitale 17).
Le opere di Carla Chiusano, dedicate ad altrettante “regine” della Città, illustrano con tratto preciso, poetico e arguto le storie di quattro donne straordinarie, vicende di personaggi femminili di assoluto rilievo nel tessuto culturale cittadino e politico ad esse contemporaneo: le regnanti Galla Placidia e Amalasunta, accostate a due eroine romantiche come Francesca da Rimini, ritratta da Dante nel V canto dell’Inferno insieme al suo amante Paolo, e Teresa Gamba Guiccioli, amante di Lord Byron e autrice di Vie de Lord Byron en Italie, biografia in francese sull’uomo che aveva profondamente amato.
“La creazione di un nuovo percorso cittadino crea un’ulteriore occasione – afferma Andrea Sardo, direttore del Musei nazionali di Ravenna – per sottolineare la vitalità del Museo, che arricchisce ulteriormente la sua raccolta di arte contemporanea, e per consolidare i rapporti di collaborazione tra le istituzioni del territorio”.
Alle tele iperrealistiche dipinte ad olio, che ritraggono le ‘regine’ con incredibile precisione di dettagli, Carla Chiusano ha aggiunto la leggerezza e l’ironia delle sue vignette, forma di narrazione per immagini che da sempre le è cara e fa da contraltare a tutta la sua produzione artistica. Le vignette, come veri e propri graffiti a pennarello, animano le architetture di Ravenna, fedelmente riprodotte.
Per questi “incontri del passato” condotti da Carla Chiusano con le ‘regine’ ravennati, l’artista ha letteralmente calzato i panni delle eroine, raffigurando sé stessa nelle vesti di tutte le donne ravvenati, fatta eccezione per Galla Placidia, per la quale ha riprodotto la moneta recante la sua effige, della quale il Museo Nazionale di Ravenna custodisce preziosi esemplari; le “quinte sceniche” sono invece i monumenti, i marmi e le antiche pietre della Città.
Carla Chiusano, nata a Torino nel 1964 ma milanese di adozione, ha una storia personale segnata da continui viaggi e soggiorni, tra l’Italia, Londra e Rio de Janeiro. Tra i suoi ultimi lavori la mostra “Celebrating Diversity” presso l’Istituto di Cultura Italiano a Bruxelles e l’installazione “Dandelions” presso la sede NATO, sempre a Bruxelles, realizzata in occasione della Giornata della Memoria del 2020. Finalista del Premio Arte Cairo Editore nel 2019, Carla Chiusano e le sue opere sono stata anche protagoniste di un film documentario realizzato dal regista Mimmo Calopresti, intitolato “Conversazioni sull’arte di Carla”.