(Sesto Potere) – Faenza – 3 dicembre 2024 – I sindaci dei Comuni dell’Unione della Romagna faentina, Massimo Isola, Maria Diletta Beltrani, Luca Della Godenza, Federica Malavolti, Maurizio Nati, e Massimiliano Pederzoli, hanno lanciato un appello bipartisan – attraverso una lettera aperta resa pubblica e inviata anche ai parlamentari di ogni forza politica eletti in Romagna – con cui si chiede il superamento del Regio Decreto 523 del 1904: ‘Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie’.
“Un aggiornamento normativo è urgente e non più rinviabile”: afferma il sindaco di Faenza Massimo Isola.
Oltre alla modifica normativa che risale al secolo scorso si auspica altresì un lavoro comune che abbia come obiettivo un nuovo testo utile ad affrontare l’ emergenza climatica con i suoi effetti visibili a tutti e a garantire con strumenti adeguti la tutela del territorio e la costruzione delle necessarie opere idrauliche.
“Dopo quanto successo a partire dal 2 e 3 maggio 2023, non sia più pensabile poter affrontare la complessità del sistema di tutela territoriale e le attività che interessano i corsi d’acqua attraverso norme risalenti addirittura all’inizio del secolo scorso, non più in grado di individuare con chiarezza competenze e responsabilità”: si legge nella lettera-appello.
“Sono indispensabili azioni immediate e coordinate. È necessario superare gli impedimenti burocratici e le ambiguità normative che hanno impedito di intervenire tempestivamente sia nella gestione ordinaria della tutela del territorio, sia durante le emergenze”: ha aggiunto Massimo Isola.
“L’ostacolo più eclatante riguarda il Decreto Regio del 1904, oggi fonte primaria in materia di difesa del territorio. Le diversità interpretative di questa norma sono state utilizzate troppo spesso come alibi rimpallare responsabilità, rendendo impossibile l’attribuzione di precise competenze”: aggiunge il sindaco di Faenza.
“Insieme a tutti i sindaci dei Comuni dell’Unione della Romagna faentina (i primi cittadini di Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo) , abbiamo inviato un appello bipartisan a tutti i parlamentari romagnoli per un lavoro comune”: ricorda Massimo Isola, ricordando che l’obiettivo comune dichiarato è: “la modifica e il superamento del Regio Decreto n.523 del 1904”
Questo impianto normativo, infatti, innesca, di fatto, distorsioni interpretative e contraddittorietà sule attività di: “costruzione e manutenzione delle opere a difesa del territorio, causa di continui contenziosi tra enti e proprietari di fondi latistanti ai corsi d’acqua torrentizi, oggetto anche di diverse recenti sentenze da parte della Corte di cassazione”. Con il risultato – si legge ancora nella lettera-aperta – che le diversità interpretative sono usate spesso “come alibi per un rimpallo di responsabilità, che determina l’impossibilità di attribuire precise competenze. Una situazione insostenibile che ha impedito, e tuttora impedisce nonostante l’emergenza, di realizzare celermente diversi interventi fondamentali a protezione del territorio”.