(Sesto Potere) – Bologna, 5 dicembre 2024) – “Nel garantire con lealtà il nostro contributo sempre costruttivo al dibattito pubblico, siamo certi che sapremo proseguire insieme – ciascuno nel proprio ruolo – ad elevare il livello di sviluppo della nostra Regione”.
Così il presidente di Confcooperative Emilia RomagnaFrancesco Milza ha concluso la sua relazione al consiglio regionale dell’Associazione cooperativa, svoltosi questa mattina al Palazzo della Cooperazione di Bologna alla presenza del neo eletto presidente di Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale. A seguire sono poi intervenuti i presidenti delle Federazioni regionali di settore.
“Confcooperative rappresenta un tessuto imprenditoriale costituito da circa 1.500 cooperative presenti in diversi settori produttivi e dei servizi, che producono 16 miliardi di fatturato con 90.000 occupati, in aggiunta al sistema delle Banche di credito cooperativo con 400 sportelli” ha sottolineato Francesco Milza. “La raccomandazione europea sull’Economia Sociale è una straordinaria occasione per valorizzare un sistema di imprese come quello cooperativo che promuove la prevalenza delle persone sul capitale, un rapporto generativo con le comunità e la governance democratica. Ben venga quindi la delega all’Economia Sociale nella nuova Giunta regionale, che a nostro parere deve essere affidata all’Assessorato allo Sviluppo Economico in quanto l’Economia Sociale riguarda tutti i settori della cooperazione, come ci insegnano la storia delle cantine e dei caseifici che si chiamavano ‘sociali’ già dall’inizio del secolo scorso”.
Il presidente di Confcooperative Emilia Romagna ha poi evidenziato le principali priorità del mondo cooperativo: dalle politiche per accompagnare le imprese nella transizione digitale e negli investimenti industriali e nelle ricerca, alla necessità di maggiore coordinamento regionale su infrastrutture strategiche come aeroporti, fiere e trasporto pubblico locale, dal potenziamento delle cure primarie e dei presidi territoriali nella sanità ad un nuovo patto pubblico-privato nel welfare fino all’emergenza abitativa che richiede un nuovo Piano Casa e di escludere l’Edilizia Regionale Sociale (ERS) dal calcolo della quota consumabile massima del 3% previsto nella legge urbanistica. Sul fronte del settore agroalimentare, che vede la cooperazione protagonista in molte filiere emiliano-romagnole,
Milza ha auspicato un impegno della Regione nella difesa delle produzioni a tutti i livelli e un’azione forte nei confronti dell’Unione Europa affinché abbandoni politiche pseudo-ambientaliste che rischiano di smantellare intere filiere produttive.
Infine, un richiamo forte è arrivato dal presidente di Confcooperative Emilia Romagna alla necessità di investire nella prevenzione e tutela del territorio, contrastando il dissesto idrogeologico e aumentando gli interventi su fiumi e bacini idrografici.
Per quanto riguarda la fase post-alluvione, Milza ha auspicato che le funzioni di commissario straordinario alla ricostruzione siano affidate al presidente della Regione in quanto “rappresentante dell’Ente più idoneo e prossimo ai territori colpiti e comunque in continuità operativa rispetto a quanto fatto sino ad ora”.
“I valori cooperativi sono i valori dell’Emilia-Romagna, in questo senso, pur avendo avuto un risultato lusinghiero alle urne, l’affluenza è stata bassa, e dunque abbiamo molto bisogno dei sistemi associativi e dei valori di cui sono portatori, perché siamo consapevoli di non bastarci e dell’importanza di arricchire il nostro progetto, attraverso l’ascolto e il confronto” ha dichiarato nel suo intervento il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale.
“Un metodo collaborativo che sarà la nostra cifra, sia attraverso il Patto per il lavoro e il clima, sia attraverso incontri costanti su tutto il territorio, per costruire insieme sinergie e soluzioni corrette”.
“La cooperazione tocca tutti gli ambiti della vita economica, sociale e produttiva del territorio – ha aggiunto de Pascale – ma abbiamo alcune emergenze vere e proprie; penso all’ambito sanitario e sociosanitario con il tema della non autosufficienza, all’emergenza abitativa, ai tanti temi importanti in ambito agroalimentare, ittico, produttivo”.
“Rispetto alla messa in sicurezza del territorio e alla gestione del post alluvione – ha concluso il neo presidente di Regione -, ho chiesto alle associazioni di rivestire il ruolo di garanti dell’attuazione di quel patto repubblicano che, come è noto, ho chiesto di accogliere alla presidente del Consiglio, attribuendomi anche le responsabilità di commissario per la ricostruzione. Serve un reale cambio di passo e la mia idea è che commissario, Regione e Governo insieme periodicamente riferiscano e aggiornino i mondi associativi rispetto all’avanzamento delle azioni e delle opere con un principio di reale collaborazione”.